I rischi per la Juventus a livello sportivo: l'articolo 31 e le conseguenze in ballo

Nedved e Agnelli
Nedved e Agnelli / Simone Arveda/GettyImages
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Non è un mistero, ed è facile anche intuirne i motivi, che l'attenzione sulla bufera emersa ieri in casa Juventus sia rivolta anche, se non soprattutto, a quelle che potrebbero essere le conseguenze per il club bianconero sul fronte sportivo. In sostanza tutto ruota attorno alla consueta domanda: quali sono i rischi effettivi per la Juventus? Esiste la possibilità concreta che la posizione dei bianconeri in classifica, o addirittura la loro partecipazione alla Serie A, sia messa a repentaglio dall'inchiesta in corso?

L'articolo 31 del codice di giustizia sportiva

L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport prova appunto a fare chiarezza sulla questione: due giorni fa sono arrivati gli atti dell'inchiesta Prisma in Procura federale e Giuseppe Chiné, procuratore capo, dovrà dunque capire se esistano i margini per revocare l'assoluzione emersa in Corte federale d'Appello e se, d'altro canto, sia possibile aprire un nuovo fascicolo relativo alla questione stipendi (e alle ormai note scritture private).

Al di là delle prospettive da esplorare in questo senso, attraverso gli atti della Procura di Torino, esiste sullo sfondo l'interrogativo sui rischi effettivi per i bianconeri e per questo ci si riferisce necessariamente all'articolo 31 del codice di giustizia sportiva, trovando più scenari decisamente diversi tra loro, alcuni drammatici anche dal punto di vista sportivo e altri meno dirompenti.

Penalizzazioni e retrocessione: quando si rischia?

La pesantezza delle sanzioni in tal senso dipende in sostanza dal peso degli illeciti nell'ottica di iscrivere la squadra al campionato: qualora venisse dimostrato uno scenario simile, di fatto, le conseguenze sarebbero pesanti e potrebbero condurre alla penalizzazione di uno o più punti fino alla retrocessione all'ultimo posto in classifica e, va da sé, alla retrocessione in Serie B nella stagione prossima.

Al contrario, senza che la variazione del bilancio si possa ritenere decisiva per l'iscrizione al campionato, la situazione diventerebbe meno gravosa e porterebbe a una multa e all'inibizione dei dirigenti coinvolti: in questo caso non ci sarebbero penalizzazioni e conseguenze sul fronte dei risultati sportivi.

Esiste poi, accanto all'accusa di falso in bilancio, il tema delle scritture private e degli stipendi: "La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l'ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica" recita il comma 3 dell'articolo 31, citando anche possibili squalifiche superiori al mese per i giocatori coinvolti.