Il Napoli ha davvero bisogno di Giacomo Raspadori?

Giacomo Raspadori
Giacomo Raspadori / Claudio Villa/GettyImages
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Non sono giorni facili per i tifosi del Napoli. Aurelio De Laurentiis ha infatti deciso di dar vita a un nuovo corso; una scelta legittima e ragionevole, ma l'addio alla vecchia guardia si sta consumando nella maniera più traumatica possibile.

Insigne, Koulibaly, Mertens, Ospina e Ghoulam sono andati via in un colpo solo e attorno alle loro partenze c'è sempre stata una polemica che, inevitabilmente, fa crescere le perplessità attorno alla squadra partenopea.

Il Napoli ha dunque bisogno di un segnale eloquente che faccia capire a tifosi e avversari che l'obiettivo dichiarato è - come minimo - la qualificazione in Champions League. Per questo il presidente ha ingaggiato Kvaratskhelia, Kim e Oliveira e Ostigard, giocatori che coniugano giovane età a un'esperienza internazionale più che discreta. Ma la ciliegina del calciomercato napoletano più pirotecnico degli ultimi anni sarà con tutta probabilità Giacomo Raspadori.

Giacomo Raspadori
Giacomo Raspadori / Nicolò Campo/GettyImages

Sembra infatti cosa fatta per il passaggio dell'attaccante classe 2000 al club azzurro, che per averlo con sé consegnerà un assegno da 30 milioni di euro al Sassuolo. A Raspadori spetterà invece un contratto quinquennale da 2,5 milioni a stagione più bonus: una cifra alta per un 22enne, ma questo fa capire quanto la società voglia scommettere su di lui per inaugurare un nuovo corso.

Giacomo Raspadori ha tutte le caratteristiche per poter essere il volto del Napoli che verrà; eppure, allo stato attuale delle cose, il suo trasferimento non convince molto sotto l'aspetto tattico. Il giocatore neroverde si è infatti messo in mostra come esterno sinistro in un 4-2-3-1, ma spesso l'abbiamo anche visto come trequartista o sottpunta alle spalle di Scamacca.

Le prime uscite stagionali hanno però confermato la volontà di Luciano Spalletti di abbandonare quel modulo per passare a un più offensivo (e forse spettacolare) 4-3-3. In questo sistema di gioco, Raspadori potrebbe essere impiegato esclusivamente come ala sinistra o da centravanti di movimento - un po' come Aguero al Manchester City, per intenderci.

Tuttavia, a quel punto si ritroverebbe a calpestarsi i piedi con Kvaratskhelia e Osimhen. Il georgiano ha fatto davvero bene nelle varie amichevoli ed è uno dei nuovi arrivi che tutti gli appassionati di Serie A non vedono l'ora di vedere in campo. Il nigeriano è poi chiamato a migliorare sotto l'aspetto caratteriale: Spalletti lo vorrebbe più concentrato, più leader e la sua titolarità non sembra in discussione.

Il Napoli rischia così di spendere 30 milioni di euro per avere un attaccante forte - su questo non ci piove - ma che potrebbe finire in panchina molto più spesso di quanti si pensi.

C'è dunque bisogno di compiere un sacrificio economico così significativo? Non sarebbe invece meglio virare su altri obiettivi e cercare di rendere più profonda una rosa che nelle stagioni passate ha sempre fatto fatica con il turnover?

L'arrivo di Raspadori sarebbe un affare solo se Spalletti decidesse di tornare sui suoi passi e puntasse ancora sul 4-2-3-1: con un poker offensivo composto da Lozano, Raspadori, Kvaratskhelia e Osimhen il Napoli potrebbe davvero far paura.


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