I 3 fattori che hanno portato all'eliminazione della Juventus dalla Champions League
La Juventus batte il Porto 3-2 al termine di una gara all'ultimo respiro, ma non basta per il passaggio del turno. L'eliminazione di ieri sera non è un semplice passo falso, ma il punto più basso di una stagione fin troppo altalenante per gli uomini di Pirlo. Lo stesso tecnico bianconero ha rivelato ai microfoni di Sky di non sentire la propria panchina in bilico, visto che la dirigenza l'ha ingaggiato per portare avanti un progetto a lungo termine. Non sarà quindi questa partita a decretare la chiusura di Pirlolandia, ma l'ex centrocampista della Nazionale dovrà lavorare su 3 questioni per costruire una squadra vincente.
1. Serataccia delle punte
Nella partita contro il Porto Cristiano Ronaldo non ha offerto la sua migliore prestazione, ma non ce la sentiamo di scaricare la colpa esclusivamente sull'asso portoghese. Quest'anno la Juventus ha infatti ingaggiato Alvaro Morata proprio per affiancare a CR7 un partner in attacco e ieri sera anche il centravanti spagnolo è risultato impalpabile. Entrambi gli attaccanti non sono stati capaci di trascinare la squadra, lasciando così il compito a Federico Chiesa.
2. Mancanza di mentalità
La verità è che sia nella gara d'andata sia in quella di ritorno gli uomini di Andrea Pirlo hanno sbagliato approccio. Pensandoci bene, i bianconeri hanno iniziato a proporre un buon calcio solo dopo aver subito gol. Con questa mentalità - non da Juventus - non si può pretendere di passare il turno.
3. Troppe disattenzioni
Abbiamo ancora davanti agli occhi l'erroraccio di Bentancur nella gara d'andata: un retropassaggio scellerato che ha portato al primo gol dei portoghesi. Anche ieri abbiamo visto un errore tanto grossolano quanto nefasto, quello di Ronaldo in barriera. Il portoghese (forse sottovalutando le capacità balistiche di Sergio Oliveira) ha deciso di saltare dando le spalle al tiratore.
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