I (tanti) problemi della Juventus

SL Benfica v Juventus: Group H - UEFA Champions League
SL Benfica v Juventus: Group H - UEFA Champions League / Octavio Passos/GettyImages
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La Juventus non trova una quadra stabile dall'inizio della stagione. Anzi, si può dire che ormai è da qualche anno che la Vecchia Signora non trova un vero e proprio equilibrio.

Prima Sarri (anche se vinse il campionato, la squadra venne criticata per il gioco e per i mancati risultati in Champions League), poi Pirlo, ed ora neanche il ritorno di Massimiliano Allegri sembrano dare possibilità concrete. In verità, la squadra piemontese sembra peggiorata ulteriormente negli ultimi due anni con il ritorno dell'allenatore con cui aveva vinto 5 campionati nel post Conte.

Risultati degli ultimi anni

La Juventus del primo Allegri vinse 5 campionati consecutivi (dal 2014\15 al 2018\19). C'è chi parlava di mancata concorrenza, di gioco non proprio esaltante, ma al di là della massima serie italiana, la squadra di Torino raggiunse anche la finale di Champions League sia nel 2014\15, che nel 2016\17, entrambe perse, rispettivamente contro Barcellona e Real Madrid. Vinse inoltre tutte le edizioni del periodo in esame della Coppa Italia.

Con Sarri e Pirlo, al di là del campionato vinto nel 2019\20, i risultati hanno intrapreso una parabola discendente, non arrivando a superare gli ottavi di Champions League. Con Pirlo la società bianconera porta a casa la Coppa Italia 2020\21.

Sono calati ovviamente anche i punti raggiunti alla fine di ogni campionato. Interessante il dato per cui i gol fatti sono sempre (più o meno) simili, mentre dal primo Allegri in poi sono aumentate le reti subite. Il che è un preciso indicatore di come girano le partite della Vecchia Signora.

Allenatori o giocatori?

Ma si è parlato solo di allenatori fino ad ora. La Juventus, tra le prime squadre in Italia da anni e tra le prime società calcistiche in Europa e nel mondo, ha vantato negli ultimi tempi rose ricche di giocatori di livello, che gli allenatori in questione (Conte e Allegri) hanno saputo gestire, convogliando forze e qualità verso l'obiettivo comune della vittoria della squadra. I calciatori di cui la società bianconera ha disposto in passato comprendevano nomi davvero altisonanti. Pogba, Tevez, Pirlo, Vidal, per non parlare della BBC e di Buffon tra i pali. La forza principale, come prima accennato, erano i pochissimi gol subiti.

Negli anni si sono aggiunti giocatori di livello, come per esempio Higuaìn, Pjanic, Benatia, Cuadrado, Dybala, Mandzukic. Insomma, sicuramente la Juventus degli anni passati aveva tutte le carte in regola per vincere. E vinceva. Ma la rosa degli ultimi anni non si è "trasformata". Sicuramente la storica difesa italiana si è pian piano sciolta, con gli addii di Buffon, Barzagli e Chiellini. Senza dimenticare la parentesi milanista di Bonucci. Sono al contempo arrivati Douglas Costa, Cristiano Ronaldo, Matuidi, Cancelo. Si è arrivati a dare la colpa a Cristiano Ronaldo, perché non permetteva alla Juventus di giocare come "sapeva". CR7 ha segnato circa 100 gol in tre anni con la maglia bianconera, tanto per dire. E infatti, con il suo addio nulla è cambiato. Anzi.

Cosa fare

Un eventuale addio di un allenatore come Allegri costa decine di milioni di euro sulle spalle della società. Ecco il motivo principale per il quale l'allenatore della Juventus non è stato ancora esonerato. Ha avuto anche sfortuna nel non poter disporre praticamente mai degli acquisti fatti in estate di Di Maria e Pogba, che darebbero al centrocampo e all'attacco una marcia in più.

E non è bello, ma nel calcio funziona così. Non si possono cambiare 25 giocatori. Cambiare il tecnico dovrebbe essere la via più semplice. Certo, a questi costi diventa poco sostenibile, così la società temporeggia, nella speranza di trovare una soluzione diversa dall'esonero.

Altro conto però è scaricare tutta la responsabilità sul mister. Parliamo di una squadra senza identità, con nomi sicuramente importanti (Vlahovic, Szczesny, Chiesa), ma senza vere "guide". La difesa non ha un vero e proprio perno, come era Bonucci in passato. Il centrocampo è ricco di giovani promesse, con più o meno esperienza a livello nazionale, come Locatelli e Miretti, ma anch'esso manca di una guida (per quanto Locatelli non sia "criticabile" da questo punto di vista) e davanti Vlahovic e Milik faticano un po', per non parlare di Kean. Inoltre la società bianconera ha troppi esuberi e calciatori ormai non più al meglio della forma (Alex Sandro, per fare un esempio).

Insomma, la Juventus sicuramente non ha più la guida di un allenatore ben calato nel contesto in cui si trova. Ma manca inoltre di giocatori al livello del nome della squadra. Parliamo di una società che, teoricamente, arriva in Champions ogni anno (nell'ottica di giocarsela) e dovrebbe ambire a vincere il campionato.