Il Napoli e le motivazioni sul ritiro. E Spalletti non è più al sicuro
La sconfitta subita contro l'Empoli ha reso incandescente il clima in casa Napoli. La squadra azzurra andrà in ritiro permanente per ritrovare serenità e concludere nel migliore dei modi la stagione, malgrado il sogno Scudetto sia ormai svanito. Ecco quanto annunciato dalla società nella giornata di ieri: "La società, la direzione sportiva, l’allenatore e lo staff hanno deciso che la cosa più importante da fare in questo momento sia quella di integrare l’abituale scheda quotidiana di allenamento. I turni di lavoro resteranno gli stessi con una grande attenzione per le singole componenti individuali e per il gruppo. Riunioni di teoria e valutazioni delle prossime partite, come sempre fatto. Il tutto integrato, e questa è la novità, da incontri serali a cena per aprirsi maggiormente su eventuali criticità, problematiche, incomprensioni, qualità di gioco, tutto per massimizzare l’eccellente qualità dei nostri calciatori dimostrata nella prima parte della stagione".
Come rivelato dal Corriere dello Sport, la decisione del presidente Aurelio De Laurentiis non sarebbe stata accolto di buon grado dai senatori dello spogliatoio. Alla base, alcune incomprensioni tra il patron partenopeo e il tecnico Luciano Spalletti, non più certo di restare sulla panchina del Napoli nonostante un contratto fino al 2023. Nelle ultime ore è avanzata l'ipotesi Vincenzo Italiano, che potrebbe liberarsi dalla Fiorentina in estate previo pagamento di una clausola rescissoria. Il nome dell'ex Spezia piace molto a DeLa, più defilato invece Roberto De Zerbi che attende di conoscere quando potranno riprendere le attività sportive in Ucraina.
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