Quali sono i 20 giocatori più importanti che rischiano di saltare l'Europeo causa Superlega?

Jean Catuffe/Getty Images
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Con l'annuncio della nascita della SuperLega si sono create diverse controversie attorno ai club fondatori, con la UEFA che ha minacciato di bandire i fondatori dalle sue competizioni, minacciando anche di non permettere ai calciatori di prendere parte alle competizioni con le proprie nazionali. E se il presidente UEFA Ceferin dovrà sciogliere più o meno nell'immediato le riserve su Champions League ed Europa League ancora in corso, dove nelle semifinali di Champions League vi sono ben tre fondatori (Manchester City, Real Madrid e Chelsea) mentre in quelle di Europa League due (Arsenal e Manchester United), c'è ancora un mese per capire cosa accadrà ad EURO 2020. Se la UEFA dovesse confermare quanto già annunciato salterebbero l'Europeo diversi giocatori di rilevanza internazionale, vediamo i 20 più importanti.

1. Gianluigi Donnarumma (Milan, Italia)

Gianluigi Donnarumma
Gianluigi Donnarumma / Alessandro Sabattini/Getty Images

Il portiere del Milan e della Nazionale se tra i pali è una certezza, fuori dal campo un'incognita. Questo perché non ha ancora fatto sapere nulla del suo futuro con le squadre di club (in scadenza a giugno, non ha ancora rinnovato), e ad oggi non sembra esserci dato sapere se difenderà lui la porta degli Azzurri. Intanto 10 clean sheet stagionali in 41 partite per lui in questa stagione, ben due rigori parati e un rendimento molto alto, confermandosi uno dei migliori nel suo ruolo nonostante la giovane età. Sarebbe una grossa perdita per la Nazionale, difatti nelle sue 25 presenze ha collezionato ben 14 clean sheet e ha incassato appena 11 reti, debuttando con la maglia azzurra quando era ancora minorenne.

2. Sergio Ramos (Real Madrid, Spagna)

Sergio Ramos
Sergio Ramos / David Ramos/Getty Images

Primatista di presenze (180) e capitano della nazionale spagnola, Sergio Ramos è considerato uno dei difensori più forti di sempre. Con la nazionale spagnola ha vinto tutto da protagonista, costituendo assieme ai suoi compagni di reparto una difesa di ferro. Capitano anche del Real Madrid, con cui ha raggiunto e superato recentemente quota 100 gol, sarebbe una grandissima perdita per la sua nazionale. La Spagna infatti non perderebbe solo il suo capitano e leader assoluto, ma anche un uomo molto importante in zona gol: molto pericoloso nei calci piazzati, è divenuto anche rigorista. I gol con la nazionale spagnola sono 23, 12 però arrivati negli ultimi 3 anni, da quando ha iniziato anche a tirare dal dischetto.

3. Virgil Van Dijk (Liverpool, Olanda)

Virgil van Dijk
Virgil Van Dijk / Jonathan Moscrop/Getty Images

Colonna della difesa del Liverpool che in due anni ha raggiunto prima una finale di Champions e poi l'anno successivo l'ha vinta, Van Dijk si è imposto rapidamente come uno dei migliori nel suo ruolo. Nelle sue 130 partite in maglia Reds ha collezionato 13 gol e 6 assist, è stato capace di non essere dribblato da avversari per ben 65 partite, confermando come sia uno dei più forti nel suo ruolo. Ha spesso indossato anche la fascia di capitano del Liverpool, oltre che quella della nazionale olandese con cui ha giocato 38 partite, segnando 4 reti. Nel derby del Merseyside dello scorso ottobre ha subito una rottura del crociato che lo sta tenendo fuori dal rettangolo di gioco. Probabilmente gli Europei li salterà comunque vada, non ci sono ancora novità sul suo ritorno in campo, ma senza dubbio la difesa olandese sentirà la mancanza del suo leader difensivo, nonché uno dei difensori più forti in circolazione.

4. Matthijs De Ligt (Juventus, Olanda)

Matthijs De Ligt
Matthijs De Ligt / BSR Agency/Getty Images

Quasi sicuramente orfana del sopra citato Van Dijk, se la difesa olandese dovesse fare a meno anche di De Ligt avrebbe certamente dei problemi. Questo perché il classe 99' della Juventus è già uno dei migliori nel suo ruolo, incarna perfettamente il difensore moderno: roccioso in difesa e bravo in fase di impostazione. Difatti non diventi capitano dell'Ajax a 18 anni se non sei un campione. Campione anche di correttezza, nella sua carriera con i club non è mai stato espulso, mentre con la nazionale, con cui vanta già 26 presenze e 2 reti è stato espulso soltanto una volta, nell'ormai lontano 2017. Ha esordito anche lui in nazionale da minorenne, tra la prima squadra dell'Ajax e la Juve ha collezionato già 184 presenze e 17 reti, un vero e proprio fenomeno.

