Il cammino felpato del "Gato": Karim Benzema

Levante UD v Real Madrid - La Liga Santander
Levante UD v Real Madrid - La Liga Santander / Alex Caparros/Getty Images
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Si no tienes un perro para ir a cazar y tienes un gato vas con el”. A caccia non si può andare soli, piuttosto ci si va con il gatto se del segugio non si dispone. 

Così ne 2010 Josè Mourinho sfogava la sua rabbia nei confronti della società Blanca, che non avendo fatto acquisti invernali lo costringeva a mettere in campo dal primo minuto Karim Benzema, causa infortunio di Higuaìn. Solo un sostituto KB9 e nemmeno tanto brillante, così è nata la sua carriera al Madrid e sullo scenario europeo. 

Karim Mostafa Benzema nasce a Lione il 19 dicembre 1987 da genitori di origine algerina, discendenti di un’antica e fiera tribù berbera chiamata Imazighen, tradotto uomini liberi. Cresce nelle giovanili del Lione e in pochi anni diventa il miglior marcatore della Ligue 1 vincendo per quattro anni di fila il campionato. Approda al Real Madrid nel 2009 al modico prezzo di 35 milioni di euro, cifra da ridere se si considerano gli acquisti stellari ai quali Don Florentino Perez ha abituato i tifosi della Casa Blanca. L'inizio non fu dei più facili: Karim faticava a trovare spazio e nel progetto tattico di Pellegrini era il sostituto ideale di Gonzalo Higuain.

Lyon´s French forward Karim Benzema reac
Lyon´s French forward Karim Benzema reac / LLUIS GENE/Getty Images

Nella sua prima stagione segnò solo 8 goal e non impressionò la Hinchada Blanca abituata ad andare al Bernabeu per vedere spettacolo e non ben disposta verso il cinismo e l’eccessiva tecnica del Gato. Gli attriti con la società aumentarono nel corso della seconda stagione, quando lo Special One prese il comando della panchina del Madrid e Benzema si vide coinvolto in uno scandalo mediatico e non solo con la maglia della nazionale per cui verrà assolto solo successivamente. Fu una stagione da 27 goal, ciò nonostante la pressione era massima perché Mourinho continuava a tallonarlo:” Se fosse per te dovrei iniziare l’allenamento a mezzogiorno, perché alle 10 arrivi addormentato e alle 11 continui a dormire”, gli gridava davanti al gruppo. Il suo ex agente Djaziri, in un secondo momento, confessò che Karim in quel periodo fu vicinissimo a lasciare il Real Madrid.

Per il “vascello in alto mare” di KB9 il vento iniziò a cambiare rotta con l'arrivo di Carletto Ancelotti alla guida dei Blancos e con la partenza, destinazione Napoli, di Gonzalo Higuain. Divenuto titolare a tutti gli effetti nella stagione 2013/2014, Benzema divenne, assieme a Cristiano Ronaldo e Gareth Bale, uno dei tre tenori della BCC: l'attacco più temuto d'Europa con cui il Real vinse tutto. E se le cose andavano bene con Ancelotti, l’arrivo di Zizou le fece andare ancora meglio. Il tecnico algerino infatti non ha mai smesso di dare fiducia all’attaccante. Vincendo assieme 4 Champions in 5 anni, oltre a 4 Mondiali per Club, Benzema è arrivato a superare il maestro, diventando il calciatore francese con più partite nella storia dei Blancos. Nonostante il “monopolio” e la “dicotomia” che Messi e Cr7 esercitavano sul Pallone D’oro, KB9 fu comunque nominato sette volte, quattro delle quali arrivando finalista, come miglior calciatore. L’apice della gloria arriva quando CR7 e Zidane decidono di dire addio al Real Madrid, tra lo sconforto e la preoccupazione generali che scossero i tifosi.

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Où ils mettront leurs haine, j’y mettrai un sourire ☄️

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Da quel momento per gli “aficionados” el Gato è diventato emblema del madridismo. Un eroe che non ha abbandonato il carro in un momento di difficoltà, prendendo il Real per mano e trascinandolo a suon di gol. Senza l'ingombrante presenza di Ronaldo, Benzema è riuscito finalmente a liberarsi da qualsiasi tipo di pressione e diventando il leader tecnico del Real. È passato dal lavoro sporco delle prime stagioni all'essere il punto di riferimento assoluto, senza il quale la squadra non si può stare in piedi. Oltre ai tanti gol decisivi in partite di spessore, ha sfornato a ripetizione assist incredibili per i suoi compagni, che lo hanno portato ad essere il miglior rifinitore della storia dei Blancos. Un messaggio di vero calcio il suo, esuberante nella vita privata, ma tecnico e umile in campo. Con il ritorno di Zizou, KB9 ha acquisito ancora più sicurezza e più ammirazione tra i tifosi, che vedendolo giocare con la mano fasciata quando altri non c’erano che lui, lo hanno eletto paladino Blanco, “El hombre que nunca dejó el Madrid”.

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