Ibrahimovic: "Questo non è il mio Milan. Futuro? Gazidis non mi ha chiamato"

Claudio Villa./Getty Images
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Zlatan Ibrahimovic non ha usato mezzi termini per descrivere l'attuale situazione in casa Milan e parlare del suo futuro, attualmente incerto a causa di un progetto tecnico che non è ancora stato messo nero su bianco. Le dichiarazioni rilasciate dall'attaccante svedese ai microfoni di Sportmediaset hanno spaventato l'ambiente rossonero.

CRITICA - "Questo non è il mio Milan. Posso dirlo perché ero qua 10-11 anni fa, quando ero giovane. Ora dicono tutti che sono vecchio, ma l'importante è quello che fai in campo. Ovvio che non sia lo stesso Milan di prima: è un'organizzazione totalmente differente, fanno cose differenti e anche la squadra non è la stessa. Poi anche gli obiettivi forse sono diversi, adesso. Il Milan che ho vissuto prima è il Milan che ho io in testa, per questo ho detto che il Milan attuale non è quello di 10 anni fa. Non è che dobbiamo fermarci qua e pensare al passato però, al contrario dobbiamo pensare al futuro e fare il meglio possibile. Non dobbiamo pensare negativo, perché i pensieri negativi portano solo negatività e non voglio sia così. Voglio aiutare per migliorare e fare le cose nel modo migliore possibile".

Claudio Villa./Getty Images

PERMANENZA - "Se non dovessi rimanere non è perché non è più il vecchio Milan. Quando sono arrivato qua sei mesi fa la situazione era come era, venivo con la passione e la voglia di aiutare: voglio vedere il Milan lottare per il primo posto, giocare in Champions e avere i campioni in squadra. Volevo aiutare la squadra, permetterle di avere il feeling con un giocatore che ha esperienza di vittoria e che ha giocato con dei campioni, che a loro volta erano i miei esempi quando ero giovane. Era una sfida differente. Però adesso mancano 2-3 settimane, giochiamo per arrivare il più in alto possibile".

FUTURO - "Dico la verità, non lo so. Raiola mi ha chiamato l'altro giorno e mi ha chiesto solo una cosa, se mi stessi divertendo a giocare a calcio e io ho risposto di sì. Quella è la cosa più importante. Dipende quali sono gli obiettivi. L'Europa League non sarebbe un obiettivo? Sono andato al Manchester United, giocavamo l'Europa League e l'abbiamo vinta. Servono obiettivi e stimoli di giocare per qualcosa: non gioco per il contratto, gioco per le sfide e per avere un risultato per il lavoro".​

GAZIDIS - "Nessuna chiamata è arrivata".


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