Giacomo Raspadori: un futuro ancora tutto da definire ma con una volontà ben precisa
Giacomo Raspadori è sempre più al centro di rumors che lo vedono lontano dal Sassuolo nella prossima stagione. Tra l'ambizione di lottare per obiettivi più prestigiosi e la voglia di continuare il suo percorso di crescita, l'attaccante campione d'Europa con l'Italia avrebbe chiesto la cessione al club neroverde. Al momento le squadre che hanno mosso passi concreti per assicurarsi le prestazioni del ragazzo sono il Napoli e la Juventus, con i partenopei che hanno già l'accordo con Raspadori ma non ancora quello con il Sassuolo, che chiede circa 40 milioni a fronte di un'offerta di 30. I bianconeri, in questo momento più defilati, sono comunque pronti ad inserirsi.
Fin dai sui inizi di carriera, Raspadori è stato spesso impiegato come prima punta. Un fisico non da boa centrale (172 centimetri) a fronte di una più accentuata agilità e migliore abilità nello smarcamento lo hanno portato ad essere considerato un centravanti di movimento, capace di giocare anche da seconda punta, trequartista e anche esterno d'attacco. Caratteristiche, queste, molto apprezzate dal C.t. degli azzurri Roberto Mancini, al punto di convocarlo in pianta stabile in Nazionale da Euro2020.
Spalletti o Allegri: a chi farebbe più comodo avere in rosa un Jack?
Raspadori è un attaccante polivalente che in questi anni al Sassuolo ha sempre dimostrato di essere pungente per qualsiasi difesa che incontrasse. Il 26 maggio 2019, a 19 anni, De Zerbi lo fece esordire nell'incontro dell'ultima giornata di campionato perso per 3-1 contro l'Atalanta a Reggio Emilia. Da quel momento in poi ha avuto un impiego sempre più frequente e costante nelle rotazioni di De Zerbi prima e Dionisi poi, fino alle 38 presenze condite da 10 gol e 6 assist dell'ultima stagione.
Nel processo di ringiovanimento ricostruzione avviato dal presidente De Laurentiis in casa Napoli, un profilo come quello di Raspadori potrebbe starci alla perfezione: giovane, duttile e italiano, dettaglio non da poco soprattutto per la questione liste.
I tifosi azzurri hanno bisogno di ritrovare certezze ormai perdute a causa degli addii di veri e propri figli di Napoli, come Insigne, Mertens e Koulibaly. Più che le esigenze tecniche sono la sostenibilità economica e un tetto ingaggi da non superare a fare da padroni in sede di mercato e i mancati rinnovi dei sopracitati ne sono l'esempio. A livello tattico Raspadori potrebbe rivelarsi quel jolly offensivo garantendo equilibrio e duttilità, elementi chiave nell'impronta di gioco di Spalletti.
In casa Juve in questo momento le valutazioni in corso sono di altro tipo: dopo l'infortunio di Pogba il club deve decidere se intervenire, ed eventualmente su che profilo, a centrocampo o se cambiare modulo (ritornando ad un 4-4-2) e investire su un esterno. Nonostante ciò, il nome di Raspadori tiene banco tra i vertici bianconeri per un discorso tattico. La sua duttilità e la sua polivalenza, unite a caratteristiche fisiche e tecniche non presenti in rosa, sono elementi molto apprezzati da Allegri e dal suo staff, al punto da poter decidere di sposare in toto la sua candidatura come vice Vlahovic.
Valutazioni in corso, tante variabili in gioco ma con una sola certezza: Giacomo Raspadori è pronto per il salto di qualità.
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