Format Coppa Italia: la proposta di 90min

La Coppa Italia
La Coppa Italia / Marco Rosi/Getty Images
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La Coppa Italia è un trofeo che fa parte della storia calcistica italiana da ormai tanto tempo, basti pensare che nel 2022 compirà esattamente cento anni dalla sua istituzione, nel 1922. E proprio per questo centenario la Lega Calcio ha deciso di modificare il regolamento della Coppa, riducendo il numero dei partecipanti a 40 squadre, rispetto alle 78 attuali. Il 19 maggio andrà dunque in scena l'ultima edizione della Coppa Italia così come la conosciamo, con la finale che verrà giocata a Reggio Emilia tra Atalanta e Juventus.

Si tratterebbe dell'ennesimo cambiamento al format della Coppa, con l'attuale che era in vigore dal 2008. Il regolamento attuale prevede la partecipazione di 78 squadre come già detto, spalmate in questo modo: 20 squadre da Serie A e 20 dalla Serie B, 29 dalla Lega Pro/Serie C e 9 dalla Serie D. Le 9 squadre della D e 27 della Lega Pro entrano subito al primo turno eliminatorio, le restanti due e le 20 della B nel secondo turno, 12 squadre di Serie A nel terzo turno e infine le 8 migliori negli ottavi.

Il nuovo format invece, che dovrebbe entrare in vigore nella stagione 2021/22 renderà la Coppa Italia più esclusiva, riducendo drasticamente il numero dei partecipanti: dai 78 attuali si scenderà a 40, soltanto le 20 squadre di Serie A e Serie B. Una formula che penalizzerebbe molto i club delle serie minori, che spesso sono stati veri e propri outsider nel corso della storia, si pensi al più recente Pordenone che quando era ancora in C fu sconfitto solo ai rigori dall'Inter nel 2017, o alla semifinale dell'anno prima del 2016, quando il Milan incontrò un altro club di Lega Pro, l'Alessandria, vincendo entrambe le partite.

José Maria Callejon, Lorenzo Insigne, Drvies Mertens
I festeggiamenti del Napoli, ultimo vincitore della Coppa Italia / Marco Rosi/Getty Images

Insomma, questo nuovo format penalizzerebbe molto il calcio della Lega Pro, in lenta ascesa certo, ma che ci ha regalato comunque grandi squadre in questi anni, ultima la Ternana da record di questa stagione, promossa con largo anticipo alla Serie B con numeri eccezionali. Certo, ridurre il numero dei partecipanti porterà a meno partite per gestire al meglio gli impegni, si ipotizza che la nuova Coppa Italia cominci il 15 agosto con già ben 12 squadre di Serie A in campo. Il tutto ridurrebbe in maniera drastica le partite giocate, al fine anche di rendere le partite più appetibili alle televisioni.

Senza dubbio la proposta della Lega Calcio è intrigante e rivoluzionaria, ma a questo punto ci chiediamo se sia davvero giusto da parte della Lega escludere i club della Lega Pro e non dargli possibilità di sognare la Coppa Italia. A questo punto rilanciamo alla Lega Calcio una controproposta che possa rendere la Coppa Italia una competizione appetibile e accessibile a tutti. Cominciamo dai partecipanti: 64 squadre, suddivise nelle 20 di Serie A e B, 15 della Lega Pro, le migliori 5 per girone, e 9 dalla Serie D, la vincente di ogni girone. Lo svolgimento del torneo prevede una fase a eliminazione diretta senza teste di serie, gioca in casa la squadra pescata per prima e tutti possono affrontare tutti, incontro secco fino alle semifinali, uniche del torneo ad avere andata e ritorno. Non si seguirà un tabellone fisso, ma gli incontri verranno sorteggiati man mano, così come funziona per la Champions League fino ai quarti, dove poi vengono sorteggiate le anche semifinaliste.

SS Lazio v Juventus FC - TIM Cup Final
La Juventus, squadra più vincente della Coppa Italia con 13 vittorie, solleva l'ultima Coppa vinta nel 2018 / Giuseppe Bellini/Getty Images

Per valorizzare al meglio la Coppa i primi due turni verranno giocati nel weekend, uno a ottobre e uno a novembre. L'idea è di sospendere la Serie A per un weekend lasciando spazio alla Coppa Italia strutturando le 32 partite del primo turno dal venerdì al lunedì, con 8 partite al giorno divise in quattro fasce orarie, due per fascia: 12.30; 15:00; 18:30; 21:00. La stessa cosa accadrebbe nel secondo turno, giocando sempre dal venerdì al lunedì, mantenendo o tutte le fasce orarie con una partita per fascia, o lasciando solo le ultime due fasce serali con due partite alla volta.

Dagli ottavi in poi ci si sposta in settimana, giocando il martedì e il mercoledì quando non ci sono coppe europee. Gli ottavi andranno in scena a dicembre, le partite verranno giocate nelle fasce orarie delle 18:30 e delle 21:00, due per orario e quattro al giorno, per due giorni. Riposo il mese di gennaio, a febbraio in scena i quarti, sempre in settimana con due partite al giorno, una per fascia oraria. Le semifinali invece andranno in scena tra marzo (andata) e aprile (ritorno), una partita per giorno giocata alle 21:00. Infine la finale che andrà in scena a fine maggio come di consueto, consentendo alla vincente della Coppa l'ingresso in Europa League.

In breve l'idea di questa nuova Coppa Italia permette a tutti di potersela giocare, non privilegia nessuno e mira anche ad acquisire importanza a livello televisivo, giocando nel weekend e prendendosi quegli spazi settimanali dove non c'è l'Europa. Inoltre, giocare una sola partita al mese per tutta la durata della Coppa permette di poter gestire al meglio le forze per tutti i club, non dando eccessivi sforzi e pensieri anche alle squadre che giocano più competizioni. Se gestito bene, questo format potrebbe non solo dare a tutti la possibilità di poter dire la loro, non creando favoritismi dal punto di vista del campo amico o del campionato superiore, ma garantirebbe anche una maggior visibilità della Coppa Italia, che almeno per due mesi, si ruba un weekend di campionato occupando di fatto i suoi spazi televisivi. Cara Lega questa è la nostra controproposta che mira a garantire più equità e visibilità non escludendo nessuno, neppure i club minori. Perché il calcio è anche loro, non solo dei grandi.


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