I 20 peggiori "traditori" della storia del calcio

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Nel calcio di oggi ahimé, non ci sono quasi più le cosiddette bandiere, ovvero quei giocatori che spendono tutta o almeno gran parte della loro carriera con la maglia di un singolo club di cui diventano delle vere e proprie icone. Nel calcio contemporaneo è molto più comune invece che i giocatori si trasferiscano ad altre compagini dopo un determinato periodo di tempo. Questo può succedere dopo periodi a brevi a giocatori che non hanno convinto molto, ma anche dopo periodi molto lunghi con alcune leggende assolute che dopo tanti anni in una squadra decidono di andare a finire la loro carriera clacistica altrove, esempi di questo sono gente come Steven Gerrard, Andres Iniesta, Xavi e Gabi. Ora, come si è detto, nel calcio contemporaneo la fedeltà eterna ad una squadra non è più contemplata ed è invece considerato normale passare a diverse squadre nel corso della propria carriera. In questo il calcio che noi seguiamo è cambiato molto da quello dei nostri padri. Ciò che non è cambiato però è il fatto che ne allora ne oggi è mai stato considerato accettabile passare da una squadra alla sua rivale storica: questo è da sempre considerato un tradimento imperdonabile. Nella storia del calcio ci sono vari esempi di giocatori che infischiandosene altamente delle tradizioni, dopo aver giocato in una squadra non si sono fatti alcun problema a passare ad un'altra, sua acerrima nemica. Oggi vogliamo presentarvi qui una lista dei peggiori traditori della storia del calcio. Prima di cominciare però facciamo una piccola premessa: alcuni dei giocatori presenti qui sono stati dei campioni assoluti a cui non vogliamo assolutamente mancare di rispetto ma che mettiamo perchè sono effetivamente passati da diverse squadre considerate rivali. Secondo punto: in alcuni di questi casi ci sarebbe da dire che il giocatore in questione non ha mai fatto giuramenti di fedeltà alla squadra a cui apparteneva ne ha mai dato ad intendere di voler restare li tutta la sua carriera (Ibra, pensiamo a te) e per questo in un certo senso è più scusato.

Senza ulteriori indugi, ecco i peggiori traditori della storia del calcio:

20. Luis Enrique - Dal Real Madrid al Barcellona

Il primo traditore della nostra lista non è nient'atro che l'attuale allenatore della nazionale di calcio spagnola, Luis Enrique che dopo 5 anni passati al Real Madrid, durante i quali ha vinto scudetti e coppe, nel 1996 passa inaspettatamente al Barcellona. Con i catalani rimarrà 8 anni e vincerà altrettanti scudetti e coppe. Nonostante il passaggio tra le due grandi di Spagna sia imperdonabile è cosi in alto per il fatto che prima che firmasse per il Barça, il Madrid lo aveva praticamente buttato fuori.

19. Eric Cantona - Dal Leeds al Manchester United

Questo "tradimento" non è molto famoso da noi ma è celeberrimo in Inghilterra. Dopo 10 anni caotici in cui ha vestito la maglia di 6 squadre diverse (tra cui quella dell'Empoli) nel 1992 Eric Cantona approda in Inghilterra con il Leeds, al tempo squadra di punta della lega inglese e aiuta la compagine dello Yorkshire a vincere il terzo scudetto della sua storia. Dopo nemmeno una stagione King Eric è già un idolo per i tifosi dei Peacocks ma il francese gela tutti passando ai rivali del Manchester United con i quali vincerà ripetutamente la Premier League. Ad oggi a Manchester è ancora considerato una leggenda ed uno dei più grandi di sempre a vestire la maglia dei Red Devils, a Leeds invece è considerato uno dei peggiori traditori di sempre.

18. Denis Law - Dal Manchester United al Manchester City

Avendo fatto parte del magico trio d'attacco del Manchester United degli anni sessanta insieme a Bobby Charlton e George Best, Denis Law è considerato da molti come uno dei migliori di sempre ad aver vestito la maglia dei Red Devils. Immaginatevi quanto deve aver fatto male ai tifosi dei rossi di Manchester vederlo passare al Manchester City nell'ultimo anno della sua carriera. Come se non bastasse, Law, nella prima partita contro la sua ex squadra segnò un goal di tacco al volo che condannò lo United alla retrocessione, terribile. Bonus: Law era scozzese e per tutta la vita dirà di odiare l'Inghilterra, considerando però che ha giocato per più di 10 anni a Manchester, anche questo si può considerare un tradimento.

