I migliori attaccanti italiani della storia

Attaccanti, numero 10, giocatori offensivi. Abbiamo provato a creare una lista di 10 giocatori italiani, offensivi, tra i più forti della storia.

Attaccanti italiani più forti della storia
Attaccanti italiani più forti della storia / Attaccanti italiani più forti della storia
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Quali sono gli attaccanti italiani più forti della storia del calcio? Classica domanda scomoda che non troverà mai tutti d'accordo. E per creare ancor più caos, abbiamo deciso di creare una lista di 10 calciatori offensivi, inserendo anche i numeri 10, ossia coloro che sono un po' trequartisti e un po' seconde punte. Insomma, per attaccanti si intende - in questo caso - giocatori offensivi. Sarà una lista che farà discutere, ne siamo sicuri. Prima di partire con la lista è giusto fare qualche premessa. Una classifica veritiera dei migliori attaccanti italiani della storia comprende teoricamente giocatori di tutte le generazioni ed ere calcistiche. C'è un piccolo ostacolo: la nostra redazione è formata da Under 40, tanti attaccanti che hanno fatto la storia del calcio italiano non li abbiamo vissuti, se non tramite qualche racconto di nonni e/o genitori e pochi video. Allora potevamo prendere in considerazione solamente attaccanti dagli anni '90 in su, quelli che abbiamo vissuto, visto e amato in prima persona, ma il titolo sarebbe stato palesemente clickbait. E allora abbiamo optato per la terza idea: un mix tra attaccanti italiani vissuti in prima persona e attaccanti di periodi precedenti alla nostra nascita.

Nella realizzazione della classifica sui migliori attaccanti italiani della storia abbiamo dovuto fare dei sacrifici e delle scelte azzardate e sofferte. Siamo sicuri che ognuno di voi avrebbe fatto scelte diverse. Ma è proprio questo il bello del calcio.

10. Antonio Di Natale

Antonio Di Natale
Antonio Di Natale / Shaun Botterill/GettyImages

Potevamo scegliere tra Mancini, Cassano e Totò Di Natale. Troppo scontate, forse, le prime due opzioni: la scelta è ricaduta su uno dei giocatori più sottovalutati della storia del calcio italiano. La sua unica pecca è stata quella di aver giocato sempre e solo per club provinciali, diventando una bandiera dell'Udinese.

Non si è mai messo in gioco in una big. Ma questo non può nascondere il talento puro dell'ex numero 10 friulano. Un calciatore che nel corso degli anni è diventato sempre più centravanti, avvicinandosi sempre più alla porta avversaria. Un calciatore capace di giocate e gol tecnicamente e stilisticamente da capogiro.

E se i numeri non mentono mai: Antonio Di Natale è al sesto posto della classifica cannonieri di tutti i tempi della Serie A con 209 gol in 445 partite, con una media di quasi un gol ogni due partite (0,47) dal 2002 al 2016, con le maglie di Empoli (per due anni, nella massima serie) e Udinese (dodici stagioni). Dal punto di vista realizzativo il punto più alto l'ha raggiunto tra il 2009 e il 2013, sfiorando per quattro stagioni di file le 30 reti stagionali e vincendo due volte la classifica cannonieri della Serie A.

9. Christian Vieri

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Christian Vieri / GEORGES GOBET/GettyImages

In questa lista trova spazio uno dei più importanti numeri 9 italiani della storia del calcio: Christian Vieri. Possiamo partire dai numeri: 142 gol in Serie A in 264 partite con una media superiore al gol ogni due match (0,54). In totale, in carriera, tra tutte le squadre e le competizioni disputate, ha realizzato 236 gol in 476 partite giocate, anche qui la media è di un gol ogni due partite. Media che ha mantenuto anche in Nazionale, con 23 gol in 49 partite.

Andando oltre i numeri, inserire Bobo Vieri in questa classifica è stato automatico (indipendentemente dalla posizione). Un attaccante capace di fare reparto da solo, di alternare gol sensazionali (vedi tiro a giro contro Buffon o quello dalla linea di fondo con la maglia dell'Atletico Madrid) ad altri facili facili, ma con la capacità di essere nel posto giusto al momento giusto.

L'attaccante che manca oggi alla Nazionale. Completo. Tra le sue caratteristiche c'erano infatti la forza fisica, il gioco aereo, la progressione palla al piede e un sinistro potente e preciso. Al top della sua carriera è stato probabilmente l'attaccante più completo in Europa e nel mondo.

