Hierro: "Rido quando criticano Zidane. Serve Cristiano Ronaldo? I giocatori passano"
Dopo la dura eliminazione del Real Madrid per mano del Chelsea in semifinale di Champions League e in vista della fase finale della Liga spagnola, 90min ha contattato in esclusiva una grande bandiera del Real: Fernando Hierro. L'ex difensore e capitano ha parlato ai nostri microfoni del momento dei Blancos, delle critiche piovute addosso a Zinedine Zidane e ad Eden Hazard e non solo. Ecco le sue parole.
Come hai visto il Real Madrid contro il Chelsea? Perché pensi che sia arrivata questa sconfitta?
"La Champions League è una competizione speciale, brevissima. Gli stati d'animo variano a seconda dell'andamento di ogni squadra. Il Chelsea è arrivato in buone condizioni fisiche e con un ritmo di gioco elevato. Se si comincia ad analizzare tutto quello che il Real Madrid ha vissuto quest'anno a causa del coronavirus e degli infortuni, si capisce quanto di buono sia stato fatto sin qui. In questi casi i piccoli dettagli fanno la differenza. La questione fisica ha giocato un ruolo importante in questo pareggio. Sommando le partite, il Chelsea è un giusto vincitore, è arrivato in finale con i suoi meriti".
Sergio Ramos è stato molto criticato dalla stampa spagnola ...
"Nel calcio analizziamo il risultato e dopo quello che è successo. Nessuno parla del coraggio che hanno avuto lui e il suo allenatore. Parlo dello sforzo che ha fatto Sergio, non solo lui, ma anche Mendy, parlo di giocatori che sono arrivati in condizioni non ottimali. Invece bisogna lodare Sergio per il suo coraggio. Ho affetto per lui, ammirazione, mi sembra un coraggioso, molto onesto, un gran professionista e ha dato tutto quello che aveva dentro, sapendo che veniva dal Covid".
Sembra che Hazard faccia fatica ed è stato criticato anche per la sua risata alla fine del match ...
"Di questo è molto facile parlare. Nella gioia della vittoria e nel dolore per una sconfitta, ognuno soffre a modo suo. Ci sono così tante telecamere che ormai nulla passa inosservato. Ai nostri tempi c'era molta più libertà. Ciò non significa che un ragazzo soffra di più o di meno per una sconfitta. Tutti sono rassegnati dopo una sconfitta. All'andata hanno detto che il Chelsea aveva dato un vantaggio al Real Madrid ed era un'illusione. Ora è necessario un cambio generazionale, un nuovo ciclo, ma è qualcosa di molto semplice. Quando vieni chiamato in un club come il Real Madrid, sai che devi giocare solo per vincere".
E perché si dice che potrebbero essere gli ultimi giorni di Zidane come allenatore del Real Madrid?
"Rido di queste cose. Trovatemi un allenatore che abbia vinto tre Champions League consecutive, nessuno nella storia lo ha fatto. L'anno in cui non ha vinto la Champions League, ha vinto i campionati e penso che Zizou sia il secondo allenatore della storia con il maggior numero di titoli. E' al Madrid da molto tempo. Ci sono allenatori che si vedono solo dopo una vittoria ma lui è uno di quelli che compare solo quando il Real Madrid va male. Oltre ad avere per lui affetto e ammirazione, ha fatto un lavoro perfetto ed è quello giusto per far capire la filosofia del club. Non tutti gli allenatori sono fatti per capire le filosofie del Madrid, Barcellona, Atlético, Boca, River, ognuno ha qualcosa di diverso. Se guardi il profilo degli allenatori che hanno vinto la Champions League a Madrid, sono tutti simili. Calmi, uomini di società, che per i giocatori della società hanno grande importanza, fanno un passo indietro. Se guardiamo Miguel Muñoz, Jupp Heynckes, Vicente del Bosque, Carlo Ancelotti, Zinedine Zidane, hanno più o meno lo stesso profilo".
Il Real Madrid ha bisogno di un Cristiano Ronaldo per vincere di nuovo una Champions League?
"I giocatori passano e noi tutti abbiamo avuto la fortuna di indossare quella maglia, ma poi ne arrivano altri. Se una squadra vince tre Champions, l'anno scorso il campionato e quest'anno ha giocato le semifinali di Champions League e combatte per vincere la Liga. Se pensiamo tutti che questo sia un disastro, fino a che punto abbiamo ragione? Dobbiamo essere più ragionevoli. Quando giochi la Champions League, lo fai contro i migliori d'Europa; nella Liga contro i migliori della Spagna. Io stavo già firmando, dopo gli ultimi successi, per raggiungere le semifinali di Champions e arrivare con questa situazione in campionato a 4 giornate dal termine".
Come vedi questa giornata di LaLiga? C'è un candidato principale per mantenere il titolo?
"Non c'è un candidato principale, perché sono quattro squadre in lotta e chiunque può vincerlo. A gennaio avevamo già escluso diverse squadre e sembrava che ci fosse solo l'Atlético Madrid e ad aprile invece abbiamo detto "Penso che ci sia un campionato". Ora abbiamo quattro ottimi candidati per la vittoria finale. Vedo il Siviglia come una squadra con ottime possibilità per combattere. Penso che questa giornata darà delle indicazioni importanti perché ci sono degli scontri. È una bella giornata, senza dubbio. Pensiamo sempre però che se il primo non fallisce, è il maggiore indiziato a vincere".
Per Lopetegui sarà una rivincita in vista di Real Madrid-Siviglia?
"No, giocano Real Madrid e Siviglia, ognuno ha il proprio allenatore. Ogni partita ha la sua storia. Il Siviglia è una squadra pericolosa, è vero che il Real ha fatto un grande sforzo in Europa, ma ora è rimasto in corsa solo per il campionato".
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