5. Paul Pogba (Manchester United, Francia)

Paul Pogba
Paul Pogba / Aurelien Meunier/Getty Images

In Italia abbiamo imparato a conoscere bene Paul Pogba nei suoi anni alla Juventus e già lì abbiamo capito che eravamo di fronte a un fuoriclasse. Tornato al Manchester United, club in cui era cresciuto calcisticamente, il suo rendimento è stato altalenante, ma non è sempre stata sua la colpa. In ogni caso le qualità del calciatore non si discutono, è uno dei migliori nel suo ruolo. La nazionale francese senza di lui perderebbe davvero tanto, il suo contributo in entrambe le fasi si è spesso rivelato prezioso. E' inoltre in grado di ricoprire alla perfezione tutti i ruoli del centrocampo. Tra Juve e United ha segnato ben 71 gol e servito 80 assist in 377 presenze, mentre con la nazionale francese, con la quale è diventato Campione del Mondo 2018 ha collezionato 78 presenze e 10 reti.

6. Kai Havertz (Chelsea, Germania)

Kai Havertz
Kai Havertz / Alex Grimm/Getty Images

Il giovane trequartista del Chelsea e della nazionale tedesca, classe 1999, è uno dei migliori prospetti nel panorama calcistico mondiale. Trequartista puro, capace muoversi bene in tutto il centrocampo e di svariare anche sulla destra d'attacco, si è dimostrato nonostante la giovane età un giocatore molto maturo e completo. Ha esordito giovanissimo con il Bayer Leverkusen dove si è preso con prepotenza (e rendimento) il posto da titolare, collezionando in tre anni 150 presenze condite da 46 gol e 31 assist. Numeri eccezionali che gli valgono la chiamata della Premier, ha firmato lo scorso settembre con il Chelsea, acquistato per una cifra attorno agli 80 milioni di euro. Prezzo decisamente giusto viste le qualità del giocatore unite alla sua giovanissima età. Con la nazionale tedesca ha esordito nel 2018 e da allora ha giocato 12 partite segnando 3 gol, sicuramente la Germania perderebbe tanta qualità negli ultimi 30 metri se dovesse fare a meno di lui.

7. Luka Modric (Real Madrid, Croazia)

Luka Modric
Luka Modric / Pixsell/MB Media/Getty Images

Probabilmente uno dei centrocampisti più forti della storia recente, Pallone d'Oro 2018 e colonna del Real Madrid con cui ha vinto tutto nel recente passato. Luka Modric non ha bisogno di presentazioni ulteriori, il suo nome è ormai già conosciuto in tutto il mondo. Presentatosi al mondo con la maglia del Tottenham, divenuto leggenda con quella del Real Madrid, nei suoi anni nella capitale spagnola ha giocato 384 partite segnando 21 gol e servendo 61 assist. 4 gol e 6 assist nelle 41 presenze di questa stagione, ma ciò non toglie la sua importanza fondamentale nel centrocampo dei Blancos. Con la sua nazionale, di cui è capitano, è stato vice campione del mondo nel 2018, arrendendosi solo alla Francia stellare. La nazionale croata senza di lui non perderebbe solo il capitano e leader, ma perderebbe anche un gran bel pezzo di centrocampo (se poi si considera che il suo compagno di reparto Brozovic gioca nell'Inter, la Croazia farebbe a meno dei suoi due centrocampisti titolari più forti). Modric non è solo il capitano, ma anche il primatista di presenze con la sua nazionale, 136 con 17 reti segnate.

8. Toni Kroos (Real Madrid, Germania)

Toni Kroos
Toni Kroos / Soccrates Images/Getty Images

Con lui si potrebbe fare lo stesso discorso appena fatto con Modric, colonna del centrocampo del Real Madrid, Toni Kroos ha vinto anche lui tutto. Kroos però ha vinto tutto anche con il Bayern Monaco, diventando con la sua nazionale anche Campione del Mondo 2014. Chiunque lo abbia allenato o ci abbia giocato insieme ha solo speso belle parole: Kroos è un regista puro capace di dettare i tempi di gioco della sua squadra, oltre ad avere un destro fatato. Tra Real e Bayern ha giocato 522 partite, segnando 46 reti e servendo addirittura 127 assist. E' il centrocampista che chiunque vorrebbe, probabilmente è tra i più forti della storia non solo tedesca, ma mondiale. Con la sua nazionale, con cui si è appunto laureato Campione del Mondo, 101 presenze 17 reti e 19 assist. Se la Germania dovesse fare a meno di lui perderebbe il suo centrocampista più forte, sarebbe un grosso problema.

