Gavetta in Italia, suggestioni estere o una pausa: quale futuro per Pirlo?
Il nome di Andrea Pirlo è stato al centro di numerose polemiche nell'arco della stagione 2020/21. Considerato fin da subito una scelta azzardata da parte della dirigenza della Juventus, che ha deciso di affidare a lui il capolavoro firmato Massimiliano Allegri, l'ex centrocampista in bianconero si è salvato per il rotto della cuffia portando in bacheca due trofei (Supercoppa Italiana e Coppa Italia) e qualificandosi alla Champions League in qualità di quarta in Serie A. A conti fatti, per essere la sua prima esperienza da allenatore - peraltro in una big europea - non tutto è da buttare. Ma cambiare a fine campionato era inevitabile.
Ora Pirlo è a un bivio: rimettersi subito in gioco oppure fermarsi per un anno, aspettando magari la giusta proposta che lo metta nelle condizioni di lavorare al meglio? L'unica panchina libera in Serie A è quella della Sampdoria (qualche contatto c'è stato, soprattutto nelle ultime ore), altrimenti l'ex bianconero dovrà valutare opzioni estere. Una soluzione funzionale, perché gli permetterebbe di alleggerire la pressione e non essere sempre al centro dell'attenzione, potendo così svolgere il proprio lavoro con serenità.
Allo stesso tempo, sulla falsariga della Juve, l'ideale sarebbe accettare l'incarico di un club blasonato e con ampie probabilità di vittoria, dimostrando di saper vincere trofei e gestire lo spogliatoio di una grande squadra. Restare in Italia si rivelerebbe un'arma a doppio taglio, un boomerang davvero pericoloso da maneggiare. Basta scommesse per Pirlo, ha già dato. Da escludere, invece, la possibilità che il campione del mondo nel 2006 rimanga fermo a lungo. Ha entusiasmo e voglia di riscatto, è abituato alle delusioni e non conosce ostacoli. Prima di giugno prossimo lo rivedremo in panchina, curiosi di conoscere più a fondo le sue qualità di allenatore.
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