17. Giuseppe Meazza - Dall'Inter al Milan

Mettiamo subito le cose in chiaro, Giuseppe Meazza non è stato proprio un traditore. Ai suoi tempi era più comprensibile passare da due squadre rivali di quanto non lo sia oggi, tuttavia rimane il fatto che Peppino in carriera ha vestito la maglia di ben 3 delle più prestigiose compagini calcistiche italiane. Diventato una vera e propria leggenda vivente con l'Inter/Ambrosiana, nel 1940, ormai fuori forma a causa del cosiddetto " piede gelato" (una patologia causata da un'occlusione dei vasi sanguigni al piede sinistro) il Balilla passa al Milan. Rimasto per due stagioni con i rossoneri nel 1942 passa addirittura alla Juventus. Verso il 1946 tornerà all' Inter dove chiuderà la carriera.

16. Michael Laudrup - Dal Barcellona al Real Madrid

Alla posizione numero sedici troviamo un altro giocatore che ha vestito le maglie delle due società spagnole di punta. Infatti l'asso danese Michael Laudrup, dopo aver passato ben 5 anni (pieni di successi) al Barcellona, nel 1994 si trasferisce inspiegabilmente al Real Madrd. Subito nel primo anno al Bernabeu aiuterà le merengues a rompere il dominio nazionale dei catalani vincendo la Liga, per la serie, oltre al danno la beffa. Facendo questo tra l'altro entrerà anche nella storia come l'unico giocatore ad aver vinto 5 campionati spagnoli di seguito.

15. Christian Vieri - Dall'Inter al Milan

Lo sapevamo tutti,prima o poi doveva arrivare il momento del Bobone nazionale, no? Già parzialmente compromesso di essere stato un ex Juve in maglia nerazzurra, Christian Vieri nei primi 2000 era però diventato un giocatore amato e rispettato dai tifosi dell'Inter per via dei tanti goal segnati con la Beneamata. Tutto questo fu gettato al vento però nel 2005 con il suo passaggio al Milan con il quale giocò solamente 8 partite. Tra queste otto ci fu anche un derby dove all'ultimo minuto si lascio sovrastare dal brasiliano Adriano, che proprio lui aveva in marcatura, il quale siglò il goal del decisivo 3-2 per l'Inter, per i tifosi nerazzurri quella fu una sorta di vendetta per l'affronto subito.

14. Bernd Schuster - Dal Barcellona al Real Madrid e poi dal Real Madrid all'Atletico Madrid

Passare dalle due squadre rivali è considerato tradimento, immaginatevi quindi cosa volglia dire passare da tre squadre rivali, per maggiori informazioni chiedere a Bernd Schuster. Il tedesco infatti dopo ben 8 anni passati da assoluto protagonista in maglia Blaugrana decise di passare agli odiati nemici del Real Madrid ritenendo di avere più chances di vincere l'unico trofeo che gli mancava: la Champions League. Per giustizia divina però questo non gli riusci neanche con le merengues e dopo due anni discreti ma non eccezionali decise di trasferirsi di nuovo, dove, chiedete voi? e dove se non all'Atletico Madrid, la rivale cittadina del Real. Rimase con i Colchoneros per tre anni prima di decidere di darci un taglio con i tradimenti e tornarsene in Germania.

13. Aldo Serena - Dall'Inter al Milan (x2) e poi dal Torino alla Juventus

La carriera di Aldo Serena è a dir poco particolare: il giocatore nei suoi anni da calciatore ha vestito infatti le maglie di Inter, Milan, Torino e Juventus essendo probabilmente l'unico nella storia del nostro campionato ad aver disputato il derby della Madonnina e quello della Mole con le maglie di tutte e quattro le squadre. Passato per ben due volte direttamente dall'Inter al Milan ed una dal Torino alla Juve salviamo parzialmente Serena perché raramente è stata una sua decisione lasciare la squadra con cui giocava.

