I giovani in prima squadra e la missione NextGen alla Juve: il pensiero di Allegri

Le dichiarazioni di Massimiliano Allegri al sito web sportivo "The Athletic".

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri / Jonathan Moscrop/GettyImages
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In una lunga intervista a The Athletic, Massimiliano Allegri - allenatore della Juventus - ha spiegato come lo sport sia fondamentale per la crescita e lo sviluppo della carriera dei giovani. Il tecnico, argomentando e citando anche un articolo del quotidiano La Repubblica, ha inoltre fatto presente come sia importante ampliare l'argomento anche con un intervento del governo. Particolari anche sulla gestione delle giovani pedine presenti in rosa, oltre a tornare sul secondo capitolo in bianconero iniziato nel 2021 con una direttiva forte e chiara: quella di lanciare prospetti della NextGen.

Sul lavoro svolto finora: "Quest’anno, molti giovani giocatori sono nella prima squadra. Molti dei nostri ragazzi stanno giocando per altre squadre in Serie A. Il club ha fatto un ottimo lavoro. Per essere sostenibile, il calcio italiano deve andare su questa strada", riporta JuventusNews24.com

Sulla società odierna, i giovani e lo sport: "La società è cambiata. Gli anni passano e non ce ne rendiamo conto, ma anche le generazioni cambiano. Stavo leggendo un articolo su La Repubblica dove si diceva che entro il 2035, l’obesità in Italia aumenterà al 31 per cento e il 27 per cento di coloro che ne saranno colpiti saranno giovani. Cosa ci dice questo? Ci dice che c’è meno passione per lo sport. C’è un dibattito più ampio da affrontare, ma dovrebbe iniziare con il governo per riportare i bambini allo sport".

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri / Marco Canoniero/GettyImages

Sul ritorno alla Juventus e sulla direttiva specifica del club: "Quando sono tornato nel 2021, mi è stato chiesto di ringiovanire la squadra. L’obiettivo era quello di far emergere tre giocatori della Next Gen ogni anno, ridurre il costo degli stipendi e rendere la squadra sostenibile pur rimanendo competitiva".

Sul saper gestire i prodotti del vivaio: "Si cerca di sfruttare al meglio i momenti positivi. Poi sai che, dopo un po’, arriva la parte difficile. Tutti i giovani giocatori passano attraverso questo. Miretti e Fagioli l’hanno sperimentato. Anche Yildiz lo supererà. I giovani hanno alti e bassi. Non raggiungono la maturità fino ai 25, 26 anni. Chi ha più forza mentale ci arriva prima. La crescita di un giocatore non è cambiato. Si dice che tra i 26 e i 30 anni sia l’età migliore perché, a quel punto, hai accumulato esperienza, sei maturato e migliori. Era così anche 40 anni fa. Bisogna adattarsi e capire che i nove scudetti consecutivi sono stati una cosa straordinaria. Non succederà più in Serie A. Ci sono state solo due situazioni simili nella storia della Juventus – i cinque anni consecutivi sotto Carlo Carcano e Carlo Bigatto negli anni ’30 e i nove consecutivi dal 2012 al 2020. Al di là di questo, la Juventus ha vinto al massimo due volte consecutive, poi una dopo tre anni, come hanno fatto anche altri club. I nove di fila hanno distorto le percezioni perché la realtà è diversa".