Il flop in Premier e l'exploit in Ligue 1, poi di nuovo il bianconero: cosa può dare Kean alla Juve?
Non dev'esserci rimasta bene la Juventus quando Cristiano Ronaldo ha salutato tutti di corsa, è salito sul suo jet privato e ha lasciato l'Italia senza guardare indietro. È successo tutti così in fretta, come se il portoghese non vedesse l'ora di andarsene.
Assistendo alla vicenda dall'esterno, si ha quasi la sensazione che CR7 non abbia mostrato un briciolo di riconoscenza nei confronti della Vecchia Signora. 3 anni di permanenza in Italia e non ha imparato nemmeno a dire "grazie", a dimostrazione di quanto la Juventus sia stata un semplice mezzo per raggiungere i suoi obiettivi personali.
Sedotta e tristemente abbandonata, la Vecchia Signora ha deciso allora di puntare su un giocatore che a quella maglia bianconera deve tutto.
L'ufficialità dell'arrivo, anzi del ritorno di Moise Kean non ha esattamente entusiasmato i tifosi. Se poi si scopre che a conti fatti l'operazione costerà complessivamente 38 milioni di euro, c'è chi attacca violentemente la società per aver speso una cifra spropositata. Certo, quando si perde un giocatore del calibro di Ronaldo, qualsiasi sostituto risulta deludente, ma in questo breve articolo spiegheremo come la Juve ci ha guadagnato in termini tattici.
La carriera di Moise Kean
La strada calcistica dell'italo-ivoriano parte paradossalmente dagli acerrimi rivali della Juventus, il Torino. Con le giovanili dei granata, Moise gioca fino al 2010 per poi passare nella cantera bianconera.
Qui Kean si impone come uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano e, nei vari tornei, non mancano gli osservatori che iniziano a tenerlo sott'occhio. Come si vede in questo video, lo juventino mostra già una supremazia fisica e tecnica rispetto ai coetanei.
Gli anni passano e il classe 2000 appare sempre fuori categoria. Infatti, i vari mister delle giovanili bianconere lo schierano contro ragazzi più grandi di lui, ma Kean è comunque il migliore in campo a ogni partita. Alla Continassa sanno di avere tra le mani un predestinato, ma lo sa anche Mino Raiola che ne prende la procura sin da piccolissimo.
Nel 2016 gioca nella Primavera e, agli ordini di Fabio Grosso, arriva a contendersi la finale Scudetto contro i pari età della Roma. Nonostante la sconfitta ai rigori, Kean sembra avere davanti a sé un futuro florido e nella stagione successiva, Massimiliano Allegri inizia a chiamarlo in prima squadra. La possibilità di allenarsi con Dybala, Higuain e Mandzukic lo fa crescere ulteriormente e il 19 novembre 2016 fa il suo esordio in Serie A a soli 16 anni e 9 mesi, risultando il primo millennial a giocare una partita nel massimo campionato. Dopo qualche mese, Kean trova anche il suo primo gol da professionista.
Dopo un anno di prestito all'Hellas Verona - un'esperienza non proprio felice - l'attaccante torna in bianconero nel 2018-19, contribuendo alla vittoria dello Scudetto con 6 gol. Inutile nascondersi: Moise Kean è un fenomeno in rampa di lancio.
La concorrenza in avanti, acuita dall'arrivo di Cristiano Ronaldo e dal ritorno di Higuain dal prestito al Chelsea, mette l'italo-ivoriano nelle condizioni di andarsene. Così nell'estate 2019 l'Everton mette sul piatto 27.5 milioni di euro e lo porta in Inghilterra. L'impatto con la Premier non è dei migliori e, dopo una stagione segnata da soli 4 gol in 39 presenze, i Toffees lo girano in prestito al Paris Saint-Germain.
A Parigi, Kean ritrova se stesso e con 17 reti in 40 apparizioni risulta la sorpresa della squadra. Il classe 2000, inizialmente indietro nelle gerarchie, si ritaglia pian piano un posto da titolare, sottraendolo a Mauro Icardi. Il PSG si mobilita per riscattarlo, ma l'Everton spara alto: 70 milioni, una cifra ritenuta eccessiva dai parigini; così fa ritorno in Inghilterra.
A questo punto entra in scena la Juventus che, come abbiamo detto, per sostituire Cristiano Ronaldo pensa proprio a lui. I bianconeri riescono a riportare Moise Kean sotto la Mole con la formula di un prestito con obbligo di riscatto che, tra vari bonus, si aggira intorno ai 40 milioni di euro.
Cosa può dare alla Juventus
Ma come può essere utile Moise Kean alla seconda Juventus targata Massimiliano Allegri? A quanto pare in diversi modi. Il tecnico livornese è indeciso tra il 4-2-3-1, che ha ottenuto scarsi risultati nelle prime due uscite stagionali, e il 4-3-3, già adoperato in passato.
Tatticamente, Kean può essere impiegato sia come esterno sinistro (come ha fatto egregiamente nel PSG) sia come unico centravanti. Pertanto, potrebbe giocare in entrambi i moduli. Inoltre, qualora Allegri optasse per un attacco a due punte, il classe 2000 si ambienterebbe perfettamente con un partner fisico come Morata o con uno più tecnico come Dybala.
La velocità e la tecnica, unite al grande dinamismo fanno infatti di Kean un attaccante molto duttile ed ecclettico, un vero e proprio jolly per il reparto offensivo bianconero.
La Juve post-CR7 non ha ancora molti punti fermi, non si conosce il modulo e non si conoscono gli interpreti; tuttavia, Moise Kean potrebbe costituire un ottimo punto di partenza, una costante per qualsiasi soluzione in avanti.