È il Mondiale del Barcellona
17 convocati ai Mondiali in Qatar, più di Manchester City e Bayern Monaco (16), più del Al-Sadd (13 per il Qatar, 1 per la Corea e 1 per il Ghana) e più di tutti gli altri top club europei. Il Barcellona, fuori dalla Champions League per mano dell'Inter di Simone Inzaghi, è la squadra più rappresentata nella corrente Coppa del Mondo.
I gironi sono ormai terminati, ma la maggior parte dei bluagrana non ha ancora abbandonato la competizione. Hanno salutato Marc André Ter-Stegen, Andreas Christensen e Ronald Araujo, usciti nella fase a gruppi rispetivamente con Germania, Danimarca e Uruguay; sono passati ai Quarti i francesi Koundé e Dembelé, insieme agli olandesi Depay e de Jong.
Raphinha disputerà oggi contro la Corea il suo Ottavo di Finale, mentre domani toccherà agli otto spagnoli blaugrana convocati da Luis Enrique provare a superare il Marocco. La nuova stella del Barça Robert Lewandowski si è arreso a Kylian Mbappé e la Francia, con una rete simbolica su calcio di rigore nei minuti di recupero. Come sta andando, nel dettaglio, il Mondiale del Barcellona?
Partiamo dalla Spagna che Luis Enrique in 4 anni ha completamente rivoluzionato. I titolari della Roja che militano con i blaugrana sono 5: Jordi Alba sulla fascia sinistra, il trio di centrocampo formato da Sergio Busquets, Pedri e Gavi, e il riferimento in avanti Ferran Torres. Alejandro Baldé, terzino mancino che ha sostituito in extremis l'infortunato Gaya, ha preso parte a tutte le gare della fase a gruppi (l'ultima addirittura da titolare), mentre il centrale difensivo Eric Garcia è rimasto sempre seduto in panchina, superato nelle gerarchie da Rodri, Laporte e Pau Torres.
Chi si aspettava un minutaggio un po' più ampio è senza dubbio Ansu Fati, numero 10 del Barcellona in ombra con Xavi e finora utilizzato poco anche da Luis Enrique, che gli ha concesso un solo spezzone contro il Giappone. Gavi è andato in gol e ha messo sul campo una prestazione eccezionale nell'esordio contro il Costa Rica, così come Ferran Torres, autore di una doppietta e superato tra i marcatori della Spagna soltanto da Alvaro Morata (a quota 3).
In una recente intervista a Mundo Deportivo proprio Ansu Fati non ha mentito dichiarando che gli sarebbe piaciuto essere protagonista nella prima parte di stagione con il Barça: "Sì, non ti mentirò. Voglio giocare però capisco che il mister è quello che decide e devo dare il massimo ogni giorno per cambiare le cose".
Se il Mondiale di Lewandowski, Araujo, Christensen e Ter-Stegen è già terminato, non lo è assolutamente quello dell'Olanda di Van Gaal e dei blaugrana de Jong e Depay. Il primo, inseguito per mesi dalla Premier e non sempre titolare con Xavi è l'assoluto dominatore del centrocampo oranje; il secondo, tagliato fuori dai piani del Barça, ha vissuto una vera e propria staffetta con Bergwijn, vinta nell'Ottavo di Finale contro gli USA, in cui ha addirittura aperto le marcature con il gol del vantaggio.
Vista la prestazione dell'Olanda, sarà probabilmente lui a fare ancora coppia con la sorpresa Cody Gakpo contro l'Argentina. È di oggi inoltre la notizia, riportata da Tuttosport, di un possibile interessamento della Roma a Memphis Depay già a partire da gennaio con la formula del prestito.
Raphinha è il titolare sulla fascia destra del Brasile. Con o senza Neymar, Tite ha scelto il suo mancino, al posto di quello di Antony sia contro la Serbia che con la Svizzera. Nella Francia di Deschamps lo stesso discorso vale per Ousmane Dembelé che a destra completa un trio prolifico con Mbappé e Giroud (e Griezmann a oscillare sulla trequarti). E ha trovato uno spazio importante anche Jules Kounde, non come centrale, ma come terzino destro al posto di Pavard. Due le gare da titolare contro Danimarca e Polonia, quelle sulla carta più ostiche.