Il 2020 della Serie A in 6 slide
Ripercorriamo i momenti salienti, inattesi, emozionanti e coinvolgenti del 2020 di Serie A, il campionato del nostro Paese, il nostro campionato, che in un anno tanto tragico e particolare come lo scorso, causa pandemia, ci ha "tenuto compagnia" sempre, dal primo all'ultimo giorno, dimostrandosi dannatamente sorprendente ed instancabile.
La copertina di questo 2020, calcistico e non, se la prende lui, il famoso e tanto temuto Covid-19, colui che ha portato disgrazia, tristezza e malinconia in ciascuno di noi, colui che ha obbligato il calcio intero a fermarsi, ripartendo con norme e precauzioni inimmaginabili, colui che ha letteralmente "smezzato" tutti i campionati europei più importanti in due gironi: il girone PRE (da settembre a febbraio) ed il girone POST (da giugno a settembre) lockdown. Vediamo ed analizziamo l'intero 2020 della nostra Serie A allora, non dimenticandoci dell'influenza che la pandemia ha avuto nello scorso campionato e, probabilmente, anche nei prossimi.
1. Calciomercato (invernale e estivo) 2020
L'inizio dello scorso anno solare è stato, letteralmente, elettrizzante: la finestra di mercato invernale ha visto protagoniste le due squadre di Milano, Milan ed Inter, grazie a due acquisti sulla carta impensabili: Zlatan Ibrahimovic sponda rossonera da una parte, Cristian Eriksen sponda nerazzurra dall'altra. Due campioni, due geni del calcio, due fenomeni col pallone. Palmares ricco, palcoscenici importanti, personalità spiccata il primo; eleganza tecnica, maestria tattica e visione esemplare il secondo. Due modi opposti di intendere vita e calcio, ma due campioni indiscussi. Il primo passo del 2020 verso le vittorie future viene quindi effettuato dalle due milanesi, con due colpi fuori categoria. Le altre, Juventus compresa, tutte a guardare, in attesa della ben più importante finestra di mercato estiva. Detto, fatto: la Juventus vive una finestra di mercato (posticipata a settembre causa pandemia) calda per via della vicenda Suarez, va alla ricerca incessante di Dzeko per poi acquistare, in prestito, Alvaro Morata, il grande ex bianconero che tanti bei ricordi aveva lasciato in passato. Arrivano anche Arthur dal Barcellona, e quel Dejan Kulusevki che tanto bene ha fatto a Parma. Ma l'Inter non sa più rimanere a guardare e basta: ecco allora Achraf Hakimi, esterno destro a tutta fascia perfetto per il modulo di Conte e dalle prospettive interessanti, oltre a Kolarov e Vidal per aumentare esperienza e giocatori dalla caratura europea.
2. Scudetto 2020
In mezzo a queste due finestre di mercato particolarmente significative, la Juventus, per la nona stagione consecutiva, vinceva il titolo di Campione d'Italia, dopo aver scalfito e lasciato alle proprie spalle l'agguerrita concorrenza di Inter, Atalanta e Lazio, le principali contendenti al titolo nell'anno in cui il Napoli, causa una prima parte di stagione non all'altezza, ha faticato più del previsto e non ha potuto lottare per competere allo scudetto. Juventus campione, quindi: grazie ai gol di Cristiano Ronaldo in tandem con la Joya Paulo Dybala ed alla cerniera difensiva costituita da capitan Bonucci ed il giovane olandese Matthjis De Ligt. Nell'anno tecnicamente più difficile per i bianconeri, Maurizio Sarri è riuscito a salvare la stagione, confermando la Vecchia Signora ai vertici del campionato italiano, ma non la propria panchina, venendo rimpiazzato, in seguito al fallimento europeo, dall'emergente Andrea Pirlo.
