Giochiamo in anticipo Ucraina-Italia, gara decisiva per l'approdo a Euro 2024

Italia
Italia / KONTROLAB/GettyImages
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È il giorno della verità per l'Italia di Luciano Spalletti. Questa sera a Leverkusen, gli Azzurri affronteranno l'Ucraina in un vero e proprio spareggio che vale la qualificazione a Euro 2024. Certo, non possiamo parlare di una finale a tutti gli effetti visto che possiamo contare su due risultati su tre, ma la partita della BayArena è forse più importante di quella di Wembley del luglio 2021 per il movimento calcistico del nostro Paese, chiamato a mandare un segnale di vita dopo due mancati Mondiali consecutivi, le dimissioni del commissario tecnico nel clou delle qualificazioni all'Europeo e un più generale dibattito sulla presunta mancanza di giocatori di talento nello Stivale.

Non sarà di certo una vittoria (o un pareggio) a farci dimenticare le delusioni raccolte negli scorsi anni e non sarà tanto meno una sconfitta a farci passare la voglia di guardare la Nazionale, ma oggi non possiamo davvero permetterci di sbagliare. Oggi non sarà una di quelle notti magiche, ma, se tutto dovesse andar bene, tireremo un bel sospiro di sollievo.

In attesa del calcio d'inizio, proviamo ad analizzare punti di forza e di debolezza delle due squadre e a stabilire quali giocatori possono portare gli Azzurri all'Europeo e da quali invece dobbiamo guardarci le spalle.

I punti di forza e di debolezza dell'Italia

La situazione in cui è subentrato era troppo emergenziale per permettere a Spalletti concentrarsi sulla qualità del gioco. Dalla gara d'andata contro la Macedonia del Nord dello scorso ottobre, il tecnico di Certaldo ha lavorato principalmente sull'efficacia, sulla capacità di capitalizzare la mole di palle gol create dagli Azzurri. E in effetti il rendimento offensivo è migliorato, anche se manca ancora un giocatore che spicchi sugli altri in termini realizzativi.

La difesa va ancora sistemata. Tra infortuni e qualche disattenzione di troppo, venerdì scorso abbiamo quasi rimesso in partita i macedoni. Alcuni invocano a gran voce la difesa a tre, visto che tutti i centrali che abbiamo in rosa sono abituati a quel sistema, ma come abbiamo detto Spalletti cerca risultati e per raggiungerli vuole insistere giustamente su un modulo che conosce meglio e che si pone comunque in continuità rispetto al recente passato.

A una fase difensiva ballerina fa però da contraltare una forte tenuta mentale. Andare nel pallone sul 3-2 sarebbe stato comprensibile, ma l'Italia non solo ha retto ma è stata così reattiva da non scomporsi e trovare due gol per consolidare di nuovo il vantaggio. Questa sera, contro un avversario più attrezzato, non servirà solo la qualità tecnica o tattica, ma soprattutto il carattere, la resilienza di ribattere colpo su colpo.

Il giocatore da tenere d'occhio

Federico Chiesa
Federico Chiesa / Claudio Villa/GettyImages

Volendo spezzare una lancia a suo favore, i flop recenti di Mancini sono anche dovuti alla mancanza di quello che è senza dubbio il giocatore più talentuoso d'Italia: contro la Macedonia del Nord, nella gara dei playoff per Qatar 2022, Federico Chiesa si era da poco rotto il crociato, ma anche la sua guarigione è seguito un periodo in cui l'attaccante della Juventus non era fisicamente al meglio. Un aspetto, quest'ultimo, determinante per un giocatore che vive di scatti, di dinamismo e cambi di passo. L'Italia non è ovviamente un Chiesa-team e non dovrà mai esserlo (così come non dovrà mai essere dipendente da un singolo), ma lui sembra l'unico in grado di accendere la scintilla lì davanti dopo che Berardi ha vissuto un forte calo post-Euro 2020. Certo l'avversario non era irresistibile e non aveva grosse aspettative, ma la doppietta rifilata alla Macedonia venerdì scorso potrebbe aver esaltato il nostro miglior giocatore offensivo.

Il giocatore che può spaccare la partita dalla panchina

Gianluca Scamacca of Italy controls the ball during the Euro...
Gianluca Scamacca / KONTROLAB/GettyImages

Questa sera Spalletti riproporrà Raspadori come falso nueve, una misura figlia di due fattori: in primis perché già lo conosce dai tempi del Napoli, poi perché, avendo fatto bene già contro la Macedonia, squadra che vince non si cambia. Non dimentichiamoci però che l'Italia ha in panchina un centravanti moderno, capace di farsi valere sul piano fisico ma bravo anche quando c'è da rifinire l'azione, nel dialogare con i compagni. Magari Raspadori potrebbe patire la fisicità degli ucraini e per rompere la loro diga servirà un nove di ruolo come Gianluca Scamacca.

I punti di forza e di debolezza dell'Ucraina

Non serve ovviamente il parere di un esperto per dire che l'Ucraina sia più forte della Macedonia del Nord, basta scrollare la sua rosa su Transfermartk per rendersi conto che Rebrov ha tra le mani una potenziale golden generation del calcio ucraino.

Una squadra giovane, come dimostrano i soli 4 giocatori over 30 convocati, che potrebbe rivelarsi rognosa per via del suo dinamismo e della voglia di imporsi sul panorama mondiale, ma che potrebbe anche pagare la poca esperienza nelle partite da dentro o fuori.

Quel che però dovremo temere di più dell'Ucraina non riguarda però il calcio giocato. La selezione di Rebrov rappresenta e vuole regalare un'enorme gioia a un paese martoriato dalla guerra, che sarà costretto a giocarsi l'Europeo in uno stadio non suo a centinaia di chilometri di distanza dai propri confini nazionali. Giocare in campo neutro potrebbe a prima vista sembrare uno svantaggio, ma i tifosi ucraini non faranno mancare il loro appoggio e questa gente ha già dimostrato un'encomiabile capacità di rimanere in piedi nonostante le avversità.

La stella della squadra

Oleksandr Zinchenko
Oleksandr Zinchenko / Ciancaphoto Studio/GettyImages

Non avrà la fascia al braccio - che spetta a Stephanenko per una semplice questione anagrafica - ma Oleksandr Zinchenko è senz'altro il leader tecnico ed emotivo dell'Ucraina. Fatto sbocciare da Guardiola come terzino sinistro, quando gioca per il proprio paese viene impiegato da mediano davanti alla difesa per aumentare il tasso tecnico in fase di palleggio, ma il suo retaggio da trequartista non gli fa disdegnare qualche sortita offensiva.

Il giovane in rampa di lancio

Georgiy Sudakov
Georgiy Sudakov / Nicolò Campo/GettyImages

Nonostante i soli 21 anni, quella di Georgiy Sudakov è già una presenza fissa tra i titolari di Rebrov. Per capacità mostrate e ulteriori margini di miglioramento, diventerà uno dei giocatori più interessanti d'Europa e sentiremo parlare di lui in ottica mercato molto presto. Preferisce giocare alle spalle delle punte, ma all'evenienza può agire anche come mezz'ala di inserimento. A renderlo speciale non è solo la fantasia ma anche l'imprevedibilità dovuta alla capacità di utilizzare entrambi i piedi, un aspetto di cui i difensori azzurri dovranno sicuramente tener conto.

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