Il Comune non fa sconti per San Siro: chiesti 1,7 milioni a Inter e Milan

San Siro
San Siro / David Lidstrom/GettyImages
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Inter e Milan continuano i lavori per il progetto della costruzione del nuovo stadio che, nei piani dei due club, potrebbe portare anche al parziale abbattimento dell'attuale Giuseppe Meazza. Un elemento che sta creando non pochi problemi con il Comune di Milano, anche in relazione ai costi.

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San Siro / Emilio Andreoli/GettyImages

Nel corso delle ultime due annate, Palazzo Marino aveva concesso ai a Inter e Milan una sorta di 'sconto' sul canone di affitto di San Siro: una decisione presa dopo i noti effetti negativi generati dallo scoppio della pandemia. La cifra che i due club avrebbero dovuto versare (sia per l'annata 2019-20 che per quella 20-21) era di 9 milioni e 400 mila euro, con una clausola dell'accordo che confermava però una riduzione in caso di inutilizzo per "cause di forza maggiore" proprio come un'emergenza sanitaria.

Analizzando i vari cambi di capienza allo stadio dopo i vari decreti, il Comune ha deciso di rivedere i conti degli ultimi due anni: da lì la decisione di aumentare lo sconto per la stagione 2019/20 e di aumentare il canone per il 2020/21 riportando da 7,2 milioni a 9,2 milioni il costo dell'affitto. I club devono quindi al Comune 1,7 milioni di euro, un conto salato che ha scatenato altri malumori - spiega il Corriere di Milano -. Anche perché per i lavori di ristrutturazione la Corte dei Conti ha praticamente costretto il Comune a deliberare una richiesta di 10 milioni di euro di arretrati nei confronti dei due club, a cui si aggiunge ora questo nuovo aumento.


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