Il bar di 90min | Che stagione di Serie A dobbiamo aspettarci?

Il Bar di 90min
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"Stessa storia, stesso posto, stesso bar". Torna la Serie A e a poche ore dall'annuncio del ministro Spadafora che ha detto sì al ritorno allo stadio di 1000 spettatori per evento, anche il Bar di 90min riapre i battenti. L'autunno è alle porte e il calciomercato ancora nel vivo. Conte a Milano aspetta Vidal, mentre a Torino, a 48 ore dalla prima stagionale, Andrea Pirlo aspetta a braccia aperte il suo numero 9, che a meno di clamorose sorprese, dovrebbe essere Edin Dzeko. Niente Suarez dunque. L'uruguaiano del Barcellona, in Italia ieri per l'esame d'italiano necessario per il passaporto, ha fatto ritorno in Spagna dopo aver sedotto e abbandonato la Vecchia Signora. A Roma, sponda giallorossa, sarà Arkadiusz Milik a prendere il posto di Edin da Sarajevo, per la gioia di tutti i tifosi del Napoli che non vedono l'ora di esultare per i gol di Victor Osimhen, bomber nigeriano arrivato in estate dal Lille.

Il valzer delle punte non ha riguardato il Milan, vittorioso ieri nel secondo turno preliminare di Europa League contro gli irlandesi dello Shamrock Rovers. A chiudere la pratica sotto il cielo d'Irlanda ci hanno pensato l'eterno Ibra e il ritrovato Calhanoglu.

A dare il calcio d'inizio alla stagione 2020/2021, saranno Fiorentina e Torino, ma che stagione dobbiamo aspettarci?

I riflettori sono puntati sulla Juventus che scende in campo per provare a vincere il decimo titolo consecutivo. Vincere il campionato non è bastato a Maurizio Sarri, che ha pagato l'eliminazione agli ottavi di Champions League con il Lione e soprattutto lo scarso feeling con tutto l'ambiente e lo stile Juventus. Al suo posto il Maestro Andrea Pirlo, tornato studente a Coverciano con la sua tesi "Il calcio che vorrei". Una scelta coraggiosa quella della dirigenza bianconera, che segna l'inizio di un nuovo progetto tecnico che andrà protetto e supportato. Solo il tempo potrà dirci se l'ex fuoriclasse bianconero sarà in grado di trasmettere la sua visione di calcio geniale anche dalla panchina.

Pirlo manda messaggi alla sua dirigenza ⚪️⚫️

Pubblicato da 90min su Lunedì 14 settembre 2020

Chi non ha tempo da perdere è invece Antonio Conte. L'Inter è la grande favorita di questa Serie A e sarà lui a dover trasformare in successo gli investimenti fatti dalla club nell'ultimo biennio. Dietro cosa succederà? Atalanta e Lazio riusciranno a ripetersi? Roma, Milan e Napoli lotteranno per un posto in Champions? Fare previsioni è davvero difficile. La Lazio fa sempre fatica quando si presenta ai nastri di partenza con delle pressioni. I biancocelesti tornano in Champions League per la prima volta dalla stagione 2007/2008 e al momento la rosa non sembra essere abbastanza profonda per affrontare al meglio le due competizioni. L'Atalanta di Gasperini invece è reduce da una campagna europea da sogno che l'ha vista arrivare ad un passo dalla semifinale della coppa dalle grandi orecchie. Ripetersi sia in Serie A, che in Europa significherebbe entrare di diritto tra le grandi del calcio italiano. Roma, Milan e Napoli battaglieranno per un posto in Europa e al momento è difficile prevedere chi avrà la meglio sugli altri. Saggia la scelta di dare continuità a quanto intrapreso con Fonseca, Pioli e Gattuso. I giallorossi hanno cambiato proprietà, quindi potrebbero vivere una stagione di transizione anche se a Roma, le cose migliori succedono quando nessuno se le aspetta. Pioli e Gattuso invece, hanno il merito di aver risollevato le proprie squadre restituendo fiducia all'ambiente. Ibra è una garanzia, Tonali è il futuro. Il Milan piace perché sembra aver imboccato la giusta direzione dopo tanti anni di confusione e delusioni. Il Napoli, reduce dalla vittoria in Coppa Italia, potrà contare sulla mentalità vincente del proprio allenatore. Rino ha la mentalità di chi conosce il sapore della vittoria. Trasmetterla ai suoi ragazzi sarà l'obiettivo principale per tornare a competere per le prime posizioni della classifica. Una Serie A elettrizzante dunque in cui l'Inter è chiamata a recitare il ruolo della protagonista, ma che subito dietro potrebbe riservare sorprese interessanti. Se facciamo sue conti le sorelle sono 7, come a cavallo tra la fine degli anni '90 e l'inizio del secolo.

