Fagioli ha pensato di lasciare il calcio? La risposta del suo psicoterapeuta
Nicolò Fagioli sta scontando la squalifica di 7 mesi comminatagli in seguito al suo coinvolgimento nel calcioscommesse. Al centrocampista è stato concesso di continuare ad allenarsi con i compagni della Juventus, ma si è anche impegnato ad andare da uno psicoterapeuta per guarire dalla ludopatia. La Gazzetta dello Sport ha intervistato proprio Paolo Jarre, il dottore che ha in cura Fagioli, che ha parlato delle impressioni dopo le prime sedute.
Sulla sua carriera e gli incontri con Fagioli: "Da quando sono in pensione mi occupo principalmente di supervisione dei progetti e formazione in giro per l’Italia. Per Fagioli, ho fatto uno strappo alla regola. Seguo Nicolò da un mese e mezzo: ci vediamo due volte a settimana".
Le prime impressioni: "È la prima volta che seguo un calciatore di alto livello e potevo aspettarmi una persona superficiale, magari anche arrogante. Invece Nicolò, fin dalla prima seduta, mi è parso educato, gentile. E soprattutto consapevole di trovarsi in una brutta situazione e di aver messo in pericolo la sua carriera con le scommesse. Una ruota sgonfia, però non bucata".
Fagioli ha pensato di lasciare il calcio? "Se ha pensato di lasciare il calcio giocato? No, non me lo ha mai detto".
L'esempio di Paolo Rossi: "A Nicolò ho raccontato di Paolo Rossi, che aveva scommesso come lui commettendo in più un illecito sportivo. Eppure, dopo la squalifica, ha fatto in tempo a vincere un Mondiale. A giugno ci sono gli Europei e la squalifica sarà terminata. Nicolò ha già esordito nell’Italia e Euro2024 può diventare uno stimolo importante nella nostra terapia. Io sono ottimista: recupereremo l’uomo e il giocatore della Juventus".
Il giro di scommesse è molto più largo? "Al di là di Corona o meno, credo che questi casi siano solo l’inizio della vicenda scommesse. Probabilmente ce ne saranno molti altri, è un fatto statistico e sociale e non riguarda solo i calciatori. Poi dipenderà dalla intraprendenza della magistratura".