Fumata grigia nell'incontro tra Inter, Milan e il Comune di Milano per San Siro

Le due società non sono convince dell'idea del Comune di Milano sulla ristrutturazione del Meazza.
San Siro
San Siro / Maria Moratti/GettyImages
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Fumata grigia, tendente al nero. L'incontro tra il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e le società di Inter e Milan, rappresentate da Alessandro Antonello (amministratore delegato nerazzurro) e Paolo Scaroni (presidente rossonero) non è stato positivo. I due massimi dirigenti hanno ascoltato le idee e il progetto di WeBuild, che ha confermato la possibilità di ristrutturare San Siro continuando a giocare lì i match interni di campionato e coppa. Un incontro durato mezzora, che non ha convinto pienamente né Antonello né Scaroni.

Le due società sono diffidenti su questo progetto, ancora tutto sulla carta. Ad oggi si parla infatti più di idee che di fatti concreti e per avere la presentazione ufficiale del progetto di ristrutturazione del Meazza occorreranno altri tre mesi. Condizioni che non vanno a favore di un accordo tra il Comune di Milano e i due club milanesi. I nerazzurri per esempio hanno una opzione per l'acquisto dei terreni nel Comune di Rozzano in scadenza ad aprile. Entro quel mese la società dovrà decidere se portare avanti il progetto o meno, per questo motivo non può aspettare i tre mesi chiedi dallo studio di progettazione.

Inoltre Inter e Milan non avrebbero grande fiducia - come riporta calciomercato.com - nei confronti di WeBuild, per un ritardo di tre anni nella linea M4 di Milano.

La sensazione è che Inter e Milan siano d'accordo nel proseguire l'iter burocratico per la costruzione di due nuovi stadi, rispettivamente nei Comuni di Rozzano e San Donato Milanese. I rossoneri sono un passo avanti, avendo già acquistato i terreni (per una cifra tra i 20 e i 40 milioni di euro) dove - salvo complicazioni - dovrebbe sorgere il nuovo impianto di proprietà rossonera.

E San Siro? Il rischio, sempre più concreto, è quello della vendita. Almeno fino al 2027-28 sia Inter che Milan rimarranno a giocare al Meazza, poi se le due società dovessero inaugurare il loro nuovo impianto, lo storico stadio milanese potrebbe pesare economicamente - non poco - nelle casse del Comune di Milano, costringendolo a venderlo a privati.