Antonio Conte
Antonio Conte / Soccrates Images/Getty Images

Il resto del gruppo è capeggiato dalla Fiorentina. Il patron Commisso ha fatto degli investimenti importanti per riportare la Viola in Europa. La rosa è di grande qualità. Qualche dubbio invece sulla guida tecnica. Iachini nella passata stagione è stato abilissimo a tirare fuori Chiesa e compagni da una situazione complicata. Speriamo lo sia altrettanto nel proporre un'idea che potrebbe proiettare la squadra nel gruppo di testa. De Zerbi è chiamato a ripetersi, mentre Di Francesco e Giampaolo dopo i fallimenti sulle panchine di Samp e Milan, si trovano costretti a convincere tutti che il loro calcio sia davvero qualcosa in cui credere. La gente del Cagliari e del Torino attende piena di speranze.

Passo la parola ai miei compagni di viaggio, che come me sono entusiasti di iniziare una nuova stagione. Occhi puntati sull'Artemio Franchi, dove domani alle ore 18, sarà ancora una volta Serie A!

Marco Deiana

Andrea Pirlo
Andrea Pirlo / Tullio M. Puglia/Getty Images

Neanche il tempo di recuperare il fiato ed eccoci nuovamente qui, pronti per una nuova stagione di Serie A. L'annata delle incognite. Si ripartirà dagli stadi a porte chiuse, sperando non diventi una triste abitudine, e da un calendario fitto di impegni dovuto alla partenza ritardata per ovvi motivi che non sto qui a spiegare.Dicevo, sarà l'anno delle incognite. A partire dalla scelta della Juventus di affidare la vittoria del decimo Scudetto consecutivo ad Andrea Pirlo, alla sua prima esperienza da allenatore e fresco di patentino. Una scelta azzardata? Lo dirà il campo. Sicuramente coraggiosa per l'ex regista della Nazionale. Decisione opposta per la sua più grande rivale per la vittoria del titolo: l'Inter proseguirà (nonostante i malumori estivi) con il progetto Conte, con una squadra che avrà più certezze dopo un anno tutto sommato positivo. Conferme anche per Atalanta e Lazio che dopo aver conquistato un posto in paradiso (Champions League) vogliono evitare contraccolpi psicologici. Gasperini e Inzaghi blindati, anche le due rose non hanno subito grossi stravolgimenti. E proprio questo può diventare un'arma a doppio taglio: i biancocelesti hanno già evidenziato lo scorso anno che hanno difficoltà a gestire il doppio impegno senza riserve all'altezza dei titolari, la Dea invece può subire lo scotto del passaggio dell'opinione pubblica da favola calcistica a realtà vera e propria, con tutte le pressioni conseguenti. La Roma cambia proprietà e perde due pezzi da novanta: Zaniolo (out per mezza stagione) e Dzeko (ormai pronto a vestire la maglia della Juve). Non sono ancora del tutto chiare le ambizioni della nuova proprietà, almeno per quest'anno il rischio di anno di transizione è molto elevato. Pensieri opposti invece in casa Napoli, dove dopo un'annata non felice (conclusa comunque con la vittoria della Coppa Italia) vuole tornare a competere per lo Scudetto. La squadra è costruita ad immagine e somiglianza di Gattuso; sarà il campo a dirci di più.E il Milan? I rossoneri ripartono da Stefano Pioli e dalle certezze della seconda parte della scorsa stagione. Con Ibrahimovic in più sul motore e con gli stadi vuoti, la squadra rossonera ha cambiato marcia. Resta da capire se il merito è più dello svedese (confermato dopo un lungo tira e molla sull'ingaggio) o del peso di San Siro che è venuto meno e che ha permesso ad alcuni calciatori milanisti di giocare con più tranquillità. Tra le altre incuriosisce la Fiorentina di Iachini. La viola si è rinforzata con gli acquisti di ottimi elementi sia di prospettiva che di esperienza. Il Cagliari e il Torino ripartono da un nuovo progetto tattico rispettivamente con Di Francesco e Giampaolo: poco tempo a disposizione per lavorare e tante incognite anche sulla costruzione della rosa. La rivelazione dello scorso anno, il Verona, ha cambiato tanto e non sarà facile confermarsi.In generale non sono mai d'accordo con le rivoluzioni totali delle squadre neopromosse, per questo motivo sono curioso di vedere all'opera Benevento, Crotone e Spezia".

