Fagioli ha parlato delle scommesse e del suo ritorno in campo con la Juventus

Squalificato per il caso scommesse, il centrocampista bianconero ha raccontato i problemi riscontrati e come sta riuscendo a superarli.
Nicolò Fagioli
Nicolò Fagioli / Ciancaphoto Studio/GettyImages
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Intervenuto nel corso di Voci Erranti, un evento per combattere il gioco d'azzardo, Nicolò Fagioli è tornato a parlare della sua esperienza con il calcioscommesse. La squalifica del centrocampista, punito lo scorso 20 ottobre con un totale di 12 mesi (di cui 5 commutati in prescrizioni alternative) di stop, finirà il prossimo 19 maggio, il che vuol dire che potrà tornare a disposizione della Juventus per l'ultima gara di campionato del 26 maggio. Di seguito le sue parole.

Sul gioco d’azzardo…
“A volte sembrano più per malate le persone che stanno davanti le macchinette rispetto a quelli che fanno le schedine ma alla fine il problema è lo stesso. Devi essere tu a capire il momento in cui comprendi il problema. Nel gioco legale quando carichi i soldi ci metti un secondo, mentre quando vinci ci mettono 3/4 giorni a mandarteli”.

Il fatto di essere un calciatore ha inciso?
“Non credo. Il problema poteva venire fuori comunque”.

Cosa impedisce di chiedere aiuto?
“La vergogna nel dirlo ai genitori. Questo penso sia il problema principale”.

Come mai hai scommesso su siti illegali?
“Non sapevo fosse illegale. Cambia solo che .it è legale mentre .com no. Poi quando l’ho saputo non mi è interessato perché alla fine il gioco funzionava ugualmente”.

Quanto ti ha segnato tutto questo?
“Non dovrò rimuovere questo momento perché dagli errori si impara sempre tanto, mi ha cambiato in meglio perché sono tornato il ragazzo che ero prima di tutto questo”.

Sulle lacrime di Sassuolo…
“Era un periodo difficile fuori dal campo. Poi avevo fatto un errore ed essendo juventino perdere per un mio errore mi ha fatto piangere”.

Come hai vissuto quando è uscita la notizia?
“Ci hanno descritto come diavoli. L’unico consiglio è quello di non provare nemmeno ad iniziare con il gioco d’azzardo, perché può portare a qualcuno problemi seri”.

Sul percorso con Paolo Jarre?
“Penso che avere uno psicologo sia importante soprattutto per chi fa sport. Nel calcio servono i piedi, ma la cosa principale è la testa. Nel mondo si pensa che chi va dallo psicologo ha dei problemi ma non è così. Molti miei compagni ci vanno anche se non hanno problemi”.

Allegri e i tuoi compagni ti sono stati vicini?
“Allegri, compagni e società mi sono stati vicini dal primo momento. La Juve mi ha rinnovato il contratto, era tutto fatto 4 mesi prima poi per queste questioni è stato posticipato tutto a novembre. Posso solo ringraziare tutti e in particolare la società”.

Hai avuto paura di non amare più il calcio?
“No mai, anzi la voglia di tornare più forte di prima”.

Hai creduto nello Scudetto?
“Da tifoso juventino ci ho sperato anche perchè ho potuto giocare solo 5/6 partite in questa stagione. Ne vince una su 20 e non siamo stati noi quest’anno. Sono pronto, non so se riuscirò a giocare 1 o 2 partite, dipende dal calendario. Io sono allenato per tornare”.

Come valuti la stagione della Juve?
“La stagione è andata abbastanza bene fino a gennaio. Poi dopo ci sono state dinamiche e situazioni che non ci hanno portato ad essere davanti”.

Hai sofferto d’ansia?
“Per fortuna no, più gli stadi sono grandi più la cosa mi dà stimoli. Mi piace molto giocare partite importanti. Non ho mai avuto ansia per il calcio”.

Quale compagno ti è stato maggiormente vicino?
“Tutti. Io sono particolarmente legato con Vlahovic, Chiesa, Danilo”.

Cosa si prova a sentire la curva che canta per te?
“Emozione unica. Ho sempre sognato di giocare e segnare sotto quella parte di stadio lì. Spero che ri-succeda presto tra un mese”.


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