Hauge: "Mi ispiro ad Hazard, Ibra il mio traduttore. E col Milan è stato tutto velocissimo"

Jens Petter Hauge
Jens Petter Hauge / RUSSELL CHEYNE/Getty Images
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In un'intervista rilasciata a The Athletic, Jens Petter Hauge racconta di sé, dei suoi cambiamenti, del suo trasferimento al Milan e delle sue più belle emozioni nel mondo calcistico. E dalla prima risposta si può subito intendere la passione e la voglia che l'ha coinvolto ad accettare Milano come destinazione nella scorsa finestra di mercato estiva: "Milan? È successo tutto velocemente. Mia madre pensava che fosse un grande passo trasferirmi a Milano, in Italia, una nuova lingua da conoscere e cose del genere. Bodo è un centro piccolo, di 50 mila abitanti, vivere in una grande città è un grande cambiamento".

Hauge in gol nei preliminari di EL a San Siro, contro il Milan
Hauge in gol nei preliminari di EL a San Siro, contro il Milan / Emilio Andreoli/Getty Images

-Ancora Milan:

"Con i miei agenti c'era l'idea di fare un passo in avanti nella mia carriera. Volevo passare i preliminari contro il Milan, in campionato il Bodo aveva 18 o 19 punti di vantaggio per questo ero fiducioso che anche se fossi andato via io, avrebbero vinto il titolo. Era il momento giusto per me per partire".

Modello di riferimento:

"Eden Hazard. È lui il mio preferito”. Senza nascondere comunque la propria abilità nel sapere utilizzare bene entrambi i piedi grazie ad altri fenomeni calcistici, come Drogba, Lampard e Mata: “quando ero giovane ho iniziato a guardare i giocatori che erano bravi con entrambi i piedi".

SSC Napoli v AC Milan, primo gol in Serie A per Hauge
SSC Napoli v AC Milan, primo gol in Serie A per Hauge / Francesco Pecoraro/Getty Images

Ambiente Milan, traduttore personale e primo gol in Serie A:

"Sulla lingua posso dirti che all'inizio conoscevo solo alcune parole chiave del calcio, in modo da capire quello che veniva detto in campo. A volte Ibrahimovic traduce per me”. Emerge anche il carattere buono, positivo, interessato ed interessante del norvegese, che afferma come "ogni giorno mi diverto. E' una nuova opportunità per me per imparare cose nuove sulla squadra, sulla lingua e sulla città".

E poi, dulcis in fundo, una strana coincidenza: nella notte in cui Hauge segnava il suo primo gol in maglia rossonera, al Maradona di Napoli, il suo Bodo Glimt trionfava in campionato, per la prima volta in 104 anni di storia. "È stata una serata fantastica. Ricordo di aver visto che le cose andavano bene per il Bodo prima della nostra partita, quindi ero abbastanza sicuro che avrebbero vinto il campionato.Concludere con un gol e ottenere i tre punti in uno stadio davvero difficile è stata una bella sensazione".


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