Patrick Ucciardo

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / Charles McQuillan/Getty Images

"Giusto qualche settimana di “riposo” ed è di nuovo tempo di Serie A! Un’annata strana, condizionata dall’incubo Covid-19, che ha portato allo stop forzato e alla ripresa delle gare durante l’estate appena conclusasi. Quello che ripartirà domani sarà a mio avviso un campionato dall’epilogo tutt’altro che scontato. Per forza di cose (e ci mancherebbe) la Juventus parte da favorita, ma con tutti gli scongiuri del caso. Esonerato Sarri, alla guida dei bianconeri c’è adesso il “neo-patentato” Andrea Pirlo: affascinante quanto rischiosa la scelta da parte della dirigenza torinese, che però vedrà i frutti di questa decisione soltanto attraverso il responso del campo. Arriverà il 10° scudetto consecutivo? Probabile, ma non ci metterei la firma! L’ultima parte della scorsa stagione ha messo in luce tutti i limiti della Vecchia Signora che, ad oggi, non è ancora riuscita a rinforzarsi sul mercato in modo tale da allontanare ulteriormente le dirette rivali. Nonostante manchino ancora più di 2 settimane alla fine della sessione estiva, appaiono delineate le strategie delle società sul fronte acquisti. Molto bene il Milan che, con il rinnovo del leader gregario Ibrahimovic e i colpi Brahim Diaz e Tonali, prosegue sulla “linea verde” ma dalle grandi qualità. Allo stesso livello l’Inter: straordinario l’acquisto di Hakimi, mentre l’arrivo di Kolarov garantisce ad Antonio Conte esperienza e duttilità alla causa della difesa nerazzurra. Molto attive anche Napoli e Roma, in attesa della definizione del valzer di attaccanti che porterebbe Dzeko a Torino (sponda Juve) e Milik nella Capitale. Impossibile non citare l’Atalanta dei miracoli che, alla guida del Generale Gasperini, continua a rinforzarsi silenziosamente ma con giocatori dal rendimento sicuro. Più staccata la Lazio che, pur vantando già un ottimo organico, appare ancora impreparata per il triplice impegno dei biancocelesti. Chiacchiere da bar e da calcio estivo? Forse, ma il bello arriva tra pochissimo: e sicuramente ne vedremo delle belle!".

Matteo Baldini

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi / Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images

"Partenza o ripartenza? Nuovo inizio o secondo tempo di un film già iniziato? Mai come adesso, col sipario che si alza su una stagione di Serie A, permane un senso di ambiguità: a metà tra una perfetta continuità e un distacco. E per assurdo, quasi un controsenso, chi regala qualcosa di nuovo è la prima della classe: squadra che vince si cambia (con un allenatore nuovo in ogni senso possibile), squadre che non vincono restano simili a loro stesse. La forza propulsiva della stagione scorsa, insieme al mercato, potrebbe dare la spinta alle due milanesi. La continuità con Conte e Pioli e l'arrivo di rinforzi funzionali sono ingredienti con le carte in regola per rafforzare le ambizioni nerazzurre e per rigenerare, dopo anni, quelle rossonere. Atalanta e Lazio, protagoniste della scorsa stagione, hanno a loro volta proseguito sul solco già tracciato: i biancocelesti potrebbero spiccare il volo, la Dea di Gasperini, d'altro canto, potrebbe avere già raggiunto il proprio apice, entrando di fatto nella storia e iniziando, chissà, una sorta di fisiologica parabola discendente. Il Napoli di Gattuso ha qualcosa di credibile e intrigante, spera solo di tenersi alla larga dai continui casi e dall'autolesionismo, mentre la Roma parte a fari spenti e non cavalca l'entusiasmo solitamente trascinante di una nuova proprietà (vuoi per gli addii pesanti, vuoi per il grave infortunio di Zaniolo). Qualcosa rischia però di passare inosservato, un tecnico appena nato (come Andrea Pirlo) è chiamato a DOVER vincere: anche “solo” lo Scudetto, per un esordiente seppure di lusso, sarebbe un traguardo che forse troppi stanno dando per scontato già a priori".


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