Il derby lo vincono le difese: Torino-Juve 0-0, brivido finale per i bianconeri

Pareggio senza reti tra Toro e Juve nel derby della Mole.

Torino FC v Juventus - Serie A TIM
Torino FC v Juventus - Serie A TIM / Valerio Pennicino/GettyImages
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Derby della Mole ricco di motivazioni, da un lato il Torino spera di conquistare punti pesanti in una sfida tradizionalmente ostica (per sognare ancora l'Europa), d'altro canto la Juventus vuole blindare al più presto la Champions. Grande occasione per la Juve in avvio, Chiesa s'invola sulla destra e serve Vlahovic che a due passi dalla porta colpisce il palo pieno.

I bianconeri ci provano anche con Locatelli, un destro che si apre troppo e finisce fuori, dopo una buona azione sull'asse Chiesa-Cambiaso. Seconda grande occasione per Vlahovic alla mezzora: cross insidioso di Gatti per Vlahovic, il serbo colpisce col mancino dalla breve distanza ma - dopo il palo colpito in avvio - trova una grande risposta di Milinkovic-Savic. Al 42' arriva la prima occasione granata con Vlasic, inserimento e colpo di testa su cross di Bellanova: dopo una lunga frase di possesso sulla trequarti il Toro trova uno sbocco, la palla però va sul fondo.

Alessandro Buongiorno, Federico Gatti, Wojciech Szczesny
Torino FC v Juventus - Serie A TIM / Valerio Pennicino/GettyImages

Buon avvio di primo tempo del Torino, più concreto rispetto alla prima frazione: Ricci è ispirato e ci prova da fuori, trovando solo un corner. Più pericoloso il tentativo di Sanabria di testa, su cross del solito Bellanova: Szczesny respinge e salva i suoi. Risposta fiacca di Vlahovic, un sinistro da fuori troppo debole dopo un buon controllo. Il portiere polacco è attento anche su Vojvoda e sul suo destro di controbalzo al 74', dall'altra parte Milinkovic-Savic respinge un destro da fuori di Yildiz. L'ultima occasione nitida è granata: Lazaro beffa Iling e di testa non trova lo specchio, nei minuti di recupero. Il derby della Mole si chiude senza reti: meglio la Juve nel primo tempo e buona risposta granata nella ripresa.

La chiave tattica

Il Toro sembra spingere con più decisione in avvio, sostenuto dall'entusiasmo del pubblico, ma la doppia occasione bianconera cambia l'inerzia del match: i bianconeri attaccano rapidamente in verticale quando recuperano palla, Chiesa in particolare sembra un fattore in grado di sparigliare le carte. Il Torino si affida a fraseggi prolungati a metà campo, senza trovare spazi per rendersi pericoloso dalle parti di Szczesny anche per il buon contributo dei centrocampisti bianconeri in fase di ripiegamento. Il possesso palla granata non si traduce in occasioni (al di là di un tentativo di Vlasic a fine primo tempo) ed è invece la Juve a dare l'impressione di poter far male quando riparte, rivelandosi meno prevedibile e più concreta degli avversari anche grazie al movimento continuo di McKennie e Chiesa.

Massimiliano Allegri
Torino FC v Juventus - Serie A TIM / Jonathan Moscrop/GettyImages

L'occasione trovata da Vlasic a fine primo tempo è una scintilla per il Toro che, in avvio di ripresa, controlla il gioco e spinge con più decisione, vincendo più duelli rispetto al primo tempo e rivelandosi più rapido (oltre che pericoloso). La crescita granata si traduce anche in tentativi da fuori e nella sensazione costante di non patire più il pressing bianconero, come accadeva invece nel primo tempo. I cambi di Allegri allentano un po' la pressione granata, la Juve torna ad affacciarsi in avanti nel finale ma è una reazione illusoria e - nel lungo tecupero - è il Toro ad apparire più deciso nella ricerca dei tre punti.

L'episodio della partita

Com'è naturale che sia in un pareggio a reti inviolate sono le occasioni sprecate a far notizia, nello specifico a comandare la classifica dei rimpianti è Dusan Vlahovic: prende il palo in avvio, a due passi dalla porta su ottimo assist di Chiesa, poi si rivela sfortunato e trova un Milinkovic-Savic reattivo su un altro mancino dalla breve distanza.

FBL-ITA-SERIE A-TORINO-JUVENTUS
FBL-ITA-SERIE A-TORINO-JUVENTUS / MARCO BERTORELLO/GettyImages

Il migliore in campo

Bremer - L'ex granata dà il meglio di sé contro la squadra in cui si è fatto scoprire: Zapata è un cliente difficile ma il brasiliano riesce a controllarlo ed esce spesso con personalità dalla difesa. Poco spazio per giocate di fino e tanta personalità, da vero leader della retroguardia.

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