Giocatori in scadenza: che fare? La nuova soluzione al vaglio per evitare un nuovo caos
La Serie A torna a vedere la luce in fondo al tunnel. Il pallone tornerà a rotolare a partire dal prossimo 13 giugno, con le semifinali di ritorno di Coppa Italia. Nel mezzo la finale. Una settimana più tardi la ripresa della Serie A.
Resta però ancora un nodo da scioglere, quello relativo ai contratti che scadranno il prossimo 30 giugno. La situazione è ingarbugliata e di non facile risoluzione. A tal proposito, ecco le parole dell’Avvocato Umberto Calcagno, vicepresidente dell’Associazione Italiana Calciatori.
Cos' l’Avvocato Umberto Calcagno, vicepresidente dell’Associazione Italiana Calciatori a calciomercato.it: "La FIFA è stata abbastanza chiara nel dire che non possiamo incidere su rapporti privatistici di lavoro – continua Calcagno – Ci ha autorizzato a prolungare la stagione sportiva, ma i singoli accordi sono da contrattare. Non può essere un soggetto terzo ad imporsi. Per la Serie A, numericamente, non ci sono tante situazioni in ballo. Spero ci sia buon senso nelle trattative che coinvolgeranno a volte due soggetti, altre volte tre (un esempio è quello di Kulusevski che milita nel Parma, ma è già stato acquistato dalla Juventus, ndr). Continueremo a lavorare su questo fronte e restiamo fiduciosi, l’eccezionalità del periodo ci mette davanti a situazioni particolari. In ogni caso, se non si dovesse raggiungere un accordo tra le varie parti, il giocatore potrà allenarsi col suo nuovo club, ma non potrà scendere in campo".
Secondo il Corriere dello Sport, bisogna trovare una soluzione per i prestiti e i contratti in scadenza. Si pensa a un patto della durata di due mesi, per prolungare gli accordi. La stagione chiude il 31 agosto, ma i calciatori hanno un contratto fino al 30 giugno e dovranno scendere in campo con gli attuali club fino agli inizi di agosto (fino a fine agosto per chi è impegnato nelle coppe europee).
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