Il disagio di Maldini, il mercato e le ambizioni del Milan: Scaroni fa chiarezza

Cardinale e Scaroni
Cardinale e Scaroni / Marco Luzzani/GettyImages
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L'epilogo della stagione, per il Milan, ha portato un ribaltone per certi versi inatteso che - di fatto - ha eliminato dalla prospettiva rossonera i due protagonisti delle ultime sessioni di mercato, Paolo Maldini e Frederic Massara, causando critiche e lasciando spiazzati tifosi e addetti ai lavori. Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha parlato al Corriere della Sera provando a fare chiarezza sull'accaduto e rassicurando l'ambiente sulle prospettive del club, anche in ottica mercato. Queste le sue parole:

I rapporti con Maldini: “Da dove iniziamo? Dal fatto che tutti noi, e particolarmente io, abbiamo sempre avuto rapporti eccellenti con Paolo Maldini, che è un gentiluomo, una persona attaccata al Milan e che al Milan ha fatto bene. Noi però seguiamo un modello un po’ innovativo, almeno per l’Italia, di gestione del club, che ci porta a considerare tutte le nostre attività come collegiali: si lavora in team. È un modello organizzativo che sta molto a cuore al nostro azionista che, ricordiamolo, è uno specialista di sport che vanta successi nelle sue attività, quindi quando ci suggerisce qualcosa noi prestiamo grande attenzione, perché pensiamo porti innovazioni”.

Paolo Maldini, Frederic Massara
Maldini e Massara / Marco Luzzani/GettyImages

Il disagio di Maldini: “In questa organizzazione abbiamo avuto l’impressione che Paolo si sentisse a disagio, e quando si è a disagio è meglio separarsi. Le faccio un esempio che riguarda me stesso. Io mi sono molto dedicato al tema stadio, tanto che c’era chi mi chiamava ‘Stadioni’. Vero, ma l’ho fatto soprattutto negli anni di Elliott. Quando è arrivato RedBird che ha esperti che hanno costruito stadi in tutto il mondo, a me è venuto naturale mettermi nel team e perdere quel ruolo autonomo. È un po’ quello che doveva succedere per l’area tecnica”.

Le ambizioni rossonere: "RedBird e tutti noi vogliamo che il Milan continui questa crescita. Non dimentico che ho iniziato a fare il presidente in un momento drammatico. Si ricorderà che dicevo sempre che avevamo due montagne da scalare, il risanamento dei conti e i risultati sportivi. Ora non siamo in cima, ma un bel pezzo di strada lo abbiamo fatto, anzi direi che in Italia siamo quelli che ne hanno fatta di più. Vogliamo continuare a scalare avendo in mente che più ricavi portano più investimenti per l’area sport e più successi sportivi portano più ricavi: un circolo virtuoso da mettere in moto”.

Il tema del budget: “Intanto ricordo che in quattro anni abbiamo investito più degli altri (200 milioni), qualcuno dirà non sempre bene, ma i nostri azionisti ci hanno consentito di fare una squadra forte e continueremo insieme questa strada. Credo che dovremo fare qualche cessione, e concludere qualche acquisto importante: siamo ambiziosi”.

Chi gestirà il mercato: “Sarà nelle mani di un team che integra competenze diverse, con l’AD Giorgio Furlani che ha anche l’area sportiva da coordinare, insieme a professionisti come Geoffrey Moncada e l’allenatore Pioli: ci aspettiamo che dica la sua in queste scelte. Oltre gli esperti internazionali di RedBird”.

Paolo Scaroni, Stefano Pioli
Scaroni e Pioli / Giuseppe Cottini/GettyImages

L'analisi dei dati: “RedBird crede nell’analizzare le caratteristiche dei giocatori in modo scientifico, certo, una cosa che in Premier League si fa da anni: sono riusciti ad adattare modelli nati per altri sport al calcio. Il passato me lo tengo stretto, ma perché dovremmo rinunciare alle competenze e alle innovazioni? Poi parleranno i risultati, conta vincere le partite, a me perdere non è mai piaciuto e tantomeno a Gerry Cardinale”.

Il peso di Maldini: "Devo dire che oggi, e non suoni irriconoscente, ne abbiamo meno bisogno: il Milan uscito dalla gestione Yonghong Li faceva fatica ad attirare talenti, il Milan di oggi, che ha vinto lo scudetto ed è arrivato in semifinale di Champions League, penso che sia più attrattivo”.

Su Ibrahimovic: "Ho l’impressione che si voglia dare un periodo sabbatico. Poi resta un amico, una persona a cui dobbiamo molto, perché nei momenti più difficili ci ha consentito di svoltare. Se gli venissero delle idee saremmo i primi ad ascoltarle”.

Pioli, le voci su Pirlo e la posizione rafforzata: “Sull’idea dell’esonero non voglio esprimermi, però sì assolutamente. Pioli è centrale nel progetto”.