Il fratello di Higuain: "Ci voleva maggiore rispetto ma apprezziamo la sincerità di Pirlo. Addio Juve e Italia"
Gonzalo Higuain lascia la Juventus. Ormai sembrano esserci pochi dubbi. Il centravanti argentino sta trattando la risoluzione del contratto con i bianconeri. Salvo sorprese, il suo futuro sarà in America, in MLS, con l'Inter Miami di Beckham che ha già ingaggiato Matuidi. Nicolas, il fratello-agente, ha parlato da Buenos Aires, a Tuttosport, annunciando l'addio alla Juve.
Buongiorno Nicolas. La sensazione é che la Juventus abbia fatto uno sforzo enorme nel 2016 per acquistare suo fratello dal Napoli, pagando la clausola da 90 milioni, e altrettanta ne stia facendo ora per firmare il divorzio.
"Sicuramente la Juventus nel 2016 ha compiuto uno sforzo importante. Ora Gonzalo ha ancora un anno di contratto, ma la società e Pirlo hanno deciso unilateralmente di arrivare all’addio e quindi dobbiamo trovare una rescissione che rappresenti un buon accordo per tutti".
Voi siete delusi?
"Ci aspettavamo che Pirlo desse una possibilità a Gonzalo visto che parliamo pur sempre di un attaccante che in questi anni ha segnato 350 gol. Per realizzarli si impiegano dieci anni, poi purtroppo ci si dimentica tutto in fretta. L’ambizione della Juventus è conquistare la Champions, ma non so quanti giocatori abbiamo vinto 3 scudetti realizzando complessivamente 66 reti. Però siamo gente di calcio e sappiamo che possono succedere queste cose. Abbiamo apprezzato la schiettezza di Pirlo, che ha detto in faccia a Gonzalo quello che pensava. Non succede sempre ed è stato importante".
E’ vero che per rescindere chiedete i 7.5 milioni di stipendio dell’ultimo anno?
"Non siamo ancora entrati in questi dettagli, ci siamo confrontati solo sull’aspetto tecnico. Pirlo e i dirigenti hanno deciso che non c’è posto per Gonzalo, ora cercheremo un’intesa. Sono convinto che non ci saranno grossi problemi perché abbiamo un rapporto fantastico con i dirigenti".
La rescissione è questione di ore, giorni o settimane?
"Penso serviranno alcune settimane anche per questioni logistiche. Sono a Buenos Ares e, non avendo ancora il passaporto comunitario, per la pandemia sto faticando a raggiungere Torino. Stiamo parlando a distanza, ma sarà importante incontrarsi".
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