Il 9 gennaio è il giorno delle rimonte pazze di Inter e Milan a San Siro
Di Marco Deiana
9 gennaio. Il giorno delle partite più pazze della Serie A. Vi avviso: è tempo di amarcord. Un tuffo nel passato, non tanto eh. Abbastanza per chi sta masticando calcio italiano da pochi anni. Insomma, i più giovani (per intenderci, sotto i 20-25 anni) forse avranno dei ricordi offuscati (o totalmente assenti) su due delle partite più incredibili e affascinanti della Serie A, che solo a pensarci - in questo specifico caso, da tifoso neutrale - mi viene ancora la pelle d'oca.
Vi svelo subito le due partite in questione: Inter-Sampdoria e Milan-Udinese, vi viene in mente qualcosa? Se non sei riuscito a captare qualche emozione, beh, sei nel posto giusto. Sempre che tu non sia un tifoso blucerchiato o friulano. In quel caso forse è meglio non proseguire nella lettura perché un pizzico di rabbia sportiva potrebbe salirti anche a distanza, rispettivamente, di 16 e 10 anni. Alla fine noi tifosi siamo sempre un po' rancorosi e anche a distanza di anni un pizzico di stizza c'è sempre.
La rimonta nerazzurra in pieno recupero
9 gennaio 2005. A San Siro l'Inter di Roberto Mancini ospita la Sampdoria di Walter Novellino, in quella che si rivelerà la partita più elettrizzante e pazza della stagione 2004-05. E quello stesso match è lo specchio stagionale della formazione nerazzurra, con un potenziale offensivo da panico (in senso positivo, si intende) ma spesso poco concreta. Ed è così che al Giuseppe Meazza accade l'impensabile: l'Inter attacca e la Sampdoria segna.
Sono i blucerchiati a sbloccare il match sul finale del primo tempo con un bel diagonale di Tonetto. Un caso. In realtà l'Inter meriterebbe il vantaggio. Nella ripresa il copione non cambia. I padroni di casa fanno la partita, assaltano la porta difesa da Antonioli ma, a sorpresa, la Sampdoria raddoppia. All'83' azione sulla destra sull'asse Flachi-Diana e pallone in mezzo per l'inserimento di Kutuzov (entrato dieci minuti prima) che fredda Toldo. 0-2. Novellino euforico. Festa blucerchiata sugli spalti di San Siro. Tifosi interisti furiosi con squadra e allenatore. In tanti lasciano lo stadio in anticipo, onde evitare di aumentare rabbia e delusione. Eh sì, anche per evitare il traffico di fine partita.
Ma se c'è un'azione da non fare quando si è allo stadio è quella di andar via prima del triplice fischio dell'arbitro. Avete presente quelle frasi fatte, quasi banali, che in Inghilterra chiamano cliché dove si spiega che la palla è tonda, che la partita finisce solo con il triplice fischio del direttore di gara e altre espressioni così poco prive di originalità? Ecco, il 9 gennaio 2005 a San Siro tutto ciò non era minimamente banale.
L'Inter attacca a testa bassa, colpisce legni e va a sbattere contro il pullman piazzato dalla Sampdoria a protezione della propria porta. Insomma, la partita sembra stregata. Ma se la squadra nerazzurra viene chiamata Pazza Inter, un motivo ci sarà. No?! A due minuti dal 90' Obafemi Martins accorcia le distanze con una conclusione in diagonale con l'esterno del piede mancino (un'invenzione!). Ah, la palla prima di entrare in rete ha toccato dolcemente il palo, per fortuna del nigeriano la base interna. 1-2. Il pubblico di San Siro, o almeno quello rimasto allo stadio, spinge la squadra per l'assalto finale. E il protagonista è ancora Martins che da fondo, su un pallone a mezza altezza, si inventa (sì, ancora un'invenzione) un cross acrobatico (possiamo definirla rovesciata) servendo a Bobo Vieri l'assist del 2-2. La San Siro nerazzurra esplode. La rimonta sembra completata. Una manna dal cielo visto la situazione di qualche minuto prima. Martins si prepara a vivere una settimana da protagonista, mentre i giornalisti presenti in tribuna stampa devo già stracciare le bozze su titoli e approfondimenti scritti o solamente ipotizzati fino a quel momento.
Ma non c'è due senza tre e al 92' il Chino fa impazzire definitivamente il popolo interista. Solito assalto nerazzurro, la palla finisce sui piedi di Stankovic che la accarezza per Alvaro Recoba che da fuori area, con un sinistro chirurgico piazza la palla all'angolino. 3-2. Roba da pazzi, roba da Pazza Inter!
Gli ultimi 8 minuti di Inter-Sampdoria con telecronaca di Scarpini
L'Udinese domina, Cassano inventa e nel finale succede di tutto
È il 9 gennaio 2011 e a San Siro scendono in campo il Milan di Massimiliano Allegri e l'Udinese di Francesco Guidolin. Da una parte la formazione rossonera che a fine stagione festeggerà lo Scudetto (ad oggi, l'ultimo), dall'altra quella friulana che chiuderà l'anno al terzo posto. Insomma, gli ingredienti per una partita spettacolare ci sono tutti. Spettacolare sì, ma non pazza!
