Gattuso: "Colpa mia! Serve mentalità, vogliamo fare troppo i professori. Bisogna dirsi le robe in faccia"
E' terminata la sfida tra Napoli e Milan valevole per l'ottava giornata di Serie A. Sconfitta per gli azzurri di Rino Gattuso, travolti dal ciclone Zlatan Ibrahimovic. Dopo il triplice fischio finale della gara del San Paolo, Ringhio ha parlato a Sky Sport commentando così la gara.
Episodi sfavorevoli stasera, basta questo a giustificare questa sconfitta?
"L'errore dei singoli ci può stare, abbiamo fatto tutto noi: ci siamo fatti male da soli e abbiamo creato. C'è un dato di fatto, quando arriva la partita importante succede sempre qualcosa e noi dobbiamo alzare l'asticella anche su questo, ma questo è un mio problema, sono io che ancora non riesco a far interpretare le partite in un certo modo, perché tutto questo non è un caso. Ognuno di noi, io per primo, ci dobbiamo assumere delle responsabilità. Dobbiamo giocare più seriamente, stiamo a giudicare quello che succede, ma bisogna stare sul pezzo, bisogna starci sul pezzo. Ci manca un qualcosa, non dobbiamo pensare che perdiamo per sfortuna. Pensiamo che solo con la tecnica e con il gioco si vincono queste partite ma serve anche l'occhio diverso. La squadra la guido io, c'è qualcosa che non mi piace e sto battendo da tanti mesi. Si può prendere un gol ma vedo degli atteggiamenti che non mi piacciono e bisogna aggiustare questo aspetto qui".
L'episodio Ibra-Koulibaly?
"Vedendolo in tv sembra una gomitata alla Tyson, perché se vedi il verso che fa..ma non voglio pensarci, non dobbiamo pensare a questo, dobbiamo pensare a quello che dobbiamo fare col coltello tra i denti".
Hai perso solo per quegli atteggiamenti o per la classe di Ibra?
"Ibra lavora poco, sta là con Rebic, e credono fortemente in Ibra. Tutto quello che fanno i compagni è perché ci credono al 100%, Ibra è più forte ora che 10-12 anni fa, ma fanno le cose col veleno. Mettono palle perché sanno che ci arriva, è una squadra che non è la più forte, anche noi oggi abbiamo creato tanto, la partita è stata giocata bene, ma dobbiamo fare lo step della mentalità, bisogna mettersi a disposizione, aiutarsi, vogliamo fare troppo i professori. Io sto dicendo robe giuste perché me le sento dentro, bisogna dirsi le robe in faccia".
Koulibaly?
"Oggi l'avevano preparata per far ricevere Manolas e non far ricevere Koulibaly, ci sono anche gli avversari. Ma non è solo Koulibaly, bisogna soffermarsi e ragionare da squadra ma facciamo ragionamenti da bischeri. Abbiamo vinto quando abbiamo giocato col coltello tra i denti, quando ci manca tutto questo vengono fuori le nostre magagne ed è per questo che non dobbiamo pensare all'io ma al noi".
Perché succede tutto questo?
"E' una mentalità che ci stiamo portando dietro da tanto tempo e il primo responsabile sono io. Alle volte si va alla ricerca del dialogo".
Con Osimhen forse siete più concreti e si vedono meno ricamini.
"Io vedo il calcio in maniera diversa rispetto a quando giocavo. Sono un allenatore giovane che mi piace veder giocare bene la squadra ma non posso accettare che la mia squadra non giochi col coltello tra i denti nelle difficoltà, voglio vedere la squadra giocare da squadra. Si vedono gli atteggiamenti, rompiamo le scatole all'arbitro, facciamo i professori perché la palla non arriva bene. Poi sono d'accordo perché abbiamo giocato di qualità ma oggi i dati dicono che la qualità non basta, ci sta mancando questo. I discorsi di Osimhen, altri discorsi vanno bene, ma non è un caso che quando abbiamo partite importanti tante volte le stecchiamo perché dobbiamo pensare con una testa sola".
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