8. Giuseppe Meazza

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Giuseppe Meazza / Fototeca Storica Nazionale./GettyImages

Dovevamo scegliere tra Sandro Mazzola e Giuseppe Meazza. La scelta è ricaduta su quest'ultimo che ha ricoperto il ruolo di attaccante per più tempo. Entrambi infatti sono nati centrocampisti e poi hanno alzato il baricentro di qualche metro. Con questa scelta Meazza ha toccato i 216 gol in 367 partite di Serie A con la media di gol a partita (0,59) superiore rispetto a qualsiasi altro attaccante italiano.

Nella sua carriera ha vestito le maglie di Inter, Milan e Juventus, le tre big della Serie A.

Questo è uno dei giocatori che - come redattori di 90min - non abbiamo mai visto giocare, per ovvi motivi. Per descriverlo quindi ci affidiamo alle parole di Gianni Brera: "Grandi giocatori esistevano già al mondo, più tosti e continui di lui, però non pareva a noi che si potesse andare oltre le sue invenzioni improvvise, gli scatti geniali, i dribbling perentori e tuttavia mai irridenti, le fighe solitarie verso la sua smarrita vittoria di sempre, il portiere avversario".

7. Silvio Piola

Italy's national soccer team poses with
Italy's national soccer team poses with / STAFF/GettyImages

Il giocatore con più gol di sempre in Serie A: 274 reti in 537 partite e una media di un gol ogni due partite. Questo dicono i numeri su Silvio Piola, centravanti protagonista in Italia con le maglie di Pro Vercelli, Lazio, Torino, Juventus e Novara dagli anni '30 agli anni '50 e vincitore di un Mondiale (1938) e di due classifiche cannonieri in Serie A.

Per descriverlo ci affidiamo, anche stavolta, alle parole di chi l'ha visto e vissuto da vicino. L'ex ct azzurro Vittorio Pozzo diceva di lui: "Non so ancora calcia meglio con il destro o con il sinistro, tanto è bravo. Di testa è molto forte nella scelta del tempo. Mai visto uno segnare come lui in rovesciata, in spaccata", mentre il giornalista Carlo Felice Chiesa aggiungeva: "È il classico ariete da area di rigore, ma la completezza tecnica gli consentiva di partecipare alla manovra, la classe gli apriva le porte di ogni tipo di conclusione a rete. Formidabile il suo tiro dalla distanza".

6. Gianluca Vialli

Gianluca Vialli
Gianluca Vialli / Alessandro Sabattini/GettyImages

Stradivialli. Questo è il soprannome inventato da Gianni Brera nei confronti di Gianluca Vialli. Il motivo? La capacità di realizzare gol in acrobazia. Straordinari gol in acrobazia. L'ex attaccante di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea è stato un attaccante completo: veloce, forte fisicamente, dotato di ottima tecnica individuale, cinico sotto porta e dinamico.

Nella sua carriera ha realizzato 123 gol in 325 partite in Serie A, con una media di 0,38 gol a partita, media realizzativa identica se andiamo a considerare i 286 gol in 753 partite tra tutte le competizioni disputate, con la nazionale (anche Under 21) compresa. È stato il giocatore che ha fatto sognare la Genova blucerchiata con la vittoria dello Scudetto, sfiorando una Coppa dei Campioni che poi vincerà con la maglia bianconera.

È stato uno dei primi giocatori italiani a sfruttare la legge Bosman trasferendosi da svincolato al Chelsea, dove è diventato idolo in pochi mesi.

5. Paolo Rossi

Paolo Rossi
Paolo Rossi / Getty Images/GettyImages

L'anno magico di Paolo Rossi è stato il 1982 dove a suon di gol ha trascinato l'Italia alla vittoria del Mondiale e di conseguenza si aggiudicò - lo stesso anno - il Pallone d'Oro. Recordman di marcature in un Mondiale di calcio con la maglia dell'Italia (9, come Roberto Baggio e Christian Vieri).

Da Giorgio Tosatti venne definito: "Rossi è un giocatore con la grazia del ballerino e la spietata freddezza del torero". Pablito aveva la capacità di giocare negli spazi brevi e di trovare sempre il tempo giusto per infilare il pallone nel sacco. In carriera ha realizzato 134 gol in 341 partite.

Impensabile non metterlo nella lista dei migliori attaccanti italiani nella sua storia.