9. N'golo Kantè (Chelsea, Francia)

Ngolo Kante
N'golo Kantè / Aurelien Meunier/Getty Images

Ha mostrato al mondo le sue qualità vincendo con il Leicester la storica Premier League 2015/16, Kantè è il centrocampista box to box che tutti vorrebbero. Mediano puro, onnipresente in campo, il Chelsea subito lo acquista dopo la sua super stagione. Ormai da quattro anni stabilmente a Stamford Bridge, ha giocato 210 partite, segnando 11 gol e servendo 10 assist. Chiunque sia passato dalla panchina del Chelsea non ha mai potuto farne a meno, si sta dimostrando uno dei più forti in circolazione nel suo ruolo. Anche molto corretto nonostante le sue caratteristiche difensive, solo un cartellino rosso per doppia ammonizione nella sua lunga carriera. Con la nazionale ha esordito nel 2016, da allora 45 presenze e 2 reti. Uno così farebbe comodo a chiunque, la Francia soffrirà tanto la sua mancanza se non dovesse giocare.

10. Kevin De Bruyne (Manchester City, Belgio)

Kevin De Bruyne
Kevin De Bruyne / Sylvain Lefevre/Getty Images

Fresco di rinnovo con il suo Manchester City, De Bruyne è stato un innovatore per il calcio. Innovatore sia in campo, perché ha mostrato al mondo la figura del trequartista a tutto tondo, capace di agire in tutto il centrocampo, sia in zona gol che nei ripiegamenti difensivi, sia fuori dal campo: è stato il primo calciatore a trattare con il suo club senza la mediazione di agenti, ma semplicemente affidandosi a un gruppo di analisti specializzati. Ma a parte questo, De Bruyne è probabilmente uno dei centrocampisti più forti e completi della nostra epoca. Nei suoi anni al City ci ha regalato 65 gol e 105 assist in 257 presenze, ennesima spiegazione del perché sia uno dei più forti nel suo ruolo. Con la sua nazionale 80 presenze e 21 reti, uno degli uomini chiave e ha anche indossato alcune volte la fascia di capitano.

11. Bruno Fernandes (Manchester United, Portogallo)

Bruno Fernandes
Bruno Fernandes / Jonathan Moscrop/Getty Images

Dal suo arrivo al Manchester United, il suo impatto è stato devastante. Trequartista puro, negli ultimi 30 metri fa un po' quello che vuole. Ha anche un piede molto preciso, arrivato allo United è subito diventato il tiratore designato di punizioni e rigori, spesso lasciando anche il segno. Ma oltre a questo vanta una grande dinamicità, è il centrocampista offensivo moderno perfetto. Nel suo anno e mezzo allo United ha già giocato 72 partite con 36 gol e 22 assist, indossando anche per due volte la fascia di capitano, non una cosa da tutti i giorni se giochi in un club storico come il Manchester United. Uomo chiave della nazionale portoghese, con la quale ha giocato 27 partite segnando 2 gol e sfornando 4 assist, la sua assenza toglierebbe sicuramente tanta qualità ai lusitani, è lui l'uomo chiave del centrocampo.

12. Christian Eriksen (Danimarca, Inter)

Christian Eriksen
Christian Eriksen / Soccrates Images/Getty Images

Christian Eriksen nel corso degli anni si è distinto come uno dei migliori centrocampisti in circolazione, i suoi piedi educati e la sua classe hanno fatto di lui un grande centrocampista. Dopo diversi anni al Tottenham, dove ha giocato 305 partite segnando 69 gol e fornendo ben 90 assist, si è trasferito all'Inter e dopo un po' di difficoltà di ambientamento ha trovato anche a Milano la sua dimensione, diventando un giocatore importante per mister Conte. In maglia nerazzurra 54 presenze, 6 reti e 3 assist, sicuramente non il rendimento che ci si aspettava, ma ha ancora tempo per dimostrare tutto il suo valore. Uomo chiave della nazionale danese, 106 partite con 36 gol e 23 assist, la sua assenza agli Europei sarebbe una grande perdita per la Danimarca, che probabilmente perderebbe il suo centrocampista migliore.