12. Zlatan Ibrahimovic - Dalla Juventus all'Inter e poi dall'Inter indirettamente al Milan

Come dicevamo, alcuni giocatori sono parzialmente scusati per aver girato squadre rivali. Questo è principalmente dovuto al fatto che in acluni casi il giocatore in questione è un noto giramondo che non ha fatto alcuna promessa di fedeltà alla squadra con la quale gioca in quel momento. Questo è sicuramente il caso di Zlatan Ibrahimovic dal quale nessuno (almeno credo) si aspettava eterna lealtà. Nonostante questo però Zlatan è passato non da due ma da ben tre delle migliori società italiane: la Juventus, l'Inter ed il Milan. Particolarmente fastidioso per i tifosi bianconeri è stato il passaggio agli odiati rivali nerazzurri a seguito dello scandalo di calciopoli e la retrocessione della Vecchia Signora. Per di più lo svedese ha aiutato in maniera determinate l'Inter a vincere ripetutamente lo scudetto negli anni successivi. Stessa storia per il suo passaggio al Milan: arriva e porta subito i rossoneri alla vittoria in campionato. Fastidiosoper i tifosi certo, però, ripetiamo, più sopportabile date le premesse.

11. Ashley Cole - Dall'Arsenal al Chelsea

Nato e cresciuto nella zona nord-est di Londra (non lontano dallo stadio dell'Arsenal) Ashley Cole era un Gunner da sempre. Nessuno poteva quindi immaginarsi che nel 2006, dopo 6 anni ad altissimi livelli con l'Arsenal, l'inglese potesse passare ai rivali cittadini del Chelsea. A rendere peggiore la cosa fu la sua motivazione: per avere una chance di vincere in europa, un colpo basso che avrà di certo fatto malissimo ai Gunners. A rendere ulteriormente insopportabile la cosa sarà il fatto che nel 2011-2012 Cole riuscirà effetivamente a vincere la Champions League con il Chelsea. Bonus: l'ex giocatore dei Blues evidentemente il tradimento ce l'ha un po' nel sangue, infatti nel paese d'oltremanica sono altrettanto famosi i suoi vari tradimenti nei confronti della moglie, la cantante britannica Cheryl Tweedy.

10. Ronaldo - Dal Barcellona indirettamente al Real Madrid e dall'Inter indirettamente al Milan

Qui siamo arrivati ad un giocatore che non si può odiare. Al Fenomeno Ronaldo gli si perdona tutto, anche il fatto di aver indossato tutte e quattro le maglie dei due derby più prestigiosi d'europa, quello spagnolo tra Barcellona e Real Madrid e quello di Milan tra Inter e Milan. Il brasiliano ha vestito per tre anni la maglia del Barça prima di passare all'Inter nel 1997. Con i nerazzurri è rimasto per cinque stagioni prima di trasferirsi al Real Madrid. Infine dopo un avventura di 5 anni in maglia merengue, il Fenomeno è passato al Milan con il quale ha giocato per un solo anno prima di tornare in Brasile. Aver giocato per quattro squadre del genere non è il massimo dal punto di vista della lealtà ma per lo meno ha avuto la cortesia di intervallare tra una e l'altra andandosene per un po' in un altro paese.

9. Vladimir Stojkovic - Dalla Stella Rossa al Partizan Belgrado

Cresciuto nelle giovanili della Stella Rossa Valdimir Stojkovic sarebbe potuto diventare una bandiera del club. Tuttavia il serbo intraprende una carriera da girovago che lo porta a girare vari paesi europei. Fino a qui tutto ok, nessuno nel suo paese lo colpevolizza per aver cercato la fama nei maggiori campionati del continente come hanno fatto tantissimi suoi connazionali. Tuttavia l'errore vero Stojkovic lo commette nel 2010 quando a seguito di un'ottima prestazione nel mondiale di calcio sudafricano (nel quale para anche un rigore a Lukas Podolski che consente alla Serbia di trionfare sulla Germania), decide di tornare a giocare in patria. Forse dimenticandosi del clima calcistico che si respira nel suo paese l'estremo difensore decide che andrà ai giocare per il Partizan, l'eterno rivale della Stella Rossa. I tifosi della sua ex-squadra non gli perdoneranno mai questo tradimento: prima della partita tra Serbia ed Italia valida per le qualificazioni all'europeo del 2012, lo aggrediranno sul pullman diretto allo stadio. Spaventato e piangente si rifugerà nello spogliatoio degli azzurri, pessima idea Vladimir!

