Ibrahimovic: "Arrabbiato per pari e rigore: il prossimo lo lascio a Kessié. Scudetto? Importante avere obiettivi"

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / Jonathan Moscrop/Getty Images
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Un rigore sbagliato, una traversa e il gol del definitivo 2-2 contro l'Hellas Verona. Nel bene e nel male, c'è sempre lo zampino di Zlatan Ibrahimovic negli appuntamenti del Milan: "La faccia è arrabbiata, ovvio – le sue parole a Sky Calcio Club -. Il pareggio non va bene, tante occasioni e il rigore sbagliato, penso che il prossimo lo lascio a Kessié. Ma è arrivato un punto, è importante non perdere la fiducia ma è chiaro che, con questa classifica, vogliamo vincere tutte le partite".

Zlatan poi scherza su un simpatico episodio che l'ha visto protagonista prima del penalty, con il portiere Silvestri che qualche istante prima del tiro gli ha urlato "L'ultimo l'avevi sbagliato, eh?": "Aveva ragione, l'ultimo l'ho sbagliato", la replica con ammissione dell'attaccante del Milan.  

Sul sogno Scudetto:
"Bisogna sempre avere degli obiettivi. È divertente giocare, ma non possiamo essere contenti solo per quello. Almeno questa è la mia filosofia. Ci sono tante squadre che lottano, qualcuno ancora non è al top. Il calendario è molto impegnativo, bisognerà vedere anche chi arriverà meglio fisicamente nella fase decisiva. Serie A più debole? Forse sono io che sono più forte. Ma devo dire che tante squadre sono migliorate, tipo Verona e Atalanta non erano così prima. Ho giocato in tanti paesi, la Serie A il campionato più difficile per un attaccante".

Sulla reazione dopo la sostituzione in Milan-Lille:
"Ce l'avevo con me stesso. Ci sono tante partite da fare, quando la fatica entra in testa non è possibile stare sempre al 100%. Meno male che arriva questa sosta adesso, così stacco e riposo un po'. Anche in questa partita mi mancava lucidità e cattiveria davanti alla porta, non c'ero. Non voglio riposare? Se Pioli mi dice che devo giocare 45 minuti, io da professionista lo faccio. Ricordo l'Europa League dai tempi del Manchester United, è molto pesante perché generalmente il giovedì è un giorno di riposo. Ma io mi sento come un bimbo, voglio giocare. Poteva essere anche il contrario, cioè che non riuscivo a giocare più, quindi è meglio così. CR7? Decidete voi chi è il più forte. Non mi disturba più di tanto non aver vinto dei trofei. È bello vincere, ma non mi serve questo per dire che sono forte. Sto giocando e sto provando a fare il mio meglio per aiutare i miei compagni".

Sul rinnovo:
"Dopo il rigore sbagliato, è difficile (ride, ndr)".


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