Franck Kessie, l'anima (e il cuore) del Milan
Il Milan è tornato in Champions League dopo otto anni di assenza. Era infatti dalla stagione 2013-14 che non disputava la massima competizione europea per club. La vittoria sull’Atalanta era fondamentale per il raggiungimento di un obiettivo che stava paurosamente scivolando via. Serviva la grande prova, non potevano più sbagliare come contro il Cagliari. Ed è prontamente arrivata, soprattutto grazie alla monumentale prestazione di Franck Kessie. Certo, i protagonisti di questo Milan sono stati tanti, ma ognuno di loro ha avuto dei cali fisiologici durante la stagione. Tutti eccetto Kessie, il simbolo del ritorno in Champions del club rossonero.
Con Ibrahimovic che è mancato parecchie volte nel corso del campionato (soprattutto per infortunio), Kessie si è trasformato nel leader carismatico di cui il Milan aveva disperatamente bisogno, diventando uno dei fautori della bellissima stagione rossonera. Determinante in ogni zona nel campo: sia come incontrista a centrocampo, sia in fase difensiva, sia in quella offensiva. La sua crescita è stata esponenziale, tanto che si è trasformato in uno dei giocatori più determinanti della Serie A 2020-21. Si può dire che la maturità calcistica è stata raggiunta a pieni voti: non ha mai sbagliato una partita, compresa appunto quella decisiva contro l’Atalanta.
Questo mediano di peso e incursore dei piedi buoni ha lottato come un leone e, per larghi tratti, Atalanta-Milan sembrava più Atalanta contro Kessie. L’ivoriano era praticamente ovunque, sia in attacco che in difesa. Non contento di una prova già incredibile così com’era, ha voluto deciderla lui questa partita valida per la Champions. Dal dischetto è stato glaciale non una, ma ben due volte. Con freddezza, l’ha messa la prima volta all’angolino con un Gollini immobile. Con il secondo rigore, la musica non è affatto cambiata. Di solito non si fa battere due penalty dallo stesso calciatore. Beh, a meno che non chiamiamo Franck Kessie.
Con la doppietta contro i bergamaschi non ha solo trascinato il Milan in Champions League, ma ha anche stabilito il suo record personale di gol in Serie A: 13 reti segnate in tutta la stagione. Come poi evidenzia Opta, è pure il primo giocatore del Milan a raggiungere la doppia cifra di reti in un campionato su calcio di rigore. Era da Zlatan Ibrahimovic della stagione 2011-12 che non succedeva.
L’importanza di Kessie si vede anche dalle sue presenze. Stefano Pioli, infatti, non ha mai voluto rinunciare a lui, a meno che non fosse costretto. Contro l’Atalanta ha giocato la sua 50esima partita stagionale, diventando il più presente in quest’annata. E poi corre davvero tanto. Sul sito della Serie A, si vede che lui corre mediamente 11,326 km a partita, piazzandosi all’ottavo posto della classifica dei giocatori che percorrono più KM in Serie A.
In poche parole, è stato l’uomo in più per il Milan, che gli ha permesso di ritornare tra le grandi d'Europa. Adesso, indispensabile è il rinnovo del calciatore, in scadenza nel 2022. Inutile dire che il club rossonero lo vuole trattenere e che si è già messo al lavoro per costruire l’offerta irrinunciabile per il suo giocatore (assieme a Ibrahimovic) in assoluto più importante.
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