3. Lazio: un 2020 double-face
Un inizio di campionato entusiasmante quello della Lazio 2019-20. Terza, poi seconda ed infine prima per gran parte della prima metà di campionato, con Luis Alberto ad illuminare, Ciro Immobile a rifinire, Milinkovic-Savic a dare fisicità ed Acerbi ad interdire. La Lazio sembrava un meccanismo perfetto e collaudato, almeno fino al lockdown. La Lazio di Simone Inzaghi e della Scarpa d'Oro Immobile non ha avuto la stessa ripresa post lockdown di tante altre squadre (vedi Milan in seguito): se la Lazio, fino a febbraio, lottava per lo Scudetto insieme a Juventus ed Inter, la ripresa a giugno ha evidenziato il drastico calo della banda biancoceleste, scivolata dalla prima alla quarta posizione, calando nelle prestazioni ma guadagnando, dieci anni dopo, l'accesso alla Champions League.
4. Consacrazione 2020
La squadra che meno sembra aver risentito del lockdown e delle sue ripercussioni, nello scorso 2020, è stata l'Atalanta di Giampiero Gasperini. O, per meglio dire, l'Atalanta di Bergamo e dei bergamaschi. Se da una parte la città lombarda è stata tra le più importanti vittime della pandemia, dall'altra parte la squadra di Percassi è in qualche modo riuscita a "vendicare" il momento, giungendo ad un passo dalle semifinali di Champions League ed ottenendo il miglior risultato della sua storia in campionato: Juventus prima, Inter seconda, subito dietro, terza, l'Atalanta con i suoi gioielli: non fenomeni, non campioni, non fuoriclasse, ma uomini, umili, perfettamente complementari l'uno con l'altro, compagni di vita prima che di campo. Muriel e Zapata, Gomez e Malinovsky, passando per Hateboer, Gosens e Gollini. Il 2020 della Dea non è stato un saliscendi di emozioni e risultati come successo, per esempio, a Milan e Lazio, bensì una conferma dopo l'altra della forza e della mentalità straripante che la squadra ha sempre aumentato e migliorato negli anni, fino a confermarsi tra le grandi in Serie A ed in Europa.
5. Milan: 2020 da record!
Percorso simile ma dall'esito leggermente diverso rispetto a quello della Lazio, è stato quello del Milan targato Stefano Pioli e, soprattutto, Ibrahimovic. Dopo un'ultima parte di 2019 piena di malumori, critiche, con la classifica che vedeva il Diavolo in grossa difficoltà, il 2020 ha riservato sorprese: post lockdown il Milan ha inanellato una serie di prestazioni e risultati che non solo han permesso di qualificarsi ai preliminari di Europa League, ma anche di avere il primato del campionato in corso per lunghi tratti. Umiltà, consapevolezza nei propri mezzi, lucidità nei momenti decisivi (ed anche difficili, vedi l'infortunio ad Ibra), stanno permettendo ai rossoneri di giocare un campionato da protagonista, di crescere partita dopo partita e non porsi più alcun limite. Ibrahimovic ha positivamente influenzato qualsiasi compagno, trasmettendo mentalità vincente, idee di gioco e positività, mentre a Pioli va il merito, indiscutibile, di aver lasciato sin da subito da parte le voci di un possibile arrivo di Ragnick in panchina, lavorando con serenità ed estrema professionalità.
6. 2020, c'è chi va e chi viene
Infine, per non guardare solo le prime posizioni della nostra amata Serie A, questo 2020 ha riservato emozioni anche nelle zone basse di classifica: se SPAL e Brescia han lottato ben poco per la permanenza nella massima serie, onorando comunque sempre la maglia e l'impegno, tragica è stata la retrocessione del Lecce di Liverani in questo anno particolare. Squadra dalle mille sfumature, lunatica, proponente un bel gioco ma al tempo stesso eccessivamente esposta a rischi. Nonostante i rigori di Marco Mancosu ed gol di Lapadula, la squadra salentina ha salutato, lo scorso settembre 2020, la Serie A. Chi è arrivato? Il Benevento di Pippo Inzaghi, meritevole di applausi per il cammino incontrastato in Serie B, il Crotone di Giovanni Stroppa ed infine lo Spezia di Italiano, alla prima storica promozione in Paradiso.
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