FIFA History: l'evoluzione di Bruno Fernandes su Ultimate Team

Bruno Fernandes nella sua versione con overall più basso e più alto su FIFA Ultimate Team
Bruno Fernandes nella sua versione con overall più basso e più alto su FIFA Ultimate Team / 90min Italia
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FIFA Ultimate Team è una modalità del famoso videogioco tanto semplice quanto geniale, che prende spunto dai più nostalgici album di figurine e li evolve in un vero e proprio gioco, dove scegliere tattiche, strategie, gestire i contratti e l'intesa tra i calciatori che troviamo nei pacchetti. E cosa ci può essere meglio di figurine virtuali costantemente aggiornate per osservare la crescita di un giocatore, sia tecnicamente che per quanto riguarda la percezione di noi appassionati? Questa rubrica si propone di osservare (anche e soprattutto statisticamente) le stagioni di alcuni calciatori, in modo da capire le motivazioni dietro l'aumento (o il declino) delle loro statistiche sulle carte FIFA.

Il primo appuntamento è con Bruno Fernandes, il centrocampista portoghese partito da Novara e ora arrivato ad essere tra i migliori al mondo e a far urlare di gioia (metaforicamente, purtroppo) l'Old Trafford.


FIFA 15

Niente carte speciali per il Bruno Fernandes dell'Udinese, alla sua seconda stagione in Serie A. FIFA rispetta l'impressione che si aveva del centrocampista portoghese in Italia: un giocatore tecnico, ma non abbastanza, veloce ma non abbastanza e con un fisico che non riesce a ripetere quello che probabilmente avviene nella testa. Qualche bel gol (saranno 4 in tutta la stagione) non riesce a far evolvere neanche un po' la sua card, e il 69 su Tiro è lo specchio di un giocatore che tira poco, e male.

Bruno Fernandes
Bruno Fernandes in azione contro l'Atalanta nel 2015 / Marco Luzzani/Getty Images

FIFA 16

L'anno dopo poche novità, a parte qualche aggiustamento, al ribasso, per Velocità, Passaggio e Tiro. I gol in campionato sono 3, come l'anno prima, ma due avvengono nella stessa partita: Udinese-Napoli 3-1. Un rigore quasi parato da Gabriel e una rovesciata regalano la prima doppietta in carriera a Fernandes, che rischia anche la tripletta facendosi effettivamente parare un altro rigore tra i due gol. Di nuovo, la tecnica del centrocampista ex-Novara si intravede, ma non è lampante ed è ancora costellata da errori semplici e scelte complesse. Da notare l'aumento in Difesa, dovuto ad un effettivo aumento sia dei tackle tentati (74 contro 43), sia della percentuale dei tackle riusciti (62% contro 51%). Non statistiche da capogiro, ma che sottolineano comunque una crescita, seppur lenta e non particolarmente promettente.

Bruno Fernandes
Bruno Fernandes con la maglia della Sampdoria / Chris Brunskill Ltd/Getty Images

FIFA 17

In FIFA 17 la carta di Bruno Fernandes ora presenta lo stemma della Sampdoria, ma poche variazioni a livello numerico. I gol rimangono pochi, solo 5, e il portoghese sembra avviato verso una carriera fatta di incostanza e una prolificità non particolarmente accentuata. Andando oltre le statistiche, e oltre i video Skills&Goals forse un po' troppo generosi, l'avventura ligure di Bruno Fernandes risulta molto importante, a posteriori, per la sua carriera. Grazie a Giampaolo e al suo feticismo per i trequartisti, Fernandes affina posizionamento e visione di gioco, anche se si direbbe il contrario, visti i soli 2 assist. Ancora, sembra che Fernandes abbia in testa un gioco che non riesce ad esprimere poi sul campo.

FIFA 18

Le prestazioni altalenanti con i blucerchiati portano a percepire il trasferimento allo Sporting, una squadra di livello europeo, per 9 milioni, come un acquisto quantomeno azzardato e con poco senso. Tuttavia, sotto la guida di Jorge Jesus e seguendo i dettami della sua vertigem vertical (vertigine verticale, come Villas Boas ha definito la sua idea di gioco), Bruno Fernandes riesce finalmente a dimostrare tutto il suo valore. E FIFA se ne accorge. Partendo da valori simili a quelli degli anni italiani, a fine stagione raggiunge finalmente il Team Of The Season, con statistiche impressionanti: in particolare risaltano il 92 in Tiro e il 93 in Dribbling e Passaggi.

Bruno Fernandes
Bruno Fernandes nel 2018 / Gualter Fatia/Getty Images

A causare questo vertiginoso (non a caso) aumento sono sicuramente la statistica che lo vede protagonista di 36 gol in 56 presenze (16 gol e 20 assist), oltre ad un aumento impressionante dei tiri (91 contro i 60 alla Samp) e dei dribbling, 76 contro i 41 genovesi, ma una percentuale di successo quasi uguale, che si assesta su un 55-60%. I dribbling di Fernandes non sono i tipici dribbling del trequartista classico, sono dribbling volti ad accelerare il gioco, più che a rallentarlo, fatto di pochi tocchi e un controllo palla che non avviene sul piede, ma con la palla costantemente spinta più avanti. La mole di lavoro e di azioni prodotte dal trequartista portoghese, in questa stagione, si impenna e gli permette di mostrare molto più spesso le sue qualità, pur con ancora tanti errori, che vengono però bilanciati dall'efficacia quasi innaturale di quello che gli riesce. Insomma, Bruno Fernandes è diventato un giocatore che sembra poter essere fermato solo dai suoi stessi errori.