13. Raheem Sterling (Manchester City, Inghilterra)

Raheem Sterling
Raheem Sterling / Sebastian Frej/MB Media/Getty Images

Cresciuto nel Liverpool, con cui ha esordito, oggi milita nel Manchester City dove è diventato un uomo molto importante per Guardiola, tanto che l'ha impiegato in tutti i ruoli dell'attacco. Sterling ha risposto alla fiducia con le prestazioni: 285 presenze, 113 gol e 86 assist con i Citizens, numeri di un certo livello per il 26enne inglese. In questa stagione 42 presenze, 13 gol e 11 assist, indossando in più occasioni anche la fascia da capitano. Con la sua nazionale, con cui ha esordito anche lui da minorenne, 61 partite con 14 gol e 22 assist, a testimonianza di quanto sia importante per gli inglesi il loro numero 10. Sicuramente perderebbe tanto la sua nazionale, oltre alla sua velocità devastante la sua adattabilità in più ruoli è fondamentale, oltre ovviamente al contributo in zona gol.

14. Marcus Rashford (Manchester United, Inghilterra)

Marcus Rashford
Marcus Rashford / Robbie Jay Barratt - AMA/Getty Images

Cresciuto e diventato grande sia in campo che fuori con la maglia del Manchester United, Rashford è un attaccante molto utile e importante sia per il suo club che per la sua nazionale. Capace di ricoprire alla perfezione tutti i ruoli dell'attacco, in maglia Red Devils in questa stagione è già andato in doppia cifra di gol (20) e assist (13). Nei suoi tanti anni in maglia United, oltre ad aver battuto diversi record di precocità ed essere andato in gol all'esordio in tutte le competizioni in cui ha giocato, ha complessivamente collezionato 263 presenze con 87 gol e 53 assist. Con la nazionale inglese 40 presenze, 11 gol (con gol all'esordio) e 11 assist. Mancherebbe tanto alla sua nazionale sostanzialmente per gli stessi motivi del suo compagno di reparto già citato Sterling, ovvero versatilità e importanza in zona offensiva.

15. Harry Kane (Tottenham, Inghilterra)

Harry Kane
Harry Kane / Sebastian Frej/MB Media/Getty Images

Il capitano della nazionale inglese è senza alcun dubbio uno dei migliori attaccanti in circolazione. Bomber di razza, è diventato grande con la maglia del Tottenham dove in 330 match ha segnato 219 gol e fornito 46 assist. A 27 anni è già nella top 10 dei migliori marcatori della Premier di sempre, in questa stagione è attualmente capocannoniere con 21 reti e anche miglior assistman con 13, insomma un bomber a tutto tondo. Dall'ormai lontano 2017 è capitano della nazionale inglese, con la quale ha segnato 34 gol e fornito 13 assist in 53 presenze. Numeri che possono far intuire facilmente il perché Kane sia un giocatore importantissimo e quanto possa mancare all'Inghilterra, che non solo farebbe a meno del suo capitano, ma di una vera e propria macchina da gol.

16. Cristiano Ronaldo (Juventus, Portogallo)

Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo / Alexander Scheuber/Getty Images

CR7 è probabilmente uno dei calciatori più forti della storia, se non il più forte. Il suo nome è già leggenda, nonostante sia ancora in attività. Il fuoriclasse di Funchal è il miglior marcatore della storia calcistica, 773 gol totali tra club e nazionale, una carriera costellata da 5 Champions League, altrettanti Palloni d'Oro, tantissimi altri trofei nazionali con le squadre in cui ha giocato. Ma Cristiano Ronaldo non è stato solo importante per i suoi club, è capitano e il miglior marcatore della sua nazionale, 103 reti in 173 presenze. Con il Portogallo ha vinto gli scorsi Europei del 2016, giocando solo 25 minuti nella finale e uscendo per infortunio, ma sono divenute celebri le immagini di Cristiano che dalla panchina incita e urla ai suoi compagni, come fosse un secondo allenatore. Ovviamente la sua assenza peserebbe moltissimo al Portogallo, tanto per il suo lavoro in campo, quanto per la carica agonistica che è in grado di mettere ai suoi compagni, stiamo pur sempre parlando di uno dei più forti di sempre.

