Icardi fra Inter e PSG: maggio è il mese decisivo per il riscatto. Il calciatore vuole restare a Parigi
Tre post, con le mani alle orecchie e la maglia del Psg. Per chi, come Mauro Icardi (e moglie), ha fatto della comunicazione social un caposaldo, nulla va sottovalutato. Nessun segnale può esser accantonato. A maggior ragione in un momento decisivo. Ci siamo, maggio è il mese metterà luce al futuro dell'argentino: il 31 scade il diritto di riscatto da parte del club parigino, i famosi 70 milioni di euro pattuiti un’estate fa con l’Inter.
Ad oggi l’Inter non ha registrato segnali negativi. Non c’è stata accelerazione, certo. Ma non ci sarebbe stata neppure senza la pandemia, figurarsi ora che tutti i club del mondo sono costretti a fare ragionamenti finanziari. Ecco perché il Psg si prenderà tutto il mese per valutare l’operazione, non tanto dal punto di vista tecnico (l’attaccante ha convinto appieno) ma appunto su quello economico. Tutti gli scenari sono aperti, compreso quello di un riscatto con sconto applicato. Ma vanno registrate le buone sensazioni reciproche su una conclusione positiva dell’affare.
Altri scenari - compreso quello mai del tutto accantonabile come la Juventus - sembrerebbero complicati nella riuscita. E Icardi, da parte sua, a Parigi sta bene. Quei post, interpretabili ancora coi festeggiamenti per il primo campionato vinto nella sua carriera, ne sono in qualche modo la testimonianza. Marotta e Ausilio fanno il tifo, soldi in cassa fanno comodo per impostare il mercato. E, in ogni caso, l’Inter si aspetta che il Psg riconosca un anno più tardi la bontà dell’operazione, fatta dai francesi a costo zero, di fatto senza rischio d’impresa: è un valore che, in sede di mercato, solitamente viene tenuto in considerazione.
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