Da "Cenerentola" a regina: la favola della Grecia che vinse l'Europeo 2004

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Sono passati quasi 16 anni da uno dei classici miracoli che abbiamo potuto ammirare nella storia del calcio. Nel lontano luglio 2004, infatti, la Grecia riuscì clamorosamente a vincere l'Europeo, per di più in casa del Portogallo, con la Nazionale lusitana di Cristiano Ronaldo praticamente designata. Una manifestazione che, per un'Italia già reduce dal furto mondiale firmato Byron Moreno in Corea del Sud, è rimasta nella memoria per il biscotto tra Danimarca e Svezia, con un 2-2 che estromise la squadra di Trapattoni dalla competizione, lo sputo di Totti a Poulsen e le lacrime di Cassano. Le stesse versate dalla Grecia, ma di gioia, perchè da "Cenerentola" della competizione sarebbe poi diventata splendida regina (zan za!).

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Senza dilungarsi oltremodo, la storia della Grecia Campione d'Europa 2004 comincia con un paradosso. CT della squadra ellenica, infatti, era Otto Rehhagel. Nulla di strano di strano, direte voi, se non fosse per la nazionalità del tecnico. Tedesco, proprio come quella Germania che cinque anni più tardi metterà in ginocchio un intero Paese andato in default per la crisi del debito sovrano europeo.

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Picture of the European trophy and the l / LLUIS GENE/Getty Images

Tornando al calcio giocato, il destino della Grecia agli Europei 2004 ha detto "Portogallo", senza se e senza ma, dall'inizio alla fine. La prima gara del gruppo A, il 12 giugno, fu proprio contro i lusitani padroni di casa, sconfitti 2-1 grazie alle reti di Karagounis e Basinas, con il rigore finale del solito Ronaldo. Chissà se gli ellenici sapevano che avrebbero incrociato ancora il Portogallo, ma all'atto finale, di certo non sapevano che sarebbero diventati la loro bestia nera.

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Quel raggruppamento la squadra di Rehhagel lo chiuderà - qualificandosi - al secondo posto, dietro Ronaldo & co., ma "davanti" alla Spagna (le virgolette sono dovute, visto che chiuserò con gli stessi punti, 4, la stessa differenza reti, 0) solo per il maggior numero di gol segnati, 4 contro 2. Sembra un exploit, la classica sorpresa, un po' come il Senegal ai Mondiali 2002. Ma la Grecia farà meglio, di molto, della tecnica e simpatica Nazionale africana.

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L'avventura ellenica agli Europei sembra dover terminare già ai quarti di finale, dove c'è la Francia Campione d'Europa in carica di Zinedine Zidane e Thierry Henry. Una gara tatticamente perfetta quella degli uomini di Rehhagel, in pratica un dominio, che si traduce in una clamorosa vittoria per 1-0 firmata da Aggelos Charisteas: l'uomo del destino. Si vola in semifinale, e già così sarebbe un successo.

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Anche il penultimo atto non sorride alla Grecia. C'è la favoritissima Repubblica Ceca di Pavel Nedved e del gigante Jan Koller, reduce da quattro vittorie consecutive. Anche qui gli ellenici tengono la porta inviolata, così come i cechi. Si va ai supplementari. L'eroe stavolta è il difensore della Roma Traianos Dellas, che insacca di testa su calcio d'angolo e firma l'1-0 che porta la Grecia in finale. Sì, in finale, dove troverà la Nazionale che ha aperto le porte di un sogno: il Portogallo di Figo e CR7 (che all'epoca era 17) che aveva eliminato lo spauracchio Olanda. Tanta paura, ma in fondo l'abbiamo già battuto una volta. Perchè non riprovarci?

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4 luglio 2004, una data che per gli Stati Uniti significa "Festa dell'Indipendenza", mentre per la Grecia significherà l'arrivo di un'occasione irripetibile. Ma meritata, perchè guadagnata con tanto duro lavoro e tra lo scetticismo di tutti (pur comprensibile).

Questa la formazione di Otto Rehhagel che scenderà in campo per la storica finale: Nikopolidis, Seitaridis, Kapsis, Dellas, Fyssas, Zagorakis, Katsouranis, Basinas, Giannakopoulos, Charisteas, Vryzas.

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All'Estadio Da Luz di Lisbona, come è normale che sia, il Portogallo spinto da una nazione intera parte all'attacco. Ma la Grecia mostra la solita accortezza tattica e una difesa sempre più ermetica e chiude il primo tempo sullo zero a zero. Comincia la ripresa e la squadra di Rehhagel passa incredibilmente in vantaggio: minuto 12', Basilidis batte un calcio d'angolo e trova la testa di Charisteas che fredda Ricardo e sigla l'1-0. Gli ellenici, però, devono ringraziare Cristiano Ronaldo, che al 30' della ripresa grazia Nikopolidis e manda fuori a porta quasi spalancata. Resterà un ultimo brivido di paura sulla schiena del portiere greco, quando il tiro di Figo termina di poco a lato. L'invasione di un tifoso costa un recupero maggiore, ma il risultato non cambia: l'arbitro Merk (ancora un tedesco) fischia tre volte e il sogno diventa realtà: la Grecia è Campione d'Europa.

Laurence Griffiths/Getty Images

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