17. Joao Felix (Atletico Madrid, Portogallo)

Joao Felix
Joao Felix / Carlos Rodrigues/Getty Images

Il ragazzo prodigio dell'Atletico Madrid è uno dei giovani più forti in circolazione. Cresciuto nel Benfica dove ha esordito e collezionato 43 presenze con 20 gol e 11 assist, la scorsa stagione l'Atletico ha sborsato la cifra record di quasi 130 milioni di euro per assicurarsi il classe 99'. In due stagioni a Madrid 19 gol e 8 assist in 70 match, un rendimento sempre in crescita. Il giovane portoghese ha dimostrato comunque tanta maturità, si è sempre messo a disposizione, anche accettando panchine di tanto in tanto. Con la sua nazionale ha esordito nel 2019, da allora 16 presenze, 3 gol e un assist. Che sia un giocatore molto importante per la sua nazionale è un dato di fatto: Joao Felix è in grado di ricoprire tutti i ruoli dell'attacco, spostandosi anche sulla trequarti nell'occorrenza. La sua assenza potrebbe pesare e non poco, è già un uomo molto importante e con i suoi compagni di reparto, già citati in questa lista, Cristiano Ronaldo e Bruno Fernandes, costituisce un reparto offensivo pieno di talento, fantasia e tanti gol. Difficile fare a meno di un giocatore così.

18. Antoine Griezmann (Barcellona, Francia)

Portugal v France - UEFA Nations League
Antoine Griezmann / Carlos Rodrigues/Getty Images

Dopo essere diventato grande con l'Atletico Madrid, Griezmann si è trasferito al Barcellona, dove dopo un po' di adattamento è diventato un calciatore importante. Griezmann è un attaccante moderno, capace di svariare su tutto il fronte offensivo senza calare il suo rendimento. Tra Real Sociedad, Atletico Madrid e Barcellona ha totalizzato 215 reti e 83 assist in 550 presenze, in questa stagione con i Blaugrana è già in doppia cifra di gol (15) e assist (11). Titolare nella Francia Campione del Mondo 2018, complessivamente con la nazionale ha segnato 35 reti e servito 27 assist, in 89 presenze. Mancherebbe tanto sia per il suo contributo in zona offensiva che per la sua grande versatilità, come già detto ricopre facilmente tutti i ruoli offensivi.

19. Zlatan Ibrahimovic (Milan, Svezia)

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / David Lidstrom/Getty Images

Uno dei migliori attaccanti della storia, ha vinto tutto nella sua carriera ad eccezione della tanto inseguita Champions League, Zlatan Ibrahimovic non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Nella sua lunghissima carriera vanta 484 reti, non è escluso che entro la fine raggiunga le 500. A 39 anni gioca con la freschezza e la spensieratezza di un ragazzino, con il Milan 17 gol e 3 assist in 25 presenze stagionali, numeri clamorosi se si pensa all'età del calciatore. Ha esordito con la sua nazionale nel lontano 2001. Dopo un'assenza di cinque anni è tornato a vestire la maglia della Svezia. Aveva lasciato dopo EURO 2016, dopo essere stato capitano per cinque anni e dopo 116 presenze, con 62 reti e 17 assist. E' tornato a vestire la maglia della nazionale lo scorso marzo, ha giocato due partite servendo altrettanti assist. La sua assenza potrebbe pesare alla Svezia, la quale è una squadra giovane e ricca di talenti, ma un Ibrahimovic in campo o anche in panchina fa sempre comodo. Fa comodo per la sua mentalità vincente, ma soprattutto perché è un fuoriclasse, e lo sta ampiamente dimostrando anche a 39 anni suonati.

20. Romelu Lukaku (Inter, Belgio)

Romelu Lukaku
Romelu Lukaku / Soccrates Images/Getty Images

Il bomber dell'Inter e della nazionale belga attualmente è uno dei migliori attaccanti in circolazione. Dopo essersi fatto le ossa nel calcio inglese, dove ha segnato ben 146 reti tra Everton, West Bromwich e Manchester United (ha anche giocato nel Chelsea, ma senza segnare reti), è stato acquistato dall'Inter dove è letteralmente esploso. Il suo rendimento in Serie A è stato incredibile finora: 61 gol e 14 assist in 89 partite, in questa stagione 27 reti e 8 assist in 38 partite, una forza della natura. Con la nazionale belga, dove esordì quando non aveva ancora compiuto neanche 17 anni, ha segnato 59 gol e fornito 14 assist in 91 partite. Numeri che spiegano come Lukaku sia uno degli attaccanti più forti al momento e che spiegano quanto la sua assenza peserebbe al Belgio, un attaccante così non lo trovi tutti i giorni.