Il nuovo stadio del Milan sorgerà a San Donato? La lettera scritta dal sindaco

San Siro
San Siro / Jonathan Moscrop/GettyImages
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San Donato si candida ufficialmente per accogliere il nuovo stadio del Milan. Dopo aver preso atto delle complicazioni nel realizzare l'impianto a Milano, i rossoneri stanno guardando sempre più ai comuni limitrofi e tra le aree prese in esame c'è anche quella di San Francesco.

In una lettera aperta, il sindaco di San Donato, Francesco Squeri, ha confermato la richiesta di RedBird di costruire lo stadio del Milan proprio nella sua città sfruttando il Piano Urbanistico conosciuto come 'Sport Life City'.

La lettera del sindaco di San Donato

Nelle ultime settimane si è aperto un vivace dibattito sulla ipotesi di edificare il nuovo stadio calcistico del Milan nell’area “San Francesco”. Ritengo quindi doveroso riportare di seguito alcune informazioni generali per consentire l’adeguata contestualizzazione del tema.

L’area del territorio comunale interessata risulta essere quella denominata “San Francesco” che si sviluppa in un ambito compreso tra i due importanti assi viabilistici dell’autostrada A1 Milano-Bologna e quello della Tangenziale Est con adiacente anche la linea ferroviaria S1-S12 che collega Lodi e il sud Milano a Milano fino a Saronno. Si tratta, quindi, di un’area che dal punto di vista delle infrastrutture risulta essere particolarmente servita.

L’area è destinata dagli strumenti urbanistici vigenti ad Ambito di Trasformazione Strategico Sovracomunale cioè è previsto uno sviluppo urbanistico che abbia una valenza e una importanza non solo sandonatese. Su questa area è stato inoltre approvato dalla precedente Amministrazione con Delibera di Giunta n.81 del 01/07/2021 un P.I.I. (Piano Integrato di Intervento, cioè un piano di edificazione) con relativa convenzione che definisce i contenuti del progetto e gli obblighi e doveri reciproci tra Comune e proprietà dell’area.

Quel Piano Urbanistico oggi è conosciuto come “Sport Life City” e prevede la realizzazione di un mix funzionale per complessivi 108.000 mq e presenta una forte e preminente vocazione sportiva, espressa dalla previsione della costruzione di un’arena per circa 20.000 spettatori.

Tale progetto può già essere realizzato senza ulteriori autorizzazioni. Nelle scorse settimane è giunta all'Amministrazione Comunale, da parte dell’operatore promotore del Progetto Sport Life City, la richiesta di disponibilità a valutare un progetto alternativo che, senza modificare le quantità edificabili già previste sull’area, prevede la costruzione dello stadio dell’A.C. Milan.

L’Amministrazione ha, quindi, accettato l’invito di incontrare i dirigenti della società sportiva per conoscere il merito di massima del loro progetto. L’ipotesi progettuale illustrata delinea la volontà, da parte dei proponenti, di realizzare una riqualificazione complessiva dell’area facendo dell’intervento sportivo sul San Francesco una realtà di valore internazionale.

L’importanza e la rilevanza di quanto proposto, richiama un impegno responsabile da parte mia, in quanto Sindaco, e dell’Amministrazione tutta. In particolare sono assolutamente consapevole che l’eventuale ipotesi del progetto di un impianto sportivo delle dimensioni illustrate, comporta rilevanti ricadute in termini di infrastrutture viabilistiche e del trasporto pubblico e di natura ambientale. Ciò richiederà da parte nostra, fin dalla fase preliminare, il coinvolgimento di enti e istituzioni sovracomunali come Regione Lombardia, Città Metropolitana, Autostrade, Ferrovie dello Stato e MM, dello stesso Comune di Milano e dei Comuni limitrofi a San Donato, oltre agli enti e agenzie poste a tutela dell’ambiente, del territorio e del paesaggio come ad esempio ARPA Lombardia e Parco Agricolo Sud Milano.

L’Amministrazione Comunale si è resa disponibile pertanto ad aprire un tavolo per la valutazione del progetto solo quando la proposta si concretizzerà corredata dalla relativa ocumentazione. Lungo tutto l’eventuale percorso burocratico amministrativo l’Amministrazione si impegna a informare e coinvolgere il Consiglio Comunale nelle sue articolazioni, l’associazionismo e la cittadinanza affinché si possa arrivare a una decisione partecipata, documentata e condivisa.