8. Mario Götze - Dal Borussia Dortmund al Bayern Monaco e dal Bayern Monaco al Borussia Dortmund

Uno dei tradimenti più famosi degli ultimi anni è quello di Mario Götze ai danni del Borussia Dortmund. Cresciuto nelle giovanili degli Schwarzgelben il giovane tedesco nel 2013 era all'apice della sua carriera ed aveva contribuito in maniera determinante a portare il Borussia in finale di Champions League dove ad attenderli c'erano i rivali del Bayern Monaco. Con una mossa particolarmente sleale i bavaresi, già interessati al calciatore, iniziarono ad allacciare i contatti e discutere di un possibile ingaggio prima della finale. Questo ovviamente mandò su tutte le furie il Dortmund. La cosa peggiore però alla fine la fece proprio Gotze che non solo accettò quasi subito il trasferimento a Monaco ma si dichiarò impossibilitato a disputare la finale (in modo piuttosto dubbio), molto probabilmente per non rischiare di poter far male alla sua futura squadra. Per ironia della sorte oggi il tedesco è tornato al Dortmund.

7. Leonardo Bonucci - Dalla Juventus al Milan e poi dal Milan alla Juventus

Una storia dalla conclusione simile a quella di Gotze è quella dell'attuale difensore della Juventus Leonardo Bonucci. Cresciuto nella primavera dell'Inter, il centrale difensivo italiano nel 2010 passa ai bianconeri dal Bari. Dopo sette anni con la Vecchia Signora nel 2017 a seguito di diverbi con l'allenatore Massimo Allegri, Bonucci passa al Milan. Nonostante il fatto che appena dopo essersi trasferito abbia subito elogiato i rossoneri, la sua avventura con il Diavolo (di cui era anche capitano) dura solamente un anno al termine del quale incredibilmente ritorna alla Juventus dove gioca tuttora.

6. Mats Hummels - Dal Borussia Dormund al Bayern Monaco e dal Bayern Monaco al Borussia Dortmund

Molto simile alle storie di Bonucci e Gotze è anche quella dell'attuale centrale del Borussia Dortmund Mats Hummels. Cresciuto nella giovanili del Bayern, il tedesco si afferma però con la maglia del Dortmund che guida, da capitano alla vittoria in due scudetti e che contribuisce a portare in finale di Champions League. Nonostante col tempo sia diventato una vera e propria bandiera del club e nonostante le varie dimostrazioni di lealtà verso la sua squadra, nel 2016 Hummels segue l'esempio dei compagni Mario Gotze e Robert Lewandowski e lascia il Borussia per andare al Bayern. Come per Bonucci e Gotze però, le cose nella sua nuova squadra non vanno benissimo e nel 2019 è costretto a tornare penitente alla sua vecchia squadra.

5. William Gallas - Dal Chelsea all'Arsenal e dall'Arsenal al Tottenham

Se non fosse per il numero due su questa lista William Gallas sarebbe conosciuto probabilmente come il più grande traditore della storia della Premier League. Affermatosi oltremanica con il Chelsea con il quale aveva vinto due scudetti e diverse coppe nazionali, il francese nel 2006 passa all'Arsenal come parte dell'affare che porta il già menzionato Ashley Cole a Stamford Bridge. Già nel 2007 Gallas è uno dei pilastri della squadra e diventa addirittura capitano dei Gunners. Peccato che nemmeno tre anni dopo nel 2010 passa agli odiatissimi rivali cittadini del Tottenham facendo malissimo ai tifosi dell'Arsenal.

