Gavillucci, l'arbitro a cui la sospensione di Samp-Napoli costò la carriera: "Paura fot***a per quella decisione"

Juventus v FC Crotone - Serie A
Juventus v FC Crotone - Serie A / Alessandro Sabattini/Getty Images
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Maggio 2018, Sampdoria-Napoli di Serie A. A Genova, durante il match tra i blucerchiati e i partenopei, andò in scena un episodio piuttosto controverso. Durante la gara l'arbitro dell'incontro, Claudio Gavillucci della sezione di Latina, sospese l'incontro per i cori rivolti da parte della tifoseria doriana agli avversari napoletani. Al termine della stagione, l'arbitro è stato dismesso per 'motivate valutazioni tecniche' dalla Can A, con un provvedimento poi ratificato anche dal Collegio di garanzia dello sport presso il CONI a seguito dell'azione legale intrapresa dallo stesso ex arbitro contro l'Aia.

Oggi però Gavillucci si è reinventato scrittore, perchè ha deciso di riportare le sue verità in un libro, “L’uomo nero, le verità di un arbitro scomodo”, in cui è raccontato con dovizia di particolari anche l'episodio di Samp-Napoli: "Sì, caro Lorenzo Insigne, faccio sul serio: sospendo Sampdoria-Napoli. Con un fischio spengo lo spettacolo, impongo il buio qui e sugli schermi delle televisioni. Ma non ti posso spiegare di quel mostro che ho dentro mentre porto il fischietto alla bocca al 30′ del secondo tempo indicando il centro del campo. Non ti posso confessare che ho una paura fottuta per quello che la mia decisione potrebbe provocare, ora, dentro lo stadio, e poi per la mia carriera. Nessuno può vederla esplodere questa cascata di vertigini sul prato zuppo di pioggia".

"Sampdoria- Napoli è il posticipo serale dei sogni quasi perduti. Quelli dei blucerchiati, attaccati a un’esile speranza di andare in Europa League e quelli degli azzurri che, dopo un campionato a ritmo battente, a una giornata dalla fine devono sperare in un miracolo di combinazioni di risultati per strappare lo scudetto alla Juventus. Alla presenza del mio designatore Nicola Rizzoli, uno dei tre arbitri italiani ad aver diretto la finale dei mondiali e un mito per la categoria, spiego alla sestina di collaboratori quali potrebbero essere le asperità della partita. Faccio subito presente che i giocatori del Napoli sono a rischio di una crisi di nervi perché hanno smarrito il filo per la gloria all’ultimo metro della loro cavalcata. Ricordo a me stesso e al team che i tifosi del Napoli sono gemellati con i genoani e che l’odio radicato nella rivalità cittadina, tra sostenitori del Genoa e della Sampdoria, potrebbe aizzare gli spalti. Analizzo la disposizione tattica, elenco gli umani più fallosi, i saltatori di testa ho studiato tutto in modo maniacale, come sempre".

"Nello spogliatoio convoco i due capitani, Lorenzo Insigne del Napoli e Vasco Regini della Sampdoria, per discutere del clima sugli spalti. Agli allenatori, ai dirigenti e al funzionario della questura raccomando di far ricordare attraverso gli altoparlanti che la partita sarà sospesa se il pubblico va avanti così. All’inizio della ripresa, il primo annuncio annega tra i fischi e i nuovi cori con identica invocazione al vulcano. Guardo Regini: «Se lo rifanno, impongo un altro annuncio e interrompo e, se continuano, ce ne andiamo proprio». Il capitano prova a calmare la curva ma non ci riesce".


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