Gotti: "Sarri è un ossimoro vivente. Niente Juve per me? Non recrimino"
Dopo una difficile prima parte di campionato Luca Gotti è riuscito a risollevare la sua Udinese con un filotto di risultati positivi (4) e due successi nelle ultime due gare che hanno portato i bianconeri in una posizione di classifica relativamente più tranquilla. Domani, però, c'è la Roma, e il tecnico friulano ha rilasciato un'intervista in esclusiva al Corriere dello Sport dove affronta tanti temi, su tutti il rapporto con Maurizio Sarri e la mancata collaborazione nell'avventura del tecnico toscano alla Juventus.
Prima, però, Gotti stigmatizza la lite tra Conte e Agnelli: "Anche qui eviterei un giudizio netto, però riconosco che entrano in gioco ruoli diversi. L’allenatore è una guida. Noi sappiamo che Conte la interpreta in modo sanguigno, trascendere fa parte del suo modo di fare gruppo. E il suo gruppo è allargato, non si ferma alla squadra. È il popolo. Lui dà l’idea di riferirsi sempre a questa grande platea virtuale. Ma chi ha un ruolo di guida è sperabile che riesca a contare fino a dieci e questo succede anche tra preti..."
"Sarri? L’esperienza in Inghilterra con lui è stata favolosa. Va in un campionato che non conosci, il migliore al mondo. Parli un’altra lingue e ti confronti ogni giorno con una persona speciale. Maurizio è un ossimoro vivente. Fa convivere intelligenza estremamente raffinata con momenti di chiusura totale, in cui reagisce solo di pancia. Dal punto di vista professionale lo definirei un estremista concettuale. Mette continuamente alla prova le tua convinzioni passate e ti sprona ad aggiornarle. Il nostro è stato un rapporto pieno, anche in quel piccolo spazio che Maurizio riserva a ciò che sta fuori dal calcio. Non mi portò alla Juve? Mi dispiacqui, però conoscevo certe dinamiche. Maurizio mi spiegò i suoi perché. Non coltivo recriminazioni, né è cambiato il mio rapporto con lui" ha concluso Gotti.
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