Il solito Ibrahimovic: "Puoi domare un leone, non Zlatan"
Dal ritiro della Nazionale svedese rimbalzano le parole in conferenza stampa di Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan appena tornato (da protagonista) con la selezione del suo Paese dopo l'addio nel 2016.
"Io ho un problema, non sono mai soddisfatto - le parole di Ibrahimovic al Champions Journal riportate dalla Gazzetta dello Sport -. Ho 39 anni e con quello che ho fatto potrei non lavorare più e fare comunque un'ottima vita d'ora in poi" ha detto "ma ho sempre questa grande passione per quello che faccio. Voglio sempre di più”. Insomma, Ibrahimovic nonostante guadagni da capogiro e (tante) vittorie, ha ancora fame. "Non vedo molti giocatori fare quello che faccio alla mia età: dopo i 30 anni normalmente inizia la fase calante per un giocatore e arriva il ritiro, io dopo i 30 sono diventato ancora più forte".
"Più facile ammaestrare un leone o Ibra? Puoi addomesticare un leone, ma non puoi addomesticare Zlatan. È un animale diverso" ha detto Ibrahimovic con la sua proverbiale "umiltà", proseguendo poi con il racconto sul grave infortunio subito al Manchester United: “Ci ho messo un anno per tornare a sentirmi vivo. Sarò onesto, il lavoro che ho fatto è stato noioso. Era un lavoro mentale al quale non ero abituato, avevo sempre lavorato col pallone. Passavo il tempo a domandarmi quando ne sarei uscito e se fossi arrivato al termine della mia carriera". "Per fortuna - ha proseguito Ibrahimovic - avevo persone intorno a me che mi stimolavano ad andare avanti e a non diventare pigro. 'Devi farlo, devi farlo', continuavano a ripetermi. Ce l'ho fatta e ora mi risento vivo".
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