Gli investimenti del Fondo Elliott nel Milan
Sono trascorsi più di due anni da quando Paul Singer, a capo del fondo statunitense Elliott, ha raccolto l'eredità di Silvio Berlusconi (tralasciando il periodo poco brillante di Yonghong Li) con l'obiettivo di riportare il Milan nell'Olimpo del calcio italiano ed europeo. Dopo una prima fase di assestamento, il club rossonero ha avviato un ambizioso progetto sotto la guida tecnica di Stefano Pioli che si basa sulla valorizzazione dei giovani e investimenti a basso costo che possano garantire grandi plusvalenze in futuro.
È bene sottolineare come Elliott non abbia badato a spese dall'estate 2018 fino a oggi. Considerando i versamenti effettuati al 10 settembre 2020, sono stati messi a disposizione del Milan 470,25 miliardi di euro per ripianare i debiti arretrati, a cui si aggiungono circa 300 milioni di euro per il rilevamento del club escutendo il pegno sulle azioni. Come riportato da Calcio e Finanza, il totale lordo è di 770,25 milioni di euro. Al netto dei 128 milioni di euro di debito (relativi ai bond emessi nel giugno 2017 sotto la gestione di Marco Fassone), la cifra lorda scende a 642,25 milioni di euro.
Numeri da capogiro che andranno colmati sul campo. Il primo passo riguarda la qualificazione alla prossima Champions League, che genererebbe introiti non irrilevanti dalla UEFA, e nel frattempo l'immissione del brand rossonero nei mercati esteri, in particolar modo in Asia dove sarebbe possibile trovare nuovi sponsor.
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