Dallo spauracchio del girone al sogno infranto di Buffon: l'Italia a Euro 2008
La Nazionale di Mancini è sempre più vicina al debutto a Euro 2020. La partecipazione degli Azzurri alla kermesse rappresenta non solo un ulteriore punto di partenza dopo le scottanti delusioni collezionate nel corso degli ultimi anni, ma anche un'occasione per alzare nuovamente il trofeo europeo dopo ben 53 anni dalla prima e unica volta nella storia. Magari ripercorrendo quel fantastico cammino che ha portato l'Italia a vincere i Mondiali del 2006 in Germania. E pensare che proprio dall'addio di Lippi si è interrotta la favola tricolore. Nessuno ha fatto meglio di lui, tantomeno Donadoni che ha ricevuto l'onore e l'onere di sostituirlo in panchina, in vista del successivo impegno internazionale che avrebbe atteso l'Italia: EURO 2008. Non è stato facile raccogliere l'eredità di un commissario tecnico Campione del Mondo, questo va riconosciuto a Donadoni. Tuttavia, l'Italia intera si sarebbe aspettata una figura completamente diversa in Austria e Svizzera, paesi che hanno ospitato l'edizione numero tredici degli Europei. A parziale discolpa del ct va citato anche il cosiddetto "gruppo della morte", dove l'Italia è stata inserita insieme a Romania, Olanda e Francia. La stessa Francia battuta in finale due anni prima e incontrata durante la fase di qualificazione.
La fortuna è avversa all'Italia. Dopo un sorteggio complicato da digerire, la Nazionale azzurra perde per infortunio Cannavaro - Pallone d'Oro nel 2006 - e chiama in extremis Gamberini. Al difensore si aggiunge l'assenza tra i convocati di Inzaghi: all'attaccante del Milan vengono preferiti Cassano, Del Piero e Di Natale. Ci siamo, si parte. Il 9 giugno l'Italia scende in campo allo Stade de Suisse di Berna contro l'Olanda: alla mezz'ora la pratica viene virtualmente chiusa dagli avversari con van Nistelrooy e Sneijder, nella ripresa ci pensa van Bronckhorst a siglare il 3-0 definitivo. Parallelamente, la Romania ferma la Francia sullo 0-0. Nel turno successivo i rumeni fermano anche l'Italia: tra le mura del Letzigrund Stadion di Zurigo, Mutu chiama e Panucci risponde. Da quel momento, si capisce che il primo posto è un affare appartenente soltanto alla formazione guidata da van Basten. All'ultimo turno dei gironi, tre squadre si contendono la seconda posizione che permetterebbe il passaggio alla fase a eliminazione diretta: insomma, si riduce tutto all'eterno scontro Italia-Francia. L'Olanda fa il suo dovere, chiude a punteggio pieno e spegne i sogni di gloria della Romania. Perché, a qualche chilometro di distanza, l'Italia sovverte ogni pronostico e annichilisce gli uomini di Domenech: 2-0 firmato dal rigore di Pirlo e da De Rossi, la cui punizione dalla lunga distanza viene erroneamente deviata nella propria porta da Henry. L'euforia per il passaggio del turno viene smorzata dal pensiero di dover affrontare la temibile Spagna (che poi - SPOILER - vincerà Euro 2008) ai quarti di finale.
Le Furie Rosse assediano la porta di Buffon per tutta la durata del match, supplementari compresi. Il portierone azzurro è in forma e nega ai rivali la gioia del gol con interventi che in pochi sanno compiere. Gigi tenta l'impresa anche dagli undici metri respingendo il rigore di Guiza, ma i suoi non lo aiutano: le parate dello spagnolo Casillas sui penalty di De Rossi e Di Natale (a segno, invece, Grosso e Camoranesi) si rivelano decisive ai fini del risultato. Il verdetto premia la Spagna di Aragones e rimanda a casa un'Italia che sembrava aver ritrovato il piglio giusto per sostenere le fatiche e raggiungere l'ultimo step del torneo.
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