Il nuovo modulo dell'Italia, l'elogio di De Rossi e il caso Acerbi: parla Spalletti

Spalletti in conferenza stampa in vista delle amichevoli negli USA.
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FBL-FREINDLY-ITALY-PRESSER / ALBERTO PIZZOLI/GettyImages
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Doppio appuntamento in amichevole per l'Italia di Luciano Spalletti, contro Venezuela ed Ecuador: il CT azzurro potrà approfittare della sosta per valutare nuovi innesti, provare soluzioni tattiche inedite e proiettarsi verso l'appuntamento con Euro 2024, in programma da giugno. Spalletti ha parlato in conferenza stampa, soffermandosi ovviamente sul recente caso Acerbi (fresco di abbandono del ritiro) e sul richiamo del campo. Questo quanto riportato dal Corriere dello Sport:

Il caso Acerbi: "Non vorrei mai trovarmi in questa posizione qui, ma abbiamo la responsabilità dello sport. Visto quello che è venuto fuori abbiamo il dovere di agire, anche se ci sono delle cose ancora da chiarire perché da quello che mi ha detto Acerbi non è un episodio di razzismo. Vorrei difendere i calciatori per cose che vengono attribuite a loro gratuitamente, quindi dobbiamo essere attenti ai comportamenti quando facciamo sport, soprattutto nella nazionale. Sono importanti quelle due ore in cui siamo in campo, ma anche nelle altre 22 ore. E' un dispiacere enorme dover prendere questa decisione per episodi così. Bisogna stare attenti, siamo un po' tutti dentro questi fatti e questi episodi anche quando si denunciano. Ora abbiamo messo Francesco Acerbi in difficoltà perché per noi è un calciatore importante, ci dispiace dal punto di vista umano".

Luciano Spalletti
Italy Training Session & Press Conference / Claudio Villa/GettyImages

Le convocazioni: "Immobile? Non prendo in giro nessuno, so che è un calciatore importante per il suo club e per la nazionale. Ora vive un momento in cui non riesce a esprimere tutto il suo potenziale, ma devo considerare tutto e tutti. In questo momento ho scelto altri. Scamacca? E' stato un periodo senza giocare, quando l'ho portato non mi è sembrato che ha mostrato il meglio di se stesso. Quando si veste la maglia della nazionale, bisogna dimostrare di essere sempre pronti. Devo essere sicuro che si riesca a dare il contributo giusto. Il nostro livello richiede questo. A me Retegui sembra più in condizione e che Raspadori possa fare il doppio ruolo che gli viene richiesto. Voglio inoltre vedere Lucca da vicino, voglio vedere di che pasta è fatto. Avere uno così alto, forte di testa, avere la possibilità di beneficiare di qualità così in pochi minuti. A volte serve, mi è capitato di farlo con i difensori centrali, E' giovane, ha buone qualità e così voglio andare a vederlo ed è rimasto fuori Scamacca. Sempre ci sarà qualcuno di nuovo che andremo a valutare e qualcun altro resterà a casa. Non è una bocciatura per chi lascio a casa".

Giocatori eclusi: "Cristante aveva bisogno di fare delle cure intense alla schiena e non andiamo a distruggere un calciatore di un club. Ha iniziato questa cura altrimenti sarebbe stato con noi. Meglio se si cura, altrimenti si sarebbe fermato ugualmente, noi stiamo ad ascoltare quello che ci dicono i calciatori. Anche Calafiori sarebbe stato con noi, ma lo lascio all'Under 21 che si sta giocando la qualificazione. Non andiamo a farci la guerra nel club Italia. Di conseguenza Calafiori va a giocare lì, è come se giocasse con noi. Discorso analogo per Fabbian, si è infortunato Gaetano altrimenti lo avrei convocato".

Cambio di modulo: "La difesa a 3? E' una cosa fluida, non è rigido il calcio, il portiere, nella costruzione bassa, è quello che tocca più palloni. Questo 3-4-2-1 lo voglio andare a valutare, o anche il 3-4-3. Dipende dalle caratteristiche di chi gioca. Ci sono diverse squadre che giocano con la difesa a 3. Abbiamo la possibilità di fare prove e di essere più sorprendenti cambiando più cose. Diventiamo più forti e meno leggibili. C'è da mettere a posto quel sistema della difesa a 3 perché è ideale per non subire le ripartenze. A volte accade anche con la difesa a 4. C'è uno zoccolo duro nella zona centrale che ti fa subire meno le ripartenze se mantieni le posizione con due uomini larghi e due nei 'mezzi spazi'. La prima punta deve fare i tagli. Proviamo questo schema. Frattesi? Per corsa, intensità e qualità è uno dei quei giocatori che attacca tante volte la linea difensive. Poi deve pulire bene quello che gli passa tra i piedi, può migliorare, ha qualità infinite. Di Lorenzo, Dimarco, Udogie, Cambiaso ti dimostrano che non si fanno linee dritte, ma la nuova frontiera è entrare dentro campo e poi fare linee larghe. È questa la nuova tendenza, a seconda di dove ci sono gli spazi. Lo fanno tutti".

Elogio di De Rossi: "De Rossi è stato bravissimo, mi ha sorpreso moltissimo per le cose che ha fatto vedere. In alcuni momenti in panchina mi sembra Carletto Mazzone quando esprime questo suo essere ancora un po' calciatore e la sapienza da allenatore. Ha fatto un lavoro eccezionale nel dare in poco tempo una nuova mentalità nonostante fosse stato fatto bene anche prima. Non è facile, è un lavoro ancora più profondo. Vedere Paredes che fa il centrale basso, vedere la difesa a tre e la difesa a quattro. I terzini a tutta fascia, sono tutte cose bellissime. A Daniele voglio molto bene. Gli auguro il meglio possibile e se avessi la possibilità di aiutarlo lo farei. Mancini? L'ho chiamato dopo, ma non era una bocciatura. Mi riempie il cuore che sia venuto. Lo stesso El Shaarawy l'ho lasciato a casa, ma so benissimo cosa mi può dare. Penalizzo qualcuno e mi dispiace, favorisco qualcun altro".

Luciano Spalletti
Italy Training Session & Press Conference / Claudio Villa/GettyImages

Le amichevoli: "Il significato di queste amichevoli? E' dare il merito a 20 milioni di nostri connazionali che ci aspettano. Da un punto di vista tattico ci serve per quello che siamo organizzando. Prima avevamo troppo poco tempo e ora abbiamo la possibilità di allargare le nostre conoscenze in queste due partite come sistema di gioco e con i nuovi. Chiellini e Cannavaro testimonial negli Stati Uniti? Vorrei averli con me? Ne stacchiamo un pezzo e li prendiamo. Non è escluso niente, da Buffon imparo sempre qualcosa. Ci sono conoscenze che vogliamo sempre portare con noi".

La Playstation in ritiro: "Si ritiene giusto che dei professionisti con la maglia dell’Italia non dormono la notte per giocare e non dare il meglio il giorno dopo? Il livello di un calciatore si vede nelle 22 ore fuori dal campo. A me non importa che fanno i giocatori, mi interessa che a una certa ora tentino di dormire. Qualche giocatore è stato sveglio di notte prima dell’Ucraina, non mi va bene. All’Europeo si fa la stanza dei giochi comune, perché è importante riempire dello spazio. A mezzanotte e mezza, l’unica, tutti in camera. Le dipendenze non vanno bene. Non va disturbata la tua professione e io entro dentro. Chi vuole sputtanare il tempo non viene in nazionale, non c’è un contratto che li lega".