Il Milan arriva all'incontro con mezza squadra out tra infortuni e squalifiche. Da Abbiati a Zambrotta, passando per giocatori di spessore come Nesta, Pirlo e Ambrosini, oltre a Boateng, Flamini e Inzaghi. In campo però c'è Ibrahimovic, una garanzia per i rossoneri. In campo però c'è Strasser, centrocampista meteora che pochi giorni prima aveva risolto con un gol l'insidiosa trasferta di Cagliari. In panchina? Antonio Cassano, pronto all'esordio a San Siro con i colori rossoneri. L'Udinese invece si presentava al Meazza con la coppia d'attacco più rapida e imprevedibile del campionato, ossia quella formata da Di Natale e Alexis Sanchez. Il resto della squadra è composta da calciatori del calibro di Inler, Isla, Zapata, Benatia e Handanovic.
È l'Udinese a fare la partita. I friulani giocano a San Siro con il piglio di una big, schiacciando il Milan e mettendo in evidenza tutti i difetti della squadra rossonera. Per i primi gol della partita bisogna aspettare i minuti finali del primo tempo. Di Natale sblocca il risultato spingendo in rete la palla dopo un palo colpito da Inler. Ma il Milan risponde in pieno recupero con Pato che finalizza un tiro-cross di Ibrahimovic.
Fino a qui, onestamente, niente di così pazzo. Ma nella ripresa arrivano ben sei gol, due dei quali sul finale di partita. Il secondo tempo inizia sempre con l'Udinese a fare la partita, il Milan che vive su azioni estemporanee e su piccoli spezzoni di dominio territoriale. Tra i rossoneri ci sono in campo Bonera e Seedorf, protagonisti di una delle peggiori gare della loro carriera con questa maglia. L'olandese piazzato in cabina di regia sembra un pesce fuor d'acqua, Bonera non sa invece che pesci pigliare dovendo rincorrere a turno prima Sanchez e poi Di Natale (e non era proprio uno dei compiti più facili).
E infatti al 65' il risultato è di 1-3. Sì, partita in cassaforte per l'Udinese con la coppia Sanchez-Di Natale. Prima il cileno anticipa in tuffo di testa, sul primo palo, Bonera su assist dalla destra di Isla; poco dopo Di Natale viene lanciato in porta da Inler, che sradica il pallone dai piedi di Seedorf, e dopo aver ubriacato Bonera fredda Amelia. Partita in discesa per i friulani che - però - non hanno fatto i conti con lo strapotere tecnico del reparto offensivo rossonero. Negli ultimi dieci minuti succede di tutto!
Il Milan infatti accorcia le distanze con una conclusione dalla distanza di Thiago Silva, che viene deviata Benatia ingannando Handanovic. Intorno all'84' arriva anche il pareggio. Il subentrato Cassano illumina subito San Siro con una palla smarcante per Pato che dall'interno dell'area di rigore manda al bar Benatia e realizza il 3-3. A questo punto i rossoneri ci credono e vogliono ribaltare il risultato. La spinta della squadra di Allegri però produce l'effetto opposto. Sì, qui arriva probabilmente la parte più pazza della partita.
Ormai quasi al 90' il Milan è in costante proiezione offensiva ma si dimentica che dall'altra parte c'è Alexis Sanchez. Proprio il cileno fa partire un contropiede magistrale, che si sviluppa poi sull'out destro dove Mauricio Isla corre come un treno, riceve palla e la serve a Denis (subentrato da poco a Di Natale) che brucia sul tempo Bonera e realizza la rete del 3-4. Dall'esaltazione per il pareggio alla rabbia per il nuovo vantaggio ospite: San Siro vive emozioni contrastanti nel giro di pochi minuti. E se ti dicessi che non è finita?
Al 93' il Milan spinge alla ricerca del nuovo pareggio. Il pallone viene lanciato verso l'area avversaria nella speranza che qualcuno possa inventare qualcosa. E avviene proprio questo: Ibrahimovic vince un duello aereo su una palla lanciata dalla difesa e di testa serve Cassano che inventa un altro assist, questa volta per l'attaccante svedese che fredda Handanovic con una facilità estrema. 4-4! San Siro è una bolgia! A pochi secondi dal triplice fischio potrebbe compiersi la rimonta perfetta ma Abate si emoziona troppo davanti al portiere e perde un tempo di esecuzione, facendosi murare la conclusione a pochi metri dalla porta. Un pazzo pareggio che non cambierà le sorti della stagione: Milan da Scudetto e Udinese in Champions League.
Il thread su Twitter di Giuseppe Pastore su Milan-Udinese (con video dei gol)
Oggi, 9 gennaio 2021, a San Siro il Milan ospita il Torino. Io fossi in te, considerando anche il coprifuoco, me la guarderei...
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