Quale futuro per il Napoli dopo questa stagione deludente? Di chi è la colpa del fallimento azzurro?
Dopo la vittoria della Coppa Italia e un calciomercato multimilionario, il Napoli di Rino Gattuso a questo punto della stagione non avrebbe mai creduto di trovarsi a questo punto della stagione al 6° posto con 15 punti di ritardo dalla vetta. L'inizio del campionato sembrava ben sperare, con i ragazzi di Gattuso che avevano iniziato il campionato segnando tanti gol e regalando bel gioco, a metà stagione hanno cominciato a perdersi cominciando a sbagliare anche partite sulla carta facili e perdendo punti importanti in campionato.
Se nell'11 titolare il Napoli appare molto competitivo, le riserve in alcuni settori lasciano a desiderare. Uno dei problemi del Napoli di questa stagione è stato certamente la mancanza di uomini. Osimhen tra covid e infortunio da ottobre è rientrato solo qualche partita fa, Mertens ha saltato tante partite per un problema alla caviglia, per un periodo la coppia centrale titolare è stata assente, recentemente il povero Ghoulam ha subito una nuova rottura del crociato. Insomma, l'infermeria partenopea questa stagione è sempre stata abbastanza affollata, lasciando spesso il Napoli in difficoltà.
Sicuramente la situazione infortunati ha contribuito alla stagione negativa del Napoli, fuori da Coppa Italia ed Europa League, ma non è stata l'unico problema. Vecchi malumori, simili a quelli che costarono la panchina ad Ancelotti, sembravano aver destabilizzato lo spogliatoio, già abbastanza caldo. A pagare le conseguenze di questa molteplicità di fattori sono stati i tifosi, che hanno visto la loro squadra scivolare in basso in classifica e inesorabilmente abbandonare le coppe, condannata ad una stagione senza titoli, vista anche la sconfitta in Supercoppa, e soprattutto Gattuso, messo sempre in discussione, ma che ha sempre guidato il suo gruppo a testa alta, prendendosi sempre le sue responsabilità e spesso anche colpe che non gli spettavano.
Al mister vanno i meriti di aver rivitalizzato Lozano, giocatore che sotto la gestione Ancelotti faticava a far vedere le sue capacità, tanto che la tifoseria iniziava a ritenerlo un ''pacco'' (questo visti i 40 milioni spesi dal presidente De Laurentiis che ne avevano fatto l'acquisto più costoso del Napoli, superato la scorsa estate dalla spesa record per Osimhen di 70 milioni), e messo al centro del progetto il capitano Insigne, dandogli tutta la fiducia necessaria. Fiducia ripagata dal capitano, ad oggi miglior marcatore stagionale in A del Napoli con 13 gol.
Alla 26° giornata il bilancio della stagione del Napoli è più negativo che positivo, tuttavia la zona Champions non è lontana. Tutto dipenderà dalle prossime partite che si riveleranno fondamentali: Milan, Juventus e Roma tutte e tre in trasferta potrebbero già essere decisive, poi Crotone e Samp prima di ospitare Inter e Lazio al Diego Armando Maradona.
Difficile dire di chi sia la colpa di questa stagione abbastanza fallimentare per il Napoli, o meglio è difficile trovare un solo colpevole. Si può più facilmente parlare di un concorso di colpe tra tutti, calciatori, società, allenatore. Infatti a Castelvolturno sembra tirare aria di rifondazione, comunque finisca la stagione. De Laurentiis probabilmente si separerà da Gattuso in ogni caso, ha già sondato il terreno per altri nomi e pare voglia separarsi anche dal direttore sportivo Giuntoli. Non sono escluse cessioni eccellenti, molti giocatori della rosa del Napoli sono oggetto dei desideri di tante big europee e probabilmente andranno via giocatori che ormai militano in azzurro da tanto tempo.
Staremo a vedere cosa riserveranno al Napoli queste restanti 13 partite e la prossima estate di calciomercato. Gli azzurri hanno l'obbligo di onorare questa stagione fino alla fine, cercando di arrivare il più in alto possibile in classifica e cercando di confermare la presenza in Europa, ripartendo dalle certezze che ci sono negli 11 titolari.
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