4. Alessandro Del Piero

Alessandro Del Piero
Alessandro Del Piero / Alex Livesey/GettyImages

Ci spostiamo verso un numero 10, uno di quei giocatori che valgono il prezzo del biglietto che non ha il cinismo da centravanti puro, però ti sa regalare gol di alta fattura tecnica. Oltretutto il suo tipico gol a giro ha preso proprio il suo nome: il gol alla Alessandro Del Piero.

Non è stato sicuramente un bomber eppure nella classifica dei giocatori con più gol in Serie A è al decimo posto con 188 reti in 478 partite, con una media di un gol ogni due partite e mezzo (più o meno). Con la maglia della Juventus ha vinto tutto quello che poteva vincere, con quella della Nazionale - con la quale ha avuto un rapporto di amore e odio - ha vinto il Mondiale 2006 in Germania.

Classe infinita in campo e fuori. Giocatore apprezzato particolarmente anche dai tifosi avversari. Nella sua carriera è caduto più volte ma ha avuto la capacità di rialzarsi sempre.

3. Francesco Totti

Francesco Totti
Francesco Totti / Claudio Villa/GettyImages

250 gol in 619 partite di Serie A. Secondo solo a Silvio Piola come numero di gol realizzati nel campionato italiano. Se non fosse che Francesco Totti non è una prima punta. Nella sua carriera ha giocato più da esterno offensivo e trequartista, avvicinandosi sempre più alla porta avversaria con il passare dell'età.

Capitano e idolo della Roma. Pur di rimanere fedele ai colori giallorossi ha rinunciato a grossi club (Real Madrid su tutti), alle vittorie e probabilmente anche almeno ad un Pallone d'Oro.

Nonostante i tanti gol realizzati, Totti conta una quantità infinita di assist per i compagni di squadra. Nella sua carriera ha dimostrato una incredibile capacità di mandare in porta i compagni con giocate di alta classe, e imprevedibili per gli avversari (a volte anche per gli stessi compagni). Avvicinandosi alla porta (con il falso nove della prima era Spalletti alla Roma) ha messo in mostra anche le sue capacità realizzative. Riportò in auge il calcio di rigore calciato con il cucchiaio.

2. Roberto Baggio

Roberto Baggio, Andoni Zubizarreta
Roberto Baggio / TIM CLARY/GettyImages

Chiedete ad una qualsiasi persona appassionata di calcio che ha vissuto in età adolescenziale o adulta gli anni '90 e 2000 un parere su Roberto Baggio e aspettate la risposta. E non spaventatevi se vedrete un po' di emozione negli occhi dell'intervistato. Il Divin Codino è l'idolo dell'Italia calcistica. Non c'è appassionato di calcio che riesca a trovare dei difetti nei suoi confronti.

È difficile anche da descrivere. Un po' trequartista, un po' seconda punta. Tecnicamente tra i più forti calciatori italiani - e non solo - di sempre, istintivo, abile a smarcare i compagni e a trovare lo spazio giusto per ricevere il possesso della palla, con una bellezza nel dribbling inimitabile. Specialista nei calci piazzati e con un grande fiuto del gol.

In Serie A ha realizzato 205 gol in 452 partite, con una media di quasi un gol ogni due partite. Nella sua carriera ha giocato nei top club e in provincia, con lo stesso atteggiamento da leader. Apprezzato particolarmente anche per la sua umiltà di ripartire dal basso quando in pochi ormai credevano più in lui.

1. Luigi Riva

Luigi Riva
Gigi Riva / Alessandro Sabattini/GettyImages

A distanza di cinquantanni dalla sua ultima partita con la Nazionale, Gigi Riva detiene ancora il record di gol con la maglia dell'Italia: 35 reti in 42 partite, vicino alla media di un gol a partita. In Serie A la sua media è di oltre un gol ogni due partite: 156 reti in 289 partite disputate.

Gianni Brera lo soprannominò Rombo di Tuono per la sua capacità realizzativa e per la potenza del suo piede sinistro. Anche Riva non era un vero e proprio centravanti, ma aveva tutte le caratteristiche di un attaccante: velocità, dribbling, senso del gol e gioco aereo. Uno dei più forti giocatori della sua epoca, tanto da spingere la Juventus ad offrire al Cagliari mezza rosa pur di portarlo a Torino. Senza successo.

Arrivato in Sardegna nel '63, dopo un primo momento di smarrimento, decise di rimanerci a vita, realizzando il sogno di vincere lo Scudetto con la maglia del Cagliari nel 1970.


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