Ibrahimovic fa visita al Milan: potrebbe far comodo ai rossoneri? In quale ruolo?

Chiusa la carriera da calciatore, appesi gli scarpini al chiodo, quanto può essere utile lo svedese nello spogliatoio rossonero e in quale ruolo?

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Sono passati ormai due giorni ma la batosta subita sabato sera è una di quelle che il Milan difficilmente dimenticherà. Non tanto per il risultato, quanto perché il 5-1 è arrivato contro gli acerrimi rivali dell'Inter in una gara che non valeva solo il primato in classifica o quello cittadino, ma che avrebbe dovuto sancire la definitiva crescita dei rossoneri, autori comunque di un ottimo avvio di stagione.

A tal proposito, la partita di domani sera appare come un'arma a doppio taglio: un'eventuale vittoria all'esordio stagionale in Champions League può aiutare a voltar pagina, ma la sconfitta contro l'Inter potrebbe aver tolto certezze a un Milan uscito rinnovato dal mercato estivo, con una rosa nuova e anagraficamente giovane.

In casi come questo devono essere gli uomini d'esperienza ad alzarsi in piedi e a parlare i compagni, a rassicurarli dicendo loro, ad esempio, che quella di sabato è stata una dura lezione, ma che le brutte figure possono essere uno stimolo a fare meglio. Sicuramente veterani del calibro di Giroud e Kjaer si saranno fatti sentire, ma forse il Diavolo ha sentito l'esigenza di rivolgersi a un mental coach d'eccezione.

Non sappiamo se sia stato chiamato da Pioli o se sia sceso dal cielo come un deus ex machina che risolve ogni problema schioccando semplicemente le dita, fatto sta che la visita di Zlatan Ibrahimovic a Milanello può fare solo bene ai rossoneri.

Lo svedese è arrivato al centro sportivo per assistere agli allenamenti e ritrovare compagni e addetti ai lavori, ma sicuramente tra una chiacchiera e una pacca amichevole si sarà parlato del morale a terra dopo il derby. Ibra avrà, come suo solito, ironizzato sulla faccenda dicendo che: "Con Zlatan in campo avremmo vinto", ma è possibile che abbia anche chiesto di parlare alla squadra.

Nel giro di una sola estate, il Milan ha cambiato pelle e il gruppo che ha lasciato a giugno è molto diverso da quello attuale, ma non bisogna necessariamente condividerci lo spogliatoio per conoscere Zlatan Ibrahimovic, un calciatore riconosciuto a livello planetario che verrà ricordato anche dalle generazioni future. Insomma, una leggenda dalla quale tutti possono imparare.

Magari la visita dello svedese contribuirà a ritrovare la giusta concentrazione in vista della partita col Newcastle, ma non si può ricorrere a lui ad ogni problema. Sarebbe come chiamare il capitano solo quando il mare è in tempesta. Ibra è al momento una persona esterna al Milan, pertanto ogni sua possibile ingerenza potrebbe minare alla credibilità di Pioli, della proprietà o dei veterani del gruppo rossonero. Se il Diavolo dovesse ancora aver bisogno del suo carisma nel corso di questa stagione o di quelle a venire, sarebbe meglio trovargli un posto da dirigente o da ambasciatore del club. Così quelle che ad oggi sono visite di piacere diventerebbero veri e propri impegni di lavoro.