Il Milan viaggia verso una nuova consapevolezza
Quello maturato ieri è un risultato che può lasciare l'amaro in bocca a società, squadra e tifosi (e probabilmente è così) ma nell'economia generale del match è necessario tenere in considerazione e analizzare molte variabili. L'approccio del Milan alla partita di Bergamo è figlia di una consapevolezza ormai da tempo acquisita dai rossoneri: voglia di imporre il proprio ritmo alla gara e comandare il gioco, non snaturando la propria identità in base agli avversari ma, anzi, al contrario, facendo in modo che siano gli altri ad adattarsi al proprio modo di giocare.
A confermare ulteriormente questo cambiamento nelle ambizioni e nella maturità acquisita dai rossoneri, sono state le dichiarazioni nel post gara di Stefano Pioli, il quale si è detto soddisfatto della gara di tutti i suoi giocatori, un po' meno però della mancanza di precisione in fase conclusiva; per la mole di gioco creata, Leao & Co. avrebbero potuto sicuramente trovare più volte la via del gol, ma la poca precisione e la troppa frenesia - soprattutto nella seconda frazione - è stata cruciale.
Servirebbe ancora un innesto dal mercato in quella zona, sopratutto sulla fascia di destra (Ziyech), oppure basterà aspettare che Origi e De Ketelaere entrino a pieno ritmo in modo da portare nuova linfa al reparto offensivo rossonero? Chissà...
Bergamo nel destino e un nuovo messaggio lanciato
Bergamo per il Milan sembra rappresentare sempre un punto focale nella propria storia recente: dal momento più basso toccato nel 2019, alla qualificazione in Champions League a maggio 2021, fino alla partita di ieri, forse meno memorabile in termini di risultato ma che ha lasciato lo stesso un messaggio chiaro. Il Milan sembra essersi guadagnato uno status di squadra da battere e l'atteggiamento che ha deciso di adottare l'Atalanta per tutta la partita ne è stato un esempio evidente: squadra corta, che chiudeva bene gli spazi in fase difensiva e che provava a colpire in contropiede. Tutto l'opposto di quello che Gasperini ha sempre proposto da quando è arrivato a Bergamo. Segno tangibile di come il lavoro della dirigenza e di Pioli abbia dato i suoi frutti.
Adesso sta ai rossoneri ritrovare la concentrazione giusta per focalizzarsi solo sul campo, lasciando l'entusiasmo per lo Scudetto alle spalle e puntare quindi alla seconda stella. Ma con una (grande) consapevolezza in più.
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