4. Mo Johnston - Dal Celtic indirettamente al Rangers

Nato a Glasgow da famiglia di fede cattolica, Mo Johnston era destinato a vestire la maglia del Celtic. Dopo vari anni con squadre minori nel 1984 finalmente arriva il trasferimento alla sua squadra del cuore. Con gli Hoops Johnston rimane per tre anni macinando presenze e goal a raffica e vincendo vari titoli nazionali. Nel 1987 passa ai francesi del Nantes con i quali rimarrà per due stagioni. Nel 1989 gli arriva la notizia che a Glasgow lo rivogliono lui allora si prodiga subito a rilasciare dichiarazioni dicendo che il Celtic è l'unica squadra della sua vita e che lui voleva davvero tornare a giocare per loro. Tutto bene salvo che la squadra di Glasgow interessata a lui è in realtà il Rangers. Il giocatore allora si esibisce in una spettacolare inversione a U accettando l'offerta dei Gers, andando a giocare per loro e dichiarando che erano loro in l'unica squadra per cui aveva sempre voluto giocare in realtà. Tornato a Glasgow sarà odiato da tutti: quelli del Celtic non gli perdonano il tradimento, quelli del Rangers di essere un cattolico. Riuscirà a redimersi agli occhi dei suoi nuovi tifosi segnando una tripletta nel derby. Ad oggi vive a Londra per paura di eventuali ripercussioni.

3. Gonzalo Higuain - Dal Napoli alla Juventus

Questo è il caso di tradimento sportivo più famoso degli ultimi anni in Italia ed è talmente noto a tutti che c'è poco da raccontare. Sin dal suo arrivo al Napoli dal Real Madrid, Gonzalo Higuain è diventato un idolo per i tifosi partenopei. Il pazzesco numero di goal collezionati nei tre anni al San Paolo e l'amore dimostrato alla città di Napoli non ha fatto altro che accrescere la sua immagine agli occhi dei tifosi azzurri. Non sarà quindi una sorpresa il fatto che il suo passaggio ai rivali della Juventus nel 2016 abbia sconvolto e dato parecchio fastidio ai suoi ex-tifosi. Nel giro di pochissimo tempo Higuain è passato dall'essere uno dei più amati ad uno dei più odiati calciatori della Serie A.

2. Sol Campbell - Dal Tottenham all'Arsenal

Come già anticipato, eccoci arrivati al più famoso caso di tradimento della storia della Premier League. Cresciuto nelle giovanili del Tottenham, Sol Campbell verso la fine degli anni novanta era uno dei giocatori più promettenti del panorama calcistico britannico e i tifosi degli Spurs riponevano già molta fiducia in lui. Inizalmente tutto sembrava andare secondo i piani con Campbell che grazie ad ottime prestazioni contribuì a far vincere al Tottenham la Coppa di Lega del 1999 (uno dei loro ultimi trofei). Tutte gli indizi sembravano indicare che Campbell sarebbe diventato una bandiera del club ed infatti quando il suo contratto scadde nel 2001 gli Spurs si affrettarono a prepararne un altro che lo avrebbe reso il giocatore più pagato della loro storia. Dopo mesi di negoziazione però l'inglese decise di abbandonare il club. Diversi club europei si mostrarono interessati a lui, fra cui anche il Barcellona e il Milan, ma, tra lo stupore generale Campbell decise di trasferirsi agli eterni rivali del Tottenham, l'Arsenal. La notizia destò moltissimo clamore anche perché appena due mesi prima il giocatore aveva dichiarato il suo odio per l'Arsenal ed aveva affermato che non avrebbe mai vestito la maglia dei Gunners. Questo fu senza dubbio uno dei trasferimenti più discussi della storia del calcio e da allora i tifosi del Tottenham si riferiscono a Campbell chiamandolo semplicemente Judas.

1. Luis Figo - Dal Barcellona al Real Madrid

Alla prima posizione di questa classifica non poteva che esserci il famosissimo passaggio dell'asso portoghese Luis Figo dal Barcellona al Real Madrid. Cresciuto in patria con lo Sporting Lisbona, il calciatore si era affermato a livello europeo con la maglia del Barcellona al quale si era trasferito nel 1995 e con il quale aveva già vinto diversi titoli nazionali. Nostante fosse un idolo per i tifosi blaugrana, il portoghese però nel 2000 non si fa problemi ad accettare un costosissimo trasferimento agli eterni rivali del Real Madrid che spezza il cuore ai catalani. La rabbia dei tifosi del Barça nei suoi confronti è tale da concretizzarsi in un episodio diventato poi famosissimo: durante un Clasico del 2002, dalle tribune del Camp Nou viene scagliata una testa di maiale all'indirizzo del calciatore che si apprestava a battere il calcio d'angolo, che dire, in catalonia li prendono seriamente i tradimenti, forse perché il Barcellona ed il Madrid non sono semplici squadre di calcio, d'altronde lo dice anche il motto del blaugrana: "Mes que un club".



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