I due moduli che Thiago Motta ha in mente per la Juve (e la chiave Koopmeiners)
L'arrivo di un nuovo tecnico porta con sé, ovviamente, una buona dose di novità sia a livello di organico - con annessi esuberi e desideri in entrata - che pensando all'assetto tattico: il cambiamento in seno alla Juventus, col passaggio da Allegri a Thiago Motta, si prospetta radicale e persino rivoluzionario, nel modulo così come nell'approccio.
Dialogo per una Juve camaleontica
L'edizione odierna di Tuttosport si sofferma proprio sulle novità in ballo, su ciò a cui il nuovo allenatore sta lavorando: il 4-2-3-1 può essere la naturale base di partenza, dati anche i risultati portati a Bologna lo scorso anno, ma con Giuntoli (per avere i giusti riscontri di mercato) Thiago Motta avrebbe parlato anche di sistemi di gioco alternativi, nello specifico di una possibilità in più da percorrere.
La novità a cui si riferisce il quotidiano è il cosiddetto albero di Natale, il 4-3-2-1 che si è visto sporadicamente anche al Bologna: un profilo che potrebbe rendere al meglio con entrambi gli assetti è Teun Koopmeiners, elemento che Thiago Motta riterrebbe addirittura fondamentale (con gli addii di Chiesa e Soulé strategici per avere un tesoretto a disposizione).
Motta non va visto come un integralista dunque, pur sottolineando come il 4-2-3-1 sia stato il punto di partenza del suo Bologna da sogno: l'ex centrocampista ha dimostrato di sapersi adattare agli uomini a disposizione e di saper valorizzare quel che offre la rosa, senza voler dare punti di riferimento troppo prevedibili agli avversari. Motta e Giuntoli si confrontano da tempo anche nell'ottica di immaginare una Juve più camaleontica, una squadra capace di variare modulo senza risentirne: un principio che - ovviamente - richiede i giusti innesti anche sul mercato.