Higuain: "Avevo perso la passione per il calcio, troppe pressioni. Juve? Sarò sempre felice per loro"

Gonzalo Higuain
Gonzalo Higuain / Mike Stobe/Getty Images
facebooktwitterreddit

Gonzalo Higuain ha lasciato la Juventus e ha firmato con l'Inter Miami. Il Pipita ha parlato alla CBS raccontando la sua nuova esperienza in America. Ecco le parole del centravanti argentino sulla vita in MLS ma anche sulla Champions League che riparte oggi. Le sue dichiarazioni riportate dai colleghi di calciomercato.com.

Champions League?

"E' il torneo per club più importante al mondo. E' qualcosa di diverso, un'adrenalina diversa: la musica della Champions, la forza delle squadre di altri Paesi. E' qualcosa da ricordare. Ora mi tocca guardarla da spettatore, ma è sempre gradevole anche da guardare. La apprezzerò in un modo diverso, visto che non ci giocherò più. La mia partita preferita? La prima partita contro il Tottenham per qualificarci a Wembley, il ricordo di aver quasi eliminato il Real Madrid 3-0 (con la Juventus, ndr), il gol con il Napoli contro il Dortmund... Ho tanti ricordi, aver potuto giocare una finale che non abbiamo vinto, ma ricordo l'adrenalina prima della partita. Sono bei ricordi".

Juve?

"Sono stato tre anni con loro, hanno cambiato tanti giocatori negli ultimi due anni e ora hanno anche un nuovo allenatore con nuove idee. Ma è un anno strano, con il Covid-19 a volte è dura allenarsi con tutta la squadra. Spero che facciano bene e sarò sempre felice per loro".

Pandemia?

"Ero molto demotivato, non volevo più allenarmi. Ad essere onesto, non ero sicuro di voler continuare a giocare. Quindi credo che questo campionato sia un bene per me e possa aiutarmi. La cosa più importante per me è la motivazione di giocare per un nuovo club, è un campionato super competitivo e devi essere al 100%. Voglio dimostrare che sono ancora al top e la squadra ora sta migliorando, sta conquistando fiducia, gioca bene. Abbiamo ancora qualche partita prima dei playoff, la squadra aveva altre aspettative ma ora abbiamo ancora intatto il sogno di entrare per la prima volta nei playoff. Può succedere qualunque cosa, ho detto ai ragazzi che abbiamo un sogno e dobbiamo lottare per questo".

Futuro?

"Non lo so, finché il mio corpo resiste. Dipende da come ti senti dentro: finché sentirò la voglia di migliorare e mettermi in discussione per migliorare giorno per giorno, continuerò a giocare. Il giorno che non senti più queste cose è il giorno di dire basta. Ora ho ambizioni, aspettative in un nuovo club e sono contento di poterlo aiutare a crescere. Quando ero in Europa giocavo per i miglioro club del mondo e le aspettative erano diverse e dovevi sempre mantenere lo stesso livello e vincere, non era tanto questione di migliorare. Qui è il contrario, stiamo cercando di aiutare una squadra che ha appena iniziato a diventare la migliore dell'MLS, è una grande sfida".

Il Clasico?

"E' sempre bello giocare Real Madrid-Barcellona. Ho avuto la fortuna di vivere l'epoca di Messi e Ronaldo ed è stato bellissimo. Sfortunatamente abbiamo affrontato il miglior Barcellona, ma con Mourinho si erano un po' pareggiate le cose. Era una partita molto sentita e ricca di stelle, un privilegio poterla giocare".

MLS?

"Sono venuto in MLS per tornare nuovamente felice. Ho sempre detto di essere stato curioso di giocare in questo campionato. Volevo seguire mio fratello e ho visto tanti attaccanti di grande livello venire qua a divertirsi e competere. Ho visto che qui si segnano molti gol e mi sembrava un campionato interessante per provare, cambiare aria. Avere un basso profilo dopo la pressione mediatica subita per molti anni. Questa Lega sta crescendo e sono venuto qui con l'intenzione di tornare ad essere felice giocando a calcio. E l'Inter Miami mi ha messo nelle condizioni per farlo. La squadra è cresciuta molto, mi sento felice di essere qui, che sia l'inizio di una grande esperienza".

Gonzalo Higuain festeggia la vittoria della Serie A
Gonzalo Higuain festeggia la vittoria della Serie A / Jonathan Moscrop/Getty Images

Campionato?

"E' un campionato competitivo, è vero che ci sono spazi ma in tele sembra più facile di quello che è. E' un campionato aggressivo con centrocampisti aggressivi, è un bel campionato per chiudere la mia carriera. Voglio sentirmi felice come mi sentivo da giovane, una cosa che in Europa avevo un po' perso per diverse circostanze. Volevo allontanarmi dall'élite a livello mediatico, credo che questo campionato stia crescendo".

L'amore per il calcio?

"Sentivo di averlo perso ultimamente per le forti esigenze mediatiche che hai a giocare al top in Europa, bisogna dimostrare partita dopo partita, cosa che ho fatto per tutta la carriera. La pazienza in Europa è poca, i tempi sono pochi, non ti danno il tempo di dimostrare e di divertirti giocando. Avevo una buona reputazione quindi non avevo bisogno di dimostrare nulla, questo è uno dei motivi che mi ha spinto a venire qua e dopo un mese mi sento rilassato e felice, ma con la stessa competitività di un giocatore di calcio".

Mio fratello Federico?

"Sono felice non solo di poter giocare con lui, ma anche di potermi riconnettere con lui. Abbiamo avuto pochi momenti insieme, praticamente ci sono molte cose che non conosco di lui, parlavamo solo via telefono. Il poco tempo che condividevamo era rilassato tra amici e famiglia. Abbiamo perso 15 anni di vita insieme praticamente e ora siamo nella stessa città, voglio recuperare il legame calcistico, ma prima ancora quello affettivo. Averlo con me non ha prezzo. Succede a tante famiglie, a volte bisogna separarsi per lavoro, ma la cosa più bella è recuperare questo legame, giorno per giorno. Cosa facciamo fuori dal campo? Cerchiamo di avere lunghe conversazioni e recuperare il tempo perduto, parliamo della famiglia, del futuro... Ci godiamo il tempo insieme e questa è l'unica cosa che conta ora".


Segui 90min su FacebookInstagram e Telegram per restare aggiornato sulle ultime news dal mondo della Juventus e della Serie A.