Gatti carica la Juve in vista del derby e cita una frase di Vialli

Federico Gatti
Federico Gatti / Nicolò Campo/GettyImages
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Federico Gatti si racconta a 360° nell'intervista concessa ai microfoni di Tuttosport. Il difensore della Juventus esprime tutta la sua determinazione in vista del derby della Mole in programma domani e rivela qual è l'attaccante più forte che abbia mai marcato. Non mancano commenti su alcuni suoi compagni, Vlahovic e Yildiz nello specifico, così come retroscena sul contro di Allegri. Ecco i passi principali dell'intervista.

Un difensore goleador: "In parte il mio passato da mezzala, un po’ di fortuna, l’abilità dei miei compagni nel battere angoli e punizioni. Anche se a me delle statistiche non importa veramente. Io ho due obiettivi precisi che sono quelli della Juventus: la Champions League e la Coppa Italia".

L'attaccante più difficile da marcare: "Certamente la stagione scorsa Mbappè del Psg, ma potrei elencarne tanti: anche Leao e Osimhen. Ci aggiungerei anche Vlahovic, ma ci gioco insieme. Non puoi mai lasciare nulla al caso o scollegare la testa per due minuti. Per il difensore è più complesso, non puoi sbagliare nemmeno una palla. Loro magari sbagliano tre o quattro occasioni, ma poi se fanno gol hanno fatto il loro. In difesa puoi fare grandi interventi durante la partita, ma se nell’occasione del gol sbagli rovini la partita".

Sul derby: "Il derby mi carica sicuramente, ho avuto la fortuna di giocarlo all’andata, è stato il mio primo, in cui per altro ho anche segnato, mentre nella stagione passata non sono stato impiegato contro il Torino. In realtà l’adrenalina da derby la si vive più nei giorni precedenti che proprio nel corso della partita, in quel momento sei concentrato su quello che devi fare a prescindere da chi hai di fronte. In campo pensi solo a vincere".

Su Zapata e Sanabria: "Entrambi forti. Il Torino è una squadra molto fisica, fastidiosa, gioca sulle seconde palle. Uomo su uomo. Stanno facendo molto bene, sarà una gara davvero difficile".

Su Vlahovic: "Come ogni persone sta vivendo un periodo di crescita. Confronto all’anno scorso è molto più dentro la gara e anche se un attaccante pensa soprattutto a fare gol è migliorato tanto grazie alle esperienze accumulando partite. Si migliora e si cresce grazie agli errori".

Sul blackout della Juve: "Non saprei motivarlo, è difficile. Abbiamo passato un periodo no in cui è mancato qualcosa: mesi prima una palla finiva sul palo e ed entrava in porta, in quel periodo succedeva il contrario. Ci è mancata un po’ di esperienza. Ora abbiamo questi due obiettivi, Champions e Coppa Italia, e non possiamo lasciarceli sfuggire, per nessuno motivo. Dobbiamo vincere il derby perché dopo i tre punti vivi meglio, ti alleni meglio ed è tutto più bello".

Una stagione senza coppe: "Le settimane sono vuote. L’anno scorso c’era e quest’anno immaginavo che senza sarebbe stato meglio, perchè si sarebbero potute affrontare meglio le gare di campionato ma non è così. Per come sono fatto io giocare ogni tre giorni mi tiene sempre attivo, riesco a essere sempre sul pezzo. E’ più impegnativo dal punto di vista fisico, anche per i viaggi e gli spostamenti ma la testa non stacca mai. Quindi è mancata tanto l’Europa e dobbiamo far in modo che torni il prossimo anno".

Su Giuntoli: "Alla Continassa ha portato freschezza. Ci segue sempre, in casa e fuori".

Su Yildiz: "È giovanissimo, ha davanti una carriera lunga e certamente importante. Non deve accontentarsi, si tratterebbe dell'errore più grande ma deve pensare a migliorarsi giorno dopo giorno. Certo, non deve pensare di spaccare il mondo già domani. Io spesso lo marco in allenamento, si vede che, a soltanto 18 anni, ha qualità enormi. Abbiamo tanta fiducia in lui, nelle sue qualità. Deve avere pazienza che è basilare nella carriera di un giocatore, mai volere tutto e subito".

Sulla convocazione per l'Europeo: "La speranza c'è ma per me prima di tutto viene la Juventus".

Sull'atmosfera che si respira alla Juve: "Alla Juve la pressione e la tensione sono parte della quotidianità. Un banco di prova quotidiano. Allegri spesso ci cita la frase di Vialli “Alla Juve il successo spesso è un sollievo più che una gioia”".

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