FIFA 19

Nella stagione successiva, le cose migliorano ulteriormente: 32 gol e 18 assist assicurano a Fernandes nuovamente il TOTS, partendo da un valore della carta iniziale finalmente superiore all'80, 83 per la precisione. Passaggio, Tiro e Dribbling si riconfermano come le qualità più evidenti del giocatore, che da valori rispettivamente di 84, 80 e 83, passa a numeri assurdi come 95, 95, e 94. Questa è la stagione della definitiva consacrazione del portoghese, in termini di numeri e prestazioni: è il centrocampista con più gol all'attivo dell'anno e uno dei migliori assist-man, tuttavia i verdebianchi non riescono nuovamente a qualificarsi per la Champions League. Questo, unito al richiamo dei maggiori club europei come Real Madrid, Barcellona, Inter e Manchester United, sembra allontanare Fernandes dalla terra natia, e portarlo finalmente dove ha dimostrato di poter stare. In estate non se ne fa nulla, anche se si parla di una promessa ai Red Devils...

UEFA Europa League"Sporting Club de Portugal v PSV"
Bruno Fernandes con la maglia dello Sporting Lisbona / ANP Sport/Getty Images

FIFA 20

Quella 2019/2020 è la stagione di Bruno Fernandes. Inizia con un pirotecnico 87 in Passaggio, memore delle decine di assist sfornati, numeri ancora bassi (relativamente agli altri almeno) per quanto riguarda Velocità e Fisico, ma l'ennesima stagione da fenomeno lo porterà ad avere, nella versione Summer Heat tutte stats over-90 tranne che per Fisico, comunque un onestissimo 84, e Difesa che ha accanto un 75 di tutto rispetto. 27 gol e 22 assist danno i loro frutti, non solo a livello calcistico, ma anche a livello videoludico, e Fernandes si ritrova a fine stagione con un totale di 94 che lo riconferma tra i top mondiali in entrambi i mondi.

Ma quei punti in più rispetto alla sua carta di inizio stagione non sono l'unica differenza, né necessariamente la più importante: è lo stemma che cambia, e che esaudisce a gennaio la promessa estiva. Bruno Fernandes si trasferisce nella sessione di mercato invernale al Manchester United per l'incredibile cifra di 80 milioni di euro (ad oggi di certo meno incredibile), e in solo metà stagione trascina la squadra alla qualificazione in Champions League con 8 gol e 7 assist in sole 14 presenze in Premier League, oltre a rompere una maledizione che sembrava ridurre ogni grande acquisto del Manchester ad una versione IF di sè stesso, tanto per rimanere in tema: Lukaku, Maguire, Pogba, Van de Beek, tutti giocatori pagati fior fior di milioni, e tutti deludenti o almeno non all'altezza delle aspettative, vedi Pogba, che era destinato a diventare il più grande centrocampista della sua generazione, eppure a livello di club non è ancora riuscito a toccare la vetta. Bruno Fernandes, invece, le aspettative le ha di gran lunga superate, e FIFA ce lo conferma.

FIFA 21

Quest'anno Fernandes sta continuando imperterrito a far da mietitrebbia sul campo dell'Old Trafford, questa volta con la squadra di Solskjær che cerca di stare al passo, e anche la sua versione virtuale non se la passa male, partendo con una base di 87. Una brutta uscita da un girone di Champions tutto sommato abbordabile è stata parzialmente riscattata da delle buone prestazioni in campionato, purtroppo oscurate dalla stagione fuori controllo dei rivali del Manchester City, che proprio in questa stagione hanno inanellato qualcosa come 21 vittorie consecutive. A proposito, indovinate chi ha fermato questa striscia da record? Proprio i Red Devils, con il solito Bruno Fernandes che con un rigore ha spianato la strada allo 0-2 finale. Finora ha segnato 23 gol e regalato 14 assist, e siamo solo a marzo.

È il secondo top-scorer della Premier League 2020/21 con 16 gol, un golo sotto Salah, e alla pari di uno come Kane, che gioca in attacco, anche se 8 di questi vengono da calci di rigore. Fernandes negli anni è diventato sempre di più un affidabile rigorista con soli 3 errori su un totale di 41 rigori tirati, ma in generale, al suo secondo anno (primo dall'inizio) al Manchester sembra di vedere un giocatore che commette sempre meno errori e che rende finalmente possibile l'incontro tra quella giocata impossibile che è nella sua testa e la scelta invece più corretta sul campo da gioco. Sono diminuiti i tiri da fuori, ma in compenso è diventato molto più preciso, i passaggi sono meno rischiosi e tenta molto più raramente un passaggio lungo rispetto alle annate in Portogallo o in Italia.

Bruno Fernandes si sta trasformando in un giocatore completo, che mischia alla perfezione creatività e intelligenza, e che sfrutta sempre meglio le sue qualità tecniche e atletiche. Per questo FIFA lo ha scelto tra i 12 giocatori del Team Of The Year, dandogli un valore totale di 97, condito dai 98 in Passaggio, 97 in Dribbling e Tiro, ma anche dal 90 in Velocità (partendo ad inizio stagione con 77!), che forse risulta un po' esagerato, ma non lontanissimo dalla realtà. Anche i classici punti deboli di Fernandes, in questa carta celebrativa scompaiono o quasi, visto che troviamo un 82 in Difesa, che comunque vuole dar credito (a differenza del 68 iniziale) ai numerosi contrasti che tenta durante le partite (ha già superato il suo record stagionale) e un 87 in Fisico, forse meno aderente alla realtà, ma doveroso per poter rendere al meglio, nel videogioco, una forza creativa che ha solo lui.


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