Galatasaray e Fenerbahce: una rivalità che affonda...in una bandiera a centrocampo

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Sono tante le rivalità nel mondo del calcio. Solo per citare le più accese: Roma e Lazio in Italia, Boca e River in Argentina, Real Madrid e Barcellona in Spagna. Incontri che vanno al di là del calcio e sfociano in un modo diverso di vedere non solo lo sport, ma anche la vita fuori dal campo. Tra questi, però, c'è un Paese che rappresenta quasi un unicum a livello mondiale. In Turchia la città di Istanbul vanta ben 5 squadre e una quantità di derby tripla rispetto al resto del mondo: Basaksehir, Besiktas, Fenerbahce, Galatasaray e Kasimpasa. Ma facciamo una piccola scrematura, togliendo Basaksehir (la squadra del Premier Erdogan) e Kasimpasa. Non basta, togliamo anche il Besiktas. Cosa, o meglio chi, resta? Galatasaray e Fenerbahce.

Ecco, sono queste le due squadre che hanno dato vita ai derby più incredibili e sentiti a livello mondiale. Divise in tutto, dall'estrazione sociale, aristocratica quella giallorossa, borghese quella gialloblù e geograficamente dal ponte sul Bosforo: "Europa" per il Galatasaray, Asia per il Fenerbahce.

Turkish Spor Toto Super Lig"Galatasaray AS v Fenerbahce AS"
Turkish Spor Toto Super Lig"Galatasaray AS v Fenerbahce AS" / VI-Images/Getty Images

Galatasaray, la squadra dei ricchi

È il club più nobile di Turchia, oltre che il più vincente. Fondata nel 1905 come polisportiva nel quartiere "Galata", nella parte europea della città, quando il Paese faceva ancora parte dell'Impero Ottomoano, ha visto nel ramo calcistico quello più importante. Nato dalla volontà di alcuni studenti del Liceo Galatasaray, su tutti quell'Ali Sami Yen che ne diventerà presidente (e a cui tanti anni dopo verrà intitolato lo stadio, oggi diventato Turk Telekom Arena).


Fenerbahce, la squadra della borghesia

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Nato nel 1907 distretto di Fener (letteralmente "faro"), anch'esso come Polisportiva, il Fenerbahce è diventato l'acerrimo nemico del Gala. Colori sociali giallo e blu, fu fondata da un gruppo di studenti capeggiato da Nurizade Ziya Songülen, che ne fu il primo presidente. È la seconda squadra più vincente di Turchia e rappresenta l'anima borghese di Istanbul, oltre che l'espressione calcistica della parte asiatica della città.

Il Kitalar Arasi Derby (“il derby tra due continenti”)

Nella storia dell'immensa rivalità tra Galatasaray e Fenerbahce sono due i derby marchiati a fuoco nella memoria di entrambe le tifoserie grazie a due gesti clamorosi: il primo, il 24 aprile 1996. Finale di Coppa di Turchia, il Galatasaray sconfigge al Şükrü Saracoğlu i padroni di casa del Fenerbahce.

Tutto nella normale competizione sportiva, se non fosse che il tecnico dei giallorossi, lo scozzese Graeme Souness a fine gara si esibì in un gesto che verrà poi immortalato in seguito da una coreografia dei tifosi del Gala: Souness prese una bandiera del Galatasaray e la piantò al centro del campo degli arcirivali, per rimarcare di aver "conquistato" il territorio nemico. Inutile dire che, letteralmente, si aprì il cielo con un invasione di campo che rischiò di scatenare quasi una guerra civile. Si scoprirà poi che la pensata dello scozzese arrivò in risposta al presidente del Fenerbahce, che lo definì "storpio" dopo un'operazione al cuore.

 La vendetta del Fenerbahce: "Rambo"

Si sa che la vendetta è un piatto che va consumato freddo, ma fondamentalmente, in questo caso, neanche troppo: passano "solo" due anni e i tifosi del Fenerbahce lavano l'onta subita. Okan Guler, detto "Rambo", sbuca fuori durante il riscaldamento dei rivali del Galatasaray alla loro prima partita casalinga con una bandiera gialloblù del suo Fenerbahce, piazzandola al centro del campo e difendendola con un coltello. Servirà il tempestivo intervento delle Forze dell'Ordine turche per evitare il peggio. La leggenda narra che Rambo sarebbe rimasto nello stadio del Galatasaray da solo per due notti prima di riuscire nella